Palermo, poco gioco e fiato sul collo: vince la “spavalderia” di Pagana

Ho sbagliato a scrivere quello che ho scritto la volta scorsa e mi devo ricredere: faceva bene il piccolo (nel senso di curtu) Peppe Pagana, allenatore dell’Acireale abbastanza linguacciuto e dai toni spavaldi al punto da risultare qualche volta antipatico, a parlare in quel modo, mostrando molta sicurezza in vista della partita dello stadio Barbera sul campo della capolista, fino a domenica pomeriggio “mostro sacro” del girone I della Serie D.

Faceva bene, l’ottimo Pagana, perché evidentemente è riuscito a caricare al massimo la sua squadra, preparandola in modo perfetto ad affrontare a viso aperto la sfida più difficile, a giocarsela tutta, come si suol dire, contro avversari sulla carta superiori, ma che in realtà sul campo, come nel calcio succede per fortuna spesso, si sono dimostrati inferiori, almeno per quanto riguarda questo attesissimo scontro diretto. Che l’Acireale ha più che meritatamente vinto, con una disposizione tattica, un atteggiamento mentale, cuore e polmoni adeguati, che spiegano in pieno il netto e indiscutibile 3-1 finale.

Dall’altra parte, a fronte di questa spavalderia del tecnico acese, ottimamente trasmessa alla sua squadra, c’è stato un atteggiamento diametralmente opposto dell’SSD Palermo – con tutto l’amore e la passione per i colori rosanero ricordo sempre a me stesso, la partita di ieri ce lo ha confermato, che si tratta di una società di calcio dilettantistica come indica chiaramente il suo nome -, del tutto inadeguato da parte della squadra di casa, che avrebbe dovuto scendere in campo con l’autorevolezza della prima della classe, capace di tirare fuori il meglio di se stessa proprio nelle partite che contano di più, com’era certamente l’Acireale e com’era prima il Savoia di Torre Annunziata.

Rosario Pergolizzi ha sbagliato in partenza, schierando all’inizio una formazione piuttosto rabberciata e ripiegata su se stessa, senza un attaccante puro messo in area per fare gol (Ricciardo, che pure non sta attraversando un bel momento e che secondo me è molto incazzato di questa reiterata scelta dell’allenatore di non farlo giocare subito e Ficarrotta, che dovrebbero fare questo mestiere, stavano in panchina) e con un atteggiamento che non ha fatto altro che stimolare gli avversari, già molto motivati e ben messi in campo, a prendere coraggio e a giocare per il risultato pieno, che puntualmente è arrivato, anche con qualche concausa negativa per i rosanero, come il brutto infortunio di Santana e l’inconcludenza nelle pochissime occasioni da rete.

In altre parole, l’SSD Palermo, oltre a sembrare incapace di costruire un gioco incisivo contro un’avversaria molto ben organizzata – ma non è la prima volta che si hanno segnali del genere -, è sembrato frenato, non in grado di sprigionare il suo potenziale tecnico dimostratosi in precedenza superiore alle squadre rivali, sostanzialmente impaurito. La baldanza di Pagana ha sconfitto la paura di Pergolizzi: e su questo, mi perdonino i difensori a oltranza del tecnico rosanero che comunque mi sembrano nelle ultime ore a occhio a croce nettamente diminuiti o piuttosto defilati, il buon Rosario ha le sue pesanti colpe. Anche se non pare, avendo ascoltato e letto le sue interviste del dopo partita, che dalla sua bocca sia uscita un pur minima ammissione degli evidenti errori commessi.

Naturalmente non bisogna drammatizzare, la squadra a due giornate dal cosiddetto giro di boa del campionato resta in vetta alla classifica con “soli” cinque punti di vantaggio sul Savoia, che non sono né i clamorosi dodici di qualche settimana fa e manco gli otto del turno precedente. Ciò significa che l’SSD Palermo non può laurearsi campione d’inverno in anticipo, ma soprattutto che per la prima volta dall’inizio, con squalificati e infortunati importanti, andrà domenica prossima a Castrovillari, trasferta calabrese lunga e insidiosa, sentendo il fiato sul collo delle inseguitrici e dunque con la necessità di tornare a vincere.

E significa ancora, guardando più avanti, che la squadra di Pergolizzi ha perso in casa contro le due avversarie più forti – insieme al Troina, ospite al Barbera nell’ultima di andata – e che queste inattese sconfitte peseranno molto, in termini di punti, quando si dovranno giocare le partite di ritorno, quando i punti conteranno il doppio, su quei campi difficilissimi e in condizioni psicologiche assai complicate.

Speriamo che tutto ciò non crei ulteriori problemi dentro lo spogliatoio rosanero, che a naso di vecchio cronista del pallone non mi sembra serenissimo. E speriamo soprattutto che la capolista torni a fare la capolista, con il gioco, la mentalità, l’autorevolezza giusta.

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