Tavecchio: “Non voleva dimettersi nessuno”. Malagò: “Commissariamo la Figc”

L’ormai ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, commenta in conferenza stampa la sua decisione di presentare la dimissioni in Consiglio Federale: “Buongiorno a tutti. Ho rassegnato e come mero atto politico ho chiesto quelle del Consiglio. Nessuno le ha rassegnate e sono rimaste le mie, decise solo stamattina, alle 12 meno un quarto. E ogni decisione è stata presa con Malagò in questi anni. Commissariamento in arrivo? Non può fare quello che vuole. E poi ci sono le leggi e gli statuti”.

“Io ho sempre guardato gli uomini in faccia: se sono qui è solo per questo. Il calcio mi ha dato molto, la mia squadra mi ha dato molto di più. A 74 anni il problema non sono io. Ricandidarmi? Manzoni credeva nella provvida sventura: sta a me comprenderla. Spero che qualcuno spieghi il perché non si è voluto attendere i presidenti di A e di B e tener escluso da questo processo il principale attore del calcio italiano”.

MALAGÒ: “COMMISSARIAMENTO NECESSARIO PER STATUTO”

TAVECCHIO: “AMBIZIONI E SCIACALLAGGIO POLITICO… “

Il nervosismo di Tavecchio è altissimo: “Siamo arrivati ad una speculazione che ha raggiunto limiti incredibili. Fino a stamattina il quadro politico era invariato. E stamattina mi era stato inviato un documento programmatico che in grande sincerità avevo interpretato come un fatto positivo e costruttivo. Un sistema che si permette di prendere decisioni quando il suo soggetto più importante e il fornitore del sistema Italia sono assenti, quando la Serie A e la Serie B non ci sono… Non commento le scelte delle varie componenti, ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Schierarsi con l’opposizione è legittima. Il tradimento è una parola grave: è solo un cambiamento di politica”.

“Sono stato portato ad accettare il cominciamento della lega Serie A per un atto di assoluta indipendenza dalla Federazione, non per interessi personali. Solo il vertice FIGC poteva essere il commissario, senza fare riferimento a nessuno. Noi riverenze non ne facciamo a nessuno: abbiamo dato oltre 30 milioni al Coni e 50 milioni di fondi pubblici che non sono mai entrati nelle nostre casse. Abbiamo bilanci etici e sociali, abbiamo fatto i centri federali: tutti quelli he lavorano qui sono gente di valore e che agiscono a sostegno del sistema. Sono stato il primo a chiedere a Blatter nel 2014 di sperimentare la VAR: prima solo Biscardi la voleva”.

Poi si scaglia contro Malagò: “Nella riunione di mercoledì credevo che qualcosa fosse cambiato, ma quando ho capito che la mia componente (la Serie D che ho guidato per 18 anni) ha fatto considerazioni che non promettevano il sostegno, non ci ho pensato un istante, mi sono dimesso e ho chiesto le dimissioni al Consiglio. Il CT l’ha scelto Lippi. Tavecchio avrebbe scelto Ventura? Io pago per Ventura ma non l’ho scelto io. Malagò sa bene quello che fa e quello che dice. La mia sola colpa è non aver cambiato il CT nell’intervallo a Milano. C’era bisogno solo di questo”, dice sarcasticamente.

TOMMASI: “ORA SI PARLI SOLO DI CALCIO”

E qui si altera: “Noi abbiamo perso un mondiale e io come persona sono disperato per questo. Quale filosofia sta alle spalle di un sistema sportivo? Se passavamo, io allora ero un fenomeno? Meritavamo il mondiale, ma le riforme non possono essere fatte per un campo di calcio devono essere fatte a livello generale. I frutti vengono dopo anni: io ho preso quello che viene dal seme. Chi è andato ad Istanbul per le sessioni Fifa e UEFA? Secondo Uva è vicepresidente Uefa solo perché è bello? Voi pensate che a 74 anni ho bisogno di stare su una poltrona??? Il mondo dilettantistico è stato costruito nel tempo e io in 44 anni non ho preso un indennità. Chapeau??? Chapeau lo dico io”.

“Mi vogliono mettere in testa – aggiunge – che sono stanco: ho solo un interesse ed è portare a termine questi ultimi 90 giorni. Malagò dice che non ci sono gli estremi per commissariare? Ha ragione: la federazione funziona e i campionati sono in essere; io chiedevo solo di attendere 10 giorni per attendere la Serie A, ma forse non era questo il punto. Io ho parlato con 4-5 grandi allenatori: potranno dire la loro fra poco e nessuno può dire che non vengono per Tavecchio. É una menzogna!!”.

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