Palermo, il “pagellone” dell’anno: Brunori da 10. Luperini e De Rose top

FOTO PEPE / PUGLIA

Il Palermo approda in Serie B in maniera inaspettata dopo una stagione di alti e bassi conclusa però con un playoff strepitoso: 6 vittorie e 2 pareggi.

All’interno della rosa ci sono sicuramente da distinguere le superstar come Brunori, i calciatori fondamentali come De Rose, Valente e Luperini, quelli che hanno stupito in positivo come Massolo e Buttaro, fino ad arrivare ai comprimari e a chi magari ha fatto un po’ meno di quanto si aspettava.

LE PAGELLE DELLA STAGIONE

Pelagotti 6,5: tra grandi interventi e qualche insicurezza di troppo, la sua leadership nello spogliatoio non è mai stata messa in discussione. A un passo dal traguardo delle 100 presenze con il Palermo perde la titolarità e non è tra i protagonisti dei playoff, nonostante ciò è sicuramente uno dei volti della promozione.

Massolo 8: la saracinesca rosanero. Dopo una stagione difficile, passata più che altro in panchina, sfrutta al meglio la sua occasione e gioca la parte più importante della stagione, mettendo le sue mani nella Serie B parando rigori e superandosi in parate fuori dal comune. Il suo stile permette al Palermo di difendere in un certo modo, la sua sicurezza spinge i difensori a giocare più sereni.

Accardi 7: una stagione sfortunata. Il picciotto sarebbe stato senz’altro il terzino titolare per tutta la stagione del Palermo, ma finisce per giocare solamente la parte centrale, saltando l’inizio e anche la fine. Un calvario che non gli ha permesso di essere tra i protagonisti dei playoff, che aveva meritato di giocare sul campo con un grande girone di ritorno.

Crivello 6: fuori rosa a inizio stagione, viene reintegrato a campionato in corso da Filippi e in seguito utilizzato anche da Baldini. Si rivela una buona riserva di Giron, giocando anche importanti match al Barbera ai playoff.

Somma 6: anche lui fuori rosa a inizio stagione per scelta di Filippi, viene reintegrato da Baldini che gli concede tre partite da titolare e alcuni spezzoni di gara. Ai playoff gioca solo al ritorno contro la Feralpisalò, sfiorando addirittura la rete con una traversa.

Lancini 7: è il difensore che ha giocato più partite. Una stagione in altalena ma quando il gioco si è fatto duro e i risultati hanno cominciato a pesare, ha composto insieme a Marconi e Massolo un triangolo invalicabile che si è rivelato uno dei motivi della promozione.

Marconi 7,5: così come altri difensori del Palermo, ai playoff si è completamente trasformato. Dopo un campionato in cui ha alternato buone prestazioni e pasticci, nel post season si rivela il miglior difensore centrale della competizione. Il suo salvataggio su Chiricò nell’andata della finale con il Padova è destinato a rimanere nella storia.

Perrotta 6,5: arrivato dal Bari per giocare titolare, perde molto quando il Palermo passa dalla difesa a tre di Filippi a quella a quattro di Baldini. Nonostante ciò, ogni volta che il tecnico lo chiama in causa si fa trovare sempre pronto, anche come centrale destro (lui è mancino).

Doda 6: con l’assenza di Accardi a inizio anno è chiamato a giocare numerose partite sotto la gestione Filippi, mentre con Baldini trova spazio solamente all’esordio con il Catanzaro e nel primo tempo dello sciagurato match di Potenza. Rimane fuori dai radar nonostante il nuovo infortunio di Accardi, soprattutto per via dell’exploit di Buttaro.

Giron 7: arrivato dal Bisceglie in punta di piedi, il terzino conquista partita dopo partita la fiducia dei tifosi. Così come tutti gli altri calciatori ha i suoi momenti negativi ma in generale è riuscito a offrire un ottimo contributo difensivo e anche una serie di assist con i suoi cross dal fondo.

Buttaro 7,5: la sorpresa dell’anno. Classe 2002, gioca con personalità da vendere. Svolge tutti i ruoli della difesa, da terzo di destra nella difesa a tre a centrale di difesa a quattro, fino ad arrivare a volte a giocare esterno a tutta fascia sotto la gestione Filippi. Nel finale di stagione si stabilisce come terzino destro e visto anche l’infortunio di Accardi gioca tutti i playoff e lo fa da protagonista.

