Avanti un altro: Lopez sarà l’ennesima “vittima” di Zamparini?

Il Palermo si prepara ad accogliere il quarto allenatore stagionale (e siamo solo a gennaio): Diego Lopez è il prescelto, spinto da Nicola Salerno e oggi atteso all’incontro decisivo con Maurizio Zamparini. Un contratto da firmare, un miracolo da rincorrere e la speranza di poter restare anche nel caso in cui tutto dovesse andar male. Garanzie minime, vista la situazione attuale dei rosa, diverse da quelle chieste da Ballardini (niente interferenze sul piano tencico).

Pensare che nei prossimi quattro mesi Lopez possa restare saldo su quella panchina, però, è pura utopia. Lo dice la storia recente di un Palermo incapace di mantenere lo stesso allenatore per più di dodici giornate consecutive negli ultimi due campionati. Tanto è durato Giuseppe Iachini, dalla prima alla dodicesima giornata dello scorso campionato; e tanto è durato Roberto De Zerbi, con un filotto di sette sconfitte consecutive a chiudere la pessima parentesi rosanero. E dire che non bastò a cancellare le convinzioni di Zamparini, che arrivò persino a chiamarlo per sostituire Corini dopo Empoli-Palermo. Nulla di fatto, chiaramente, per questioni extracalcistiche da risolvere.

Considerando che da qui a fine campionato di partite ne mancano diciassette, a chi toccherà dopo Lopez? O forse l’uruguaiano riuscirà a migliorare lo score dei suoi predecessori? Sarebbe la cosa più logica, con un Palermo ormai spacciato e con più nulla da perdere. Sarebbe stato logico pensarlo senza mettere Corini sulla graticola, ma ormai che il danno è fatto si spera almeno in una maggiore comprensione per il nuovo allenatore. Quello che, salvo clamorosi dietrofront, dovrebbe essere Lopez. Ma a Palermo, quando si parla di allenatori, cosa può mai essere clamoroso? Aspettatevi di tutto.