Palermo, panchina affollata: i cambi possono tornare un fattore

A parte Ceccaroni il Palermo ha tutti gli effettivi a disposizione e diventa un’arma in più per Eugenio Corini che potrà usufruire quasi del pieno potenziale della formazione.

I subentrati potranno quindi garantire anche a gara in corsa nuova linfa vitale e dare supporto nelle situazione che lo richiedono. Il Palermo, infatti, è la seconda squadra che segna più reti con i subentrati: 9 reti in 15 gare e ben 75 cambi effettuati dal tecnico.

L’ultimo a far gol entrando dalla panchina è stato Stulac contro il Catanzaro, ma il match fu perso 2 – 1. Lo sloveno però fu curiosamente protagonista con una punizione anche dell’ultima volta che con una rete è stata mossa la classifica. Si tratta del match contro lo Spezia del 23 ottobre.

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7 thoughts on “Palermo, panchina affollata: i cambi possono tornare un fattore

  1. In questi mesi per la verità spesso ho faticato a capire le strategie e le scelte di questo allenatore . Formazioni sempre rivoltate, ruoli sempre incerti con cambi continui di posizioni. Mai stabilità insomma. Poi, durante la gara, sostituzioni a gruppi di tre, quattro elementi. Insomma , per me caos e incertezze . Spero vivamente di essere un giorno smentito da Corini.

  2. Entrando nel dettaglio, solo Mateju e Lucioni mi sembra abbiano mantenuto posto e ruolo. Tutti gli altri invece sono stati quasi sempre sostituiti e inseriti in una centrifuga di cambi di ruolo a mio parere deleteri trattandosi di giocatori di B , non fenomeni.

  3. Gli ultimi capolavori in ordine di tempo : Buttaro a centrocampo nei quattro contro il Catanzaro, Di Mariano mezzapunta , Segre, tutto destro a sinistra , Mancuso esterno sinistro a tutta fascia. Ma questi ripeto sono solo gli ultimi capolavori.

  4. A mio avviso la cosa è molto semplice. All’inizio i cambi erano ruolo per ruolo, a parte Mateju, Lucioni e Ceccaroni sempre in campo ed i giocatori si muovevano sul terreno di gioco, sfruttando le loro qualità perchè ancora non avevano assorbito i dettami tattici del mister e in questo paradosso, segnavano un pò tutti a parte Brunori sempre isolato in avanti, i cui unici goal su azione sono quelli di venezia ed un rigore. Poi quando i singoli hanno comiciato a perdere via via certezze per quello che gli chiedeva di fare il mister, la squadra nel suo complesso che gia giocava un calcio brutto e macchinoso, si è inceppata. Abbiamo dunque visto l’altro laro della medaglia,. Giocatori tecnici involuti, lanci lunghi dal portiere sempre più frequenti, impostazioni da regista di Pigiacelli e Lucioni, centrocampo saltato, mezze ali che non si inseriscono e quando lo fanno non sanno a chi dare il pallone perché le ali sono basse e larghissime, la punta centrale che per recuperare palla gioca a tutto campo sempre con le spalle alla porta e cambi a grappolo e per disperazione e una caterva di infortuni muscolari fotocopia…Adesso ci ritroviamo nelle condizioni che tutti conosciamo..Ora andiamo a Parma sperando in non so quale miracolo…Che Corini si sia trasformato come dice Binda in guardiola?…Che i giocatori tornino ai loro livelli di certezza delle proprie capacità?..Che Mateju si trasformi da centrale destro in un terzino e Gomes in un regista? Che le ali giochino da ali e non da terzini aggiunti a piede invertito?..In tutto questo il mantra è stato “godetevi il percorso”, un percorso mai cominciato e che dovrebbe nelle intenzioni del mister iniziare sempre dalla prossima partita…La prossima partita è: Parma – Palermo…Cosa aggiungere? Speriamo in questo famoso miracolo e nel cambio di rotta e mentalità, tecnica, tattica, di convinzione e voglia di lottare..Oppure andiamo da santa Rosalia come già una volta..non molto tempo fa:):)

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