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Stadio “Barbera”, Gardini: “Entro il 31 marzo dobbiamo avere la convenzione firmata”

Sono giorni importanti per la convenzione dello stadio “Renzo Barbera”. Giovanni Gardini, amministratore delegato e direttore generale del Palermo, durante un’intervista concessa a Marco Bellinazzo per Radio Serie A, ha fissato la deadline entro la quale bisognerà risolvere la questione con il Comune.

“Serve una convenzione a lungo termine entro marzo”

L’obiettivo per lo stadio è il 2032, siamo chiari e sgombriamo il campo da qualsiasi potenziale interpretazione – afferma – . Noi oggi abbiamo una convenzione per l’utilizzo dello stadio che scade nel 2026. Abbiamo dovuto investire molti soldi per rendere lo stadio utilizzabile, ma oggi non possiamo più aspettare. Oggi noi abbiamo bisogno di firmare e di sottoscrivere una convenzione di lungo periodo che ci metta nella condizione di entrare nel novero delle potenziali città per ospitare Euro 2032. Questo potrà farlo solo un privato perché la macchina pubblica è troppo complessa. Però noi anche oggi abbiamo delle scadenze che sono abbastanza ravvicinate”.

Entro il 31 marzo dobbiamo avere la convenzione firmata perché abbiamo un certificato statico di agibilità che scade a metà marzo e quindi, per forza di cose, tutti devono correre contro il tempo e lavorare in fretta per metterci nella condizione di dare alla città di Palermo ciò che la città e i tifosi meritano e che merita una società che ha fatto un insieme di investimenti necessari per poter mettere i tifosi nella condizione di andare allo stadio e viverlo in una maniera consona”.


“Senza convenzione, stop agli investimenti sullo stadio”

“Il risultato sportivo poi diventerà ancora più trainante ma non modifica il nostro cammino. Abbiamo necessità di avere questa convenzione in mano altrimenti dovremmo fermarci e fare delle altre valutazioni. Non possiamo più aspettare perché non possiamo più investire soldi a fondo perduto. Chiamasi investimento per questo motivo e quindi ci stiamo sostituendo in tutto e per tutto per risolvere ciò che non è stato fatto in oltre trenta anni, ci siamo assunti l’onere però adesso il punto è che o si chiude o si arriva ad una soluzione definitiva che ci permetta di non fermarci e prevedere ulteriori investimenti per un nuovo impianto, altrimenti qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di dire alla città e ai tifosi che bisogna fare diversamente“, continua Gardini.

“Il centro sportivo, un asset chiave per Palermo e City Group”

In tema di infrastrutture, l’a.d. parla dell’importanza del centro sportivo di Torretta: “È stato anche uno degli asset che hanno convinto il City Football Group a comprare il Palermo. Il fatto che il presidente Mirri avesse individuato e acquisito un’area per realizzare il centro sportivo è stata una leva molto significativa per il City Football Group, poi dopo il sì definitivo il CFG ha messo i soldi per arrivare a realizzare questo meraviglioso centro sportivo che in 125 anni di storia non era stato mai realizzato”.

“Dedicato oggi principalmente alle attività della prima squadra, ma è stata già acquisita un’area adiacente. È stato costruito in 14 mesi senza nessun intoppo. Oggi i nostri calciatori arrivano alla mattina e vanno via a metà pomeriggio e ci sono oltre 50 persone che ci lavorano tra fisioterapisti, medici, custodi, magazzinieri, staff tecnico, manutentori. Nella club house mangiano e possono riposarsi. Quindi c’è tutto quello di cui c’è bisogno per mettere la squadra nelle migliori condizioni possibili“.

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51 thoughts on “Stadio “Barbera”, Gardini: “Entro il 31 marzo dobbiamo avere la convenzione firmata”

    1. E meno male, che qualcuno fa un po’ di pressione sui nostri politici, i più improduttivi del globo terraqueo. Bisogna spingerli, questi amanti delle calende greche.

  1. Al di là dell’aspetto sportivo, mi sembra un discorso logico. Zamparini ha cercato per anni di risolvere il problema, ma si è scontrato con uno che il sindaco lo sapeva fare, malissimo….

    1. Zamparini si è scontrato con il fatto che erano cambiate le regole e per lui non era più conveniente: qualunque progetto presentato da privati doveva essere in conformità con la normativa vigente, che allora, come ora, non prevedeva e non prevede come compensazione la possibilità di realizzare edilizia residenziale come pretendeva lui. Il sindaco non c’entra nulla. Si chiama “Legge”

      1. La legge dice anche che se a marzo non si fa il certificato di staticità della struttura lo stadio si può chiudere…aspettiamo il comune??? Ciaone!!!

          1. No, riguarda sempre lo stadio. Se non ci fossero questi ad anticipare i soldi, lo stadio sarebbe chiuso. Come modello guarda il palazzetto dello sport…ariciaone!!!

