Catania col fiato sospeso: scade la “mini” proroga, si attende il verdetto

FOTO PEPE / PUGLIA

Il giorno della verità per il Catania. Scade oggi (5 gennaio) la proroga di alcuni giorni all’esercizio provvisorio del club etneo, disposta dal Tribunale per potere visionare le carte ed eventualmente concederne una più lunga. Di fatto il giorno più lungo per i tifosi rossazzurri e per la città etnea, visto che senza una ulteriore proroga non si potrebbe mettere all’asta il titolo sportivo e sarebbe messa la parola fine a ogni speranza.

Si spera ancora, ma i margini sono strettissimi: la Sigi è riuscita a raccogliere circa la metà del credito vantato dal Catania, ma allo stesso tempo (con la prospettiva di ulteriori futuri versamenti) i legali sperano di ottenere dai curatori almeno un mese di proroga dell’esercizio provvisorio al fine di svolgere nel frattempo il bando per assegnare il titolo sportivo (passaggio obbligato per continuare il campionato).

Il tutto mentre – come era scontato – risuonano già le sirene di mercato: tanti club guardano ai giocatori rossazzurri come soluzioni “low cost” per rinforzarsi a gennaio e non è escluso che proprio per contenere i costi il Catania sia comunque costretto a cedere diverse pedine per poter proseguire il proprio cammino. Ma tutto dipende dalla proroga dell’esercizio provvisorio: senza, la corsa del Catania si chiuderebbe qui. E inizierebbe l’esodo.