Odjer 6,5: ha sempre dato il suo contributo quando è stato chiamato in causa. Perde la titolarità a favore della coppia Dall’Oglio-De Rose e con l’arrivo di Damiani sembra trovare ancora meno spazio. Gioca per lo più da subentrato e soprattutto nei playoff non fa mancare il suo apporto.

Dall’Oglio 7: centrocampista completo che nelle sue giornate positive offre un buon mix di quantità e qualità. Gioca da titolare pressoché per tutta la stagione e ai playoff si alterna con Damiani. A volte spegne l’interruttore e commette delle ingenuità evitabili, con una foga spesso fuori luogo.

Damiani 7: arriva a gennaio e inizia incantando i tifosi rosanero con un grande esordio. Si perde nel prosieguo del campionato per poi ritornare alla grande durante ai playoff, momento nel quale Baldini decide di confermargli la fiducia. Lui la ripaga al meglio con prestazioni di qualità.

De Rose 9: il leader del Palermo. Il capitano della squadra che rappresenta non solo il faro dal punto di vista della grinta da mettere in campo, ma anche un attore fondamentale di alcune giocate collaudate nella ricerca della profondità della squadra rosanero. Un esempio da seguire per l’atteggiamento con il quale gioca le partite.

Luperini 8,5: è stato per due anni il giocatore più discusso, la sua presenza a Palermo era stata addirittura messa in discussione. Con l’arrivo di Baldini tutto è cambiato, il tecnico lo posiziona nella trequarti, zona dove disputa una seconda parte di stagione da grandissimo protagonista. Maestro nel recupero palla e goleador, il mix perfetto per dar manforte sia al centrocampo che all’attacco.

Valente 8,5: rispetto agli altri compagni, è l’unico che accusa una flessione durante i playoff, non riuscendo a raggiungere mai i livelli toccati durante il campionato, dove ha però vestito per tutta la stagione i panni di trascinatore. Con l’arrivo di Baldini svolta completamente, passando dalla fascia sinistra a quella destra e cominciando a sfornare gol e assist.

Floriano 7,5: decisivo. Capocannoniere dei playoff insieme a Brunori con quattro reti (tutti su azione). Riacquista fiducia e continuità con l’arrivo di Baldini e nonostante fatichi a giocare per 90′, sfrutta al massimo tutto il tempo a disposizione, formando insieme a Valente la coppia di esterni migliore della Serie C, numeri alla mano.

Silipo 6: è tra quelli che con Baldini ha visto meno il campo da titolare. Ci si aspettava qualcosina in più dal numero 10 che in Serie D aveva fatto innamorare i tifosi rosanero.

Fella 6: considerato il colpo dell’estate, finisce per non essere il calciatore che tutti si aspettavano, anche per via di problemi fisici. Vive il suo momento migliore con Filippi, segnando cinque gol in partite ravvicinate, poi nelle ultime partite dei playoff conquista la fiducia di Baldini e sigla anche una importante rete contro la Virtus Entella, sigillando la qualificazione.

Felici 6: torna a Palermo con la voglia di sentirsi nuovamente importante, ma dopo un inizio positivo e un gol, perde completamente la bussola. Baldini lo ha escluso dalle scelte nel finale di stagione.

Soleri 8: 1o gol in campionato, 2 ai playoff, tutti da subentrato. L’arma letale del Palermo, che quando ha avuto bisogno di chiudere una partita lo ha sempre trovato pronto. La grinta e la forza di volontà del talento classe Roma, oltre che ai suoi gol, lo hanno portato a essere tra i più benvoluti dei tifosi.

Brunori 10: la favola più bella, quella del marcatore italiano più prolifico del 2022. Arrivato tra lo scetticismo generale di una piazza che si aspettava un altro colpo in attacco, riesce non solo a stupire, ma anche a entrare nella storia del Palermo con il record di gol segnati in partite consecutive e andando anche a un passo dal record dei 30 gol di Toni, fermandosi a 29. Com’è ovvio che sia, è l’idolo di una tifoseria che adesso spera vivamente in una sua permanenza.

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