Palermo chiama Houston: “Abbiamo un problema”. Le pagelle ironiche di A&F

Mentre a Palermo la partita comincia uno dei vostri cronitifosi, a malincuore, rinuncia ad ammuccarsi i buccellati per arrivare puntuale al fischio d’inizio mentre l’altro banchetta a cassatelle e frappuccino alle 8.30 del mattino insieme a una comunità di tifosi italiani a New York, appassionati e affettuosi come solo gli italiani all’estero sanno essere. Un luogo comune, non solo calcistico, che di certo non saremo noi a smentire e che anzi confermiamo.

Lì, a New York, c’è gente che ha fatto il turno di notte e lavorato fino alle 3 ma alle 8 si è presentata puntuale per seguire la partita: passione vera che francamente commuove anche due inveterati cinici come i vostri cronitifosi. Invece, come da noi abbondantemente previsto già in estate dopo l’illusorio entusiasmo iniziale, allo stadio ci troviamo senza manco i parenti della zita che ancora sono seduti a mangiare lo sfincione e le fritture in pastella.

La partita è importante e quindi Pergolizzi decide di non cambiare in avanti, anche perché ormai è holiday season e l’albero di Natale è obbligatorio e quindi a Ricciardo tocca il ruolo del grinch imbronciato in panchina dove rimane, inspiegabile, anche Kraja. L’Acireale gioca a viso aperto e la partita è brillante come una notte in un bar del West Village. Il segnale di Eleven Sport si vede meglio a New York che a Palermo e quindi consigliamo a tutti di trasferirsi se vogliono vedere bene il match.

Al ventesimo tragedia! Si fa male Santana ed esce in barella! A New York si invoca il Var per rivedere l’azione. Entra Ricciardo vestito da Babbo Natale e speriamo porti in dono un bel gol. Il Palermo pressa ma non sfonda e al 32′ segna l’Acireale su contropiede e noi cominciamo a disperarci. Lo sconforto è totale e intanto, a New York, si fa notare che ogni volta che hanno avuto ospiti il Palermo ha sempre vinto: la pressione sul cronista oltreoceano sale in modo vertiginoso, tanto da temere di essere mandato in Messico oltre il muro di Trump che, comunque, pare sia più basso di quello costruito fresco fresco sulla spiaggia di Mondello. Il Palermo ha subito una grande occasione con Felici e francamente il risultato ci sembra un po’ bugiardo.

Il Palermo ricomincia forte e la sensazione è che negli spogliatoi Pergolizzi abbia usato la stampella che non gli serve più per altri usi non leciti. Il portiere fa un miracolo subito su Ricciardo e poi l’arbitro annulla per fuorigioco prendendosi gli insulti anche in italoamericano, inglese, palermitano, ispanico e “broccolino”. Gol sbagliato e gol subito: raddoppia l’Acireale su una ripartenza che non sembrava irresistibile. Notte fonda.

Finalmente Pergolizzi decide di cambiare e gli effetti si vedono subito. Al 55’ Kraja, appena entrato, batte il tarantolato portiere acese che finora aveva parato tutto e pareva Spiderman sull’Empire State Building. Il Palermo pressa alla ricerca del pari e francamente non si capisce perché stia perdendo. I minuti passano, il risultato non cambia, i rosa restano in dieci e alla fine beccano anche il terzo gol. Finisce che perdiamo anche il secondo big match in casa, praticamente nello stesso modo, infilzati in contropiede come dei polli, e la distanza dal Savoia si erode drammaticamente. “Houston abbiamo un problema”! Help! Guardate che noi non siamo disposti a soffrire oltre. Fate qualcosa!

Pelagotti 5: Sui gol granata non può fare granché ma, certo, se ti prendi tre pappine più di cinque non possiamo darti. Malaimmacolata.

Doda 4,5: Spinge poco, difende peggio, lotta ancora di meno. Negativo.

Accardi 3,5: Ci eravamo illusi avesse trovato una sua dimensione come centrale. Nulla di più sbagliato. Due errori gravi sul primo e terzo gol degli acesi e una sensazione di sostanziale insicurezza che trasmette a tutto il reparto. Torna sulla fascia.

Lancini 2: Già aveva giocato male, se poi aggiungiamo che trova il modo di lasciare la squadra in dieci quando ancora la gara era in bilico abbiamo poco da aggiungere. Nervoso.

Vaccaro 5: La sofferenza in fase difensiva incide considerevolmente anche sulla sua spinta propulsiva. Significa poco ma ci piace scriverlo. Criptici (noi).

(dal 30′ s.t. Lucera) s.v.:

Langella 5,5: Ci tiene a dimostrare di meritarsi maggiore spazio e si danna come un matto ma, forse proprio per questo, risulta troppo impreciso. Confusionario.

(dal 10′ s.t. Kraja) 6,5: Il suo ingresso coincide con il gol e il momento migliore del Palermo. Purtroppo non basta ma per noi deve giocare sempre. Inamovibile.

Martin 5: Quando lo braccano, il francese soffre e non incide. Esattamente così è andata anche con l’Acireale. Guardato a vista.

Martinelli 6: Il migliore della linea mediana ma viste le prestazioni dei compagni di reparto, non è una gran consolazione. Sufficiente.

Ambro 5: Sarà la posizione in campo che non gli si addice, oppure la gabbia che gli costruiscono attorno, fatto sta che ne viene fuori una delle prestazioni peggiori della sua stagione. Passo indietro.

(dal 10′ s.t. Ficarrotta) 5,5: Viste le maledizioni che colpiscono gli attaccanti rosa nero, il suo apporto sembra fondamentale per il prosieguo della stagione. Ma non certo come nella mezz’ora disputata contro l’Acireale. Si può dare di più.

Santana s.v.: Un grosso in bocca al lupo. Che sfiga!

(dal 22′ p.t. Ricciardo) 6: Non gioca una gran partita ma comunque fornisce peso offensivo alla manovra dei rosa anche se, alla fine, sbaglia anche un gol già fatto. Tuttavia non capiamo perché non debba giocare titolare e, non vorremmo, ci sia dietro qualcos’altro. Tenetelo.

Felici 7: Nettamente il migliore in campo tra le fila dei rosa. Salta e punta sempre l’uomo, cerca sempre l’assist o la conclusione a rete, e si rende pericoloso su tutto il fronte d’attacco. Purtroppo stavolta non è decisivo. Peccato.

Pergolizzi 4: Sbaglia la formazione iniziale. I cambi sono tardivi e anche poco reattivi dopo episodi chiave come l’infortunio o l’espulsione. Insomma il Palermo gioca male ma lui ci mette abbondantemente del suo. Colpevole.

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