La “bufala” delle intercettazioni e del falso decreto con “nuove regole di comunicazione”

Un’altra bufala corre sul web. Sono sempre di più le fake news che circolano in rete e sui social approfittando dell’ansia provocata nei cittadini dall’emergenza Coronavirus. E stavolta una “catena” lancia l’allarme (assolutamente falso) sull’avvio di intercettazioni indiscriminate ai danni dei cittadini in virtù di un fantomatico decreto legge.

La bufala si diffonde in questi giorni sulle chat (Whatsapp soprattutto) ed esordisce così: “La dittatura é arrivata e entra in vigore da DOMANI. Da domani, nuove regole di comunicazione”, esponendo fantomatiche misure di intercettazione a tappeto e controllo indiscriminato delle conversazioni private degli utenti. E, secondo la bufala, sarebbe importante “trasmettere questo messaggio solo oggi, perché domani ci sarà un altro tipo di osservazione”, si legge.

L’elemento ancora più grave di questa fake news però è che la catena, nel tentativo di attribuirsi credibilità e approfittare degli utenti, rilancia il link ad un articolo (vero) pubblicato dalla agenzia AGI il 28 febbraio 2020, dal titolo “Il provvedimento sulle intercettazioni è legge”, in cui si riportano le ultime novità introdotte da un decreto legge in materia di intercettazioni. La catena cerca di far credere che il testo in chat sia il contenuto dell’articolo e del decreto, ma se lo si apre si scopre che nulla di tutto ciò è stato scritto dall’agenzia Agi. Anzi: le nuove norme tutelano maggiormente la privacy e vietano di pubblicare sui giornali intercettazioni irrilevanti.

La stessa agenzia Agi ha comunque provveduto ad aggiungere ad inizio notizia una nota esplicativa per tutti coloro che aprono il link, dopo essere caduti vittima della fake news, al fine di scongiurare qualsiasi fraintendimento: “Caro lettore, se sei arrivato fin qui seguendo un messaggio allarmistico, devi sapere che questo articolo non ha alcun collegamento con quanto hai letto poco prima. Questo è un servizio di cronaca politica del 28 febbraio scorso che riporta correttamente quanto deciso dal Parlamento italiano in materia di intercettazioni. Questo articolo è vero, quello che hai letto prima è falso“.

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