  2. Nella vicenda della convenzione per l’utilizzo del Barbera, il Comune ha, di sicuro, le sue colpe. Ma, certo, l’Amministrazione non può regalare lo stadio, che è un bene di tutti i palermitani, a CityGroup. Tantomeno quando la Societa’, per bocca della mummia di faraone Gardini, si permette, coram populo, di dare ultimatum a un Ente pubblico. Le privatizzazioni selvagge, secondo me, andrebbero vietate anche per quanto riguarda l’industria del calcio. All’obiezione di essere un tipo statalista o nostalgico (o tutt’e due assieme) ribatto di sentirmi solo un signore previdente.

    1. Vabbè stiamo parlando di tal corrado, uno che passa le sue giornate a offendere chiunque a cominciare dal Palermo, squadra che evidentemente non gli appartiene…

      1. non so cosa tu abbia letto, ma lo stadio non viene venduto ai privati, bensì dato in gestione per 80 anni al Palermo, che provvederà a riqualificarlo scomputando dal canone annuo la cifra che spenderà (si parla di circa 60 milioni di euro). Lo stadio è e resterà di proprietà del comune di Palermo.

        1. Nessuno considera il Comune esente da colpe. Ma lo Stadio appartiene ai palermitani e non a quello stessi anglo-arabi che hanno ristrutturato prima i bagni delle tribune e poi quelli delle curve. Come se il diritto di pisciuliare e caculiare senza infettarsi dipendesse da un diritto di censo pecuniario e non di cesso pulito. E’ popolulistico sparare addosso alla classe politica locale, che, di sicuro, non rientra tra le meno peggio del Paese. Ma la verità è che non si può donare il Barbera a chicchessia. A meno di non convocare una consultazione popolare modello referendum pero’ su scala città metropolitana. A tutti i fautori della concessione ultracinquantennale del Barbera (se non e’ un regalo questa soluzione pochissimo ci manca) auguro, intanto, che CityGroup ottenga il permesso di costruire un grattacielo di 72 piani a mezzo centimetro dalla loro finestra. In cambio, ovviamente, dell’ammodernamento di un bene che non sarà più pubblico per decenni e decenni. A Gardini, che, tra le altre cose, s’e’ vantato delle nuove assunzioni di personale effettuate dalla Società, chiedo, invece, se tra gli attuali dipendenti figuri o meno qualcuna delle risorse ad alta, media o bassa professionalità licenziate all’epoca di Mirri perché una squadra di Serie D non poteva permettersi di pagare troppi stipendi. Secondo me, nessuno dei lavoratori nell’organico del Palermo di Zamparini figura tra gli stipendiati della multinazionale. Ma spero di essere smentito.

          1. Ma cosa vuoi dimostrare con questi discorsi da sempliciotto? Tanto non ti votano manco alla riunione di condominio.

    2. Se aspettiamo il comune, con quello che si deve uscire per mettere a posto lo stadio, possiamo finire la stagione a porte chiuse…

  3. Ovviamente sotto questo aspetto ha perfettamente ragione, non capisco cosa i Politici debbano ancora pretendere. Manca un progetto? Ogni scusa è buona.

  4. Cosa offre in cambio il Comune? Che alternative ha valide che possano contrastare la disponibilità del City Group? E’ in condizioni di sistemare da solo lo stadio e renderlo moderno così come il buon senso richiede? In alternativa, se il City Group abbandona la strada della convenzione, che fine farà il Barbera? Se il City gruoup abbandona anche il Palermo, chi è in condizioni di garantirle un futuro roseo e senza difficoltà economiche? A voi l’ardua sentenza. Io spero che il Comune non si lasci sfuggire l’occasione di vedersi ricostruire uno stadio nuovo e moderno a costo zero. Comuni di Udine e Bergamo insegnano. Poi, eventualmente, non lamentiamoci se la stampa dice che il Barbera è vecchio e morente o se, chi sta organizzando i campionati europei, non lo prenderà nemmeno in considerazione.

    1. Bastaandare a vedere in che condizioni versano gli altri impianti (Piscina, velodromo, palazzetto dello sport, diamante etc….).

  5. Io vorrei capire cosa vuol fare il Comune perché Gardini ha detto come vogliono muoversi del resto il Comune di Palermo non mi sembra in grado di metterci i soldi.

  6. Perché non dice che finora ha avuto lo stadio regalato perché il comune, per il covid, lo aveva regalato a Mirri?
    Perché non dice che anche per il cambio di una lampadina insistono con il comune perché vogliono uno sconto sul canone, peraltro irrisorio, di affitto?
    La verità è che di City Group non sapete nulla e giudicate solo sulla base di questa ridicola intervista…

    1. il canone è di 300mila euro annui (lo sconto è stato valido per i due anni in cui si è giocato a porte chiuse o quasi) e il Palermo ha fatto i lavori scomputandoli da questa cifra e ha già pagato lavori comprensivi del canone di questo e del prossimo anno. sei poco informato su tutto Luca

  7. Storie vecchie . Viste e riviste. Lette e rilette. Finirà come sempre : il Palermo completerà le opere nel suo interesse, per poter continuare a giocare allo stadio e per il resto tutto rimarrà lettera morta . Troppi interessi dei vari consiglieri comunali sull’impianto. Non lo molleranno mai.

