Palermo, per Mirri e Di Piazza seconda tranche di versamenti

In attesa di acquirenti, gli azionisti del Palermo portano avanti la ricostruzione del capitale sociale. Dario Mirri e Tony Di Piazza hanno versato la seconda di tre tranche prevista per ripianare le perdite relative a questa stagione (8 milioni circa).

Come riporta Il Giornale di Sicilia, ai due soci manca ancora l’ultima tranche: così è stato concordato il 23 febbraio all’assemblea del Palermo Fc. I soci si stanno quindi impegnando a concludere il ciclo di pagamenti, con un occhio anche a nuovi possibili investitori.

L’uscita di Di Piazza tramite recesso è infatti imminente: a metà giugno l’italoamericano sarà fuori dal Palermo e Mirri ha dato mandato alla banca d’affari Lazard per cercare degli investitori.

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5 thoughts on “Palermo, per Mirri e Di Piazza seconda tranche di versamenti

    1. appena Mirri leggera’ il tuo commento sono sicurissimo che non fara’ piu’ nulla e portera’ i libri in tribunale…come si fa a non darti credito…

  1. In meno di due anni, traditi tutti i presupposti principali, previsti dal BANDO. ‘Business Piano Triennale’ ‘Accettazione delle tariffe previste per la concessione dello Stadio’ ‘Impegno per farsi carico della manutenzione straordinaria’. L’azionariato popolare (per un 10 per cento) stravolto e trasformato in una specie di minuscolo fondo immobiliare (chiuso), basato su mere intenzioni e su debiti (v.Torretta, v.acquisizione terreni, presumo totalmente a debito, altrimenti il socio Di Piazza non avrebbe accettato). E c’è ancora chi addossa il tutto, compreso l’attuale sfascio, a Zamparini. Il quale però aveva dichiarato apertamente, dopo la ‘sconfitta’ di Frosinone, di non essere più in grado di sostenere finanziariamente la squadra. Sarà fatale infatti l’ultimo campionato, con un monte ingaggi pari a 18,5 milioni di Euro, il più alto della Serie B. ‘Servono grandi investitori’ ha dichiarato l’altro giorno, il friulano. Lui lo è stato, per 15 anni. A prescindere dai risultati, si può certamente parlare di INVESTIMENTO DI LUNGO PERIODO. Nel LUNGHISSIMO, siamo tutti morti. 

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