Palermo: esame superato tra certezze, dubbi e rimpianti

Alcune certezze e alcune domande. E forse alcuni rimpianti. Poteva essere una vittoria con la squadra al completo? Probabilmente sì ma il pareggio di Brescia però va accolto con soddisfazione e l’allenatore Tedino sembra davvero soddisfatto. Ne ha buoni motivi, perché il Palermo ha mostrato solidità e carattere: non ha perso, non si è adagiato sui comodi alibi e ha confermato di avere la struttura della squadra di vertice.

LE PAGELLE DI BRESCIA – PALERMO

Cominciamo dalle certezze. Tedino è bravo, perché riesce a fare giocare la squadra in modo organizzato, con le giuste distanze tra i reparti, ogni giocatore conosce i propri compiti e li svolge come può. Non è poco, considerato che il suo lavoro è cominciato appena a luglio in un clima tutt’altro che favorevole, con i tifosi disamorati e una squadra piena di giocatori da ricostruire quantomeno sotto il profilo psicologico. Avere già dato una forma e un’anima a questo gruppo non era facile.

In fondo, quello di ieri era un “Palermo due”, nel senso che gli uomini schierati in campo non avevano mai giocato insieme e dunque non avevano ancora memorizzato molti meccanismi di gioco, eppure la squadra non ha sfigurato davanti al Brescia “vero” e soltanto un paio di volte il Palermo ha davvero rischiato di prendere gol. Un bilancio di zero gol al passivo, in due gare, non è proprio da buttare, specie per una squadra che l’anno scorso subiva un diluvio di reti.

Le domande, che Tedino già comincerà a porsi, sono tante e per lui magari nemmeno assillanti. Pomini può diventare titolare? Come non trovare un posto fisso a uno come Gnahorè? Embalo è un giocatore sulla via del rilancio? La Gumina – che lo stesso Tedino ha detto che non è ancora pronto – è un attaccante futuribile? Tutte le domande, o quasi, portano a un’unica conclusione: l’organico del Palermo è comunque competitivo, almeno 15 o 16 giocatori vanno considerati titolari a tutti gli effetti, non tutte le squadre di B possono permettersi un simile turn over. E i problemi di abbondanza, per un allenatore, non sono mai veri problemi.

Tutto considerato, sono legittimi i rimpianti per il Palermo che poteva essere e non è stato a causa delle tante convocazioni in nazionale. Il Palermo al completo avrebbe magari vinto, si ritroverebbe con due punti in più al comando della classifica. Probabilmente – ma con i se e con i ma non si va lontano – sarebbero bastati Nestorovski e Trajkovski per dare più concretezza al gioco offensivo e magari con Cionek in campo non avremmo corso nemmeno quel paio di pericoli in difesa.

In settimana capiremo se Tedino rispetterà le “gerarchie” finora stabilite o se pensa a qualche cambio. Ci aspetta la gara casalinga con l’Empoli, sarà il big match di giornata e magari metterà in palio il primo posto. Se ripenso all’ultimo Palermo – Empoli, appena tre mesi e mezzo fa in serie A, mi viene un po’ di tristezza.

5 thoughts on “Palermo: esame superato tra certezze, dubbi e rimpianti

  1. Ma qualcuno ha capito che, mancando Nesto e Tray che dovrebbero giocare tutte le partite ed essere sempre presenti senza nessun infortunio, chi scenderebbe in campo ?? in panchina abbiamo solo le figurine della panini. Ed inoltre con un centrocampo prettamente inesistente per la costruzione del gioco, il qual è affidato esclusivamente all’inventiva del trio d’attacco, chi dovrebbe sopperire ?? Il Palermo non tira mai in porta. Quattro anni fa l’organico contava cinque titalarissimi: Dybala, Vasquez, Hernandez, Belotti, Lafferty. Oggi quando qualcuno dichiara apertamente ambizioni i casi sono solo due. Osi prende in giro, sempre e comunque, la tifoseria, oppure si è incompetenti. Ma posto l’eperienza del grande bugiardo, mi sembra come sempre che è l’ennesima occasione per prendere per il c…o i tifosi.

  2. Guido, analisi completamente condivisibile, la buona prestazione di Pomini fara’ bene anche a Posavec, la difesa per la categoria mi sembra sufficientemente ermetica, Gnaore giochera’ molto, moltissimo, in attacco sono certo che anche Monachello uscira’ dal limbo, infortuni permettendo, insomma io resto fiducioso…

  3. Sono in parziale disaccordo con la conclusione alla quale arriva il buon Monastra: “l’organico del Palermo è comunque competitivo”. Competitivo per cosa? Per salvarsi? Sicuramente! Per accedere ai playoff? Forse! Per ottenere la promozione diretta? Neanche a parlarne! Per vincere il campionato con 10 punti di vantaggio? Lasciamole dire al Grande Bugiardo queste bufale!

  4. Non sono d’accordo con questa disamina.
    Tedino bravo? Per me ha sbagliato formazione e modulo in quella partita.
    E poi, sarebbe bastato osare di più per vincere, anche perchè il Brescia non mi è smbrato un granchè.
    E’ vero che il Palermo ha rischiato un paio di volte, ma, se non ha subito gol, è stato solo per la bravura di Pomini, non per l’eccellente fase difensiva, l quale, anzi, è stata non impeccabile.
    Inoltre, quante azioni da gol limpide ha fatto il Palermo?
    Palermo competitivo ? Bisogna vedere per cosa.
    Per la salvezza, certamente, per i play off, forse, per la promozione diretta e per i dieci punti di vantaggio sulle altre, meglio lascir dire queste cose a Zamparini.

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