  8. poi i politici si lamentano se la gente non và più a votarli …… pensano soltanto alle loro poltrone ed ai loro privilegi!!!

  9. Trogloditi,  sono solo dei trogloditi.
    Che il CG possa costruire un nuovo impianto a torretta…..o fuori dal maledetto comune di Palermo!!!!
    Non hanno mentalità di progresso…..Trogloditi. 

    1. Anche a Troyes pensavano che CityGroup rappresentasse il futuro e i tifosi scettici fossero dei trogloditi. Poi si sono trovati sul groppone due retrocessioni e un ripescaggio. Proprio com’era successo al Palermo nella preistoria di Ferrara presidente. La differenza tra allora e adesso sta nella circostanza che nessuno difendeva Ferrara perché veniva ritenuto un incapace senza una lira, mentre molti si prostrano ai piedi degli anglo-arabi perché navigano sui piccioli pur incappando in un mucchio di errori.

      1. E allora che vogliamo fare? Io direi di cacciarli e ricominciare con Frank Cascio o con Baccaglini o con Dragotto o con Colella o con Ponte, o Follieri o con Iervolino o con Ferrero o con qualche amico tuo. Stai sempre qua dentro a sparare fesserie, ce l’avrai una soluzione! Sennò che lo sprechi a fare tutto questo tempo qui dentro?

      2. I trogloditi sono i signori che stanno dentro al comune, non è riferito ad altri.
        Una holding che vuole investire, e lo ha già dimostrato, devi spalancargli le porte.

      3. Corrado, bravo, come sai sono tre anni che scrivo certe cose.
        Ma i boccaloni – che credono che City Group stia investendo per il bene del Palermo (e non solo per fare soldi) – purtroppo sono sempre tanti. Compresi certi giornalisti.

  10. Hendrixiano accomodati tu a torretta.
    Non siamo il Torretta, con tutto il rispetto.
    Siamo il Palermo.
    Il Palermo deve giocare a Palermo non nei paesi.
    E lo stadio deve essere il Renzo Barbera in viale del Fante.

  11. Corretto quanto ha scritto Luciano in risposta a Vidimac.
    La beatificazione di Zamparini fa scordare a qualcuno gli ultimi disastrosi anni della gestione Zamparini, cosa è successo nel 2019 e poi il fatto che la giunta Orlando aveva fatto non bene ma benissimo a rifiutare la richiesta di Zamparini di fare edilizia residenziale e cambiare zona dello stadio.
    La decisione della giunta Orlando (condivisa anche dall’opposizione) era corretta dal punto di vista della legge.

  12. Comunque traduciamo in siciliano le parole e soprattutto il concetto espresso da Gardini senza mezzi termini: senza convenzione entro il 31 marzo “agniaddu e sugu e finiu u vattiu”.

  13. Non capisco chi non apprezza l’operato del City, lo stadio è della città ma come il resto di tutta la città naviga nel degrado da decenni grazie ai nostri politici, dopo ITALIA 90 il nulla, il pallone che doveva essere smontato subito dopo i mondiali dopo quasi 40 anni si trova ancora dov’è stato costruito. Solo gli investimenti privati possono far decollare questo impianto che oltre al calcio potrebbe diventare polivalente per tante altre manifestazioni sportive e non. Che ben venga la convenzione sempre che i politici di turno lo permettano …

    1. Cambieresti idea se ti costruissero un ipermercato attaccato al tuo cortile? Quali sono le condizioni della convenzione?

  14. Serve grande stadio da 50- 60 mila posti per futuro da top club come in tutte le grandi città del calcio. Finalmente ci sono i soldi, perché non sognare?

  15. Mi auguro che i parassiti politici che pensano solo ad accaparrarsi le poltrone per una volta nella loro vita si mettano a lavorare e diano il benestare alla società FC Palermo di far diventare il nefasto Renzo Barbera un vero stadio di calcio.

  16. Una pretesa arrogante e assurda: l’attuale convenzione scade a novembre 2026, come può una parte chiederne unilateralmente il rinnovo quasi 2 anni prima della scadenza?
    Ma che avvocati hanno, Gardini e c.?
    Peraltro una nuova convenzione potrebbe convenire molto di più al comune, che finora lo stadio al City Group lo sta regalando…

    1. Bravissimo, Dario. Riassumi una santa verità, evidentemente ignota ai vari personaggi in cerca d’autore intervenuti per tutelare i presunti diritti coloniali di CityGroup in merito alla convenzione per l’utilizzo del Barbera. Perché questi ascari d’accatto non si documentano prima di leccare la Proprietà indipendentemente dalla ragione o dal torto che ha sulla questione? Di incompetenti e quaquaraqua’, che, spesso, si tramandano ignoranza e servilismo di padre in figlio, non se ne può davvero più.

      1. Sai quale è il vero problema? Che se il primo a non spiegare le cose come stanno ai propri lettori è il sito che pubblica certe notizie è logico avere dei commenti qualunquistici come ne leggo ogni giorno a quintalate…

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