Serie C e Coronavirus, il dilemma dei Primavera: perplessità del Palermo

Il primo caso di focolaio all’interno di un club di Serie C ha per forza di cose scatenato i primi dubbi sui protocolli e sulle indicazioni da seguire per il corretto svolgimento delle partite. A pagarne le spese potrebbe essere proprio il Palermo: nelle ultime ore un alone di mistero avvolge la disputa dell’incontro di giovedì con il Potenza. Alla base una decisiva differenza di vedute con la Lega Pro, che considera i Primavera convocati almeno una volta in campionato facenti parte attiva della rosa.

Ho espresso le mie perplessità sia al presidente della Lega Ghirelli che al segretario Paolucci – afferma Sagramola, il Corriere dello Sport ne riporta le parole -. Se il conteggio dei giocatori è basato sui professionisti, abbiamo un numero di contagi che non ci consentirebbe di giocare; se la Lega invece apre ai giovani di categoria tutto cambia. E’ il primo caso che succede e ragionevolmente direi che bisogna rinviare ma è solo la nostra ipotesi. La Lega non l’ha specificato, fin dall’inizio, volutamente e forse anche opportunamente, visto che era materia nuova”.

Il pensiero dell’ad e del Palermo è chiaro: “Per quanto mi riguarda, la lista di riferimento non può essere che quella dei professionisti tutt’al più allargata ai giovani impiegati. Quella presentata contro la Turris era di 16 elementi, quattro dei quali poi sono risultati positivi. Quindi siamo fuori dalla possibilità di utilizzare il numero minimo di calciatori richiesti”.

L’amministratore delegato rosa ha poi concluso: “Si naviga a vista. Lo fa il nostro governo figuratevi se non posso io. Non abbiamo certezze, sono previsti ulteriori controlli e non possiamo sapere che cosa ci riserveranno”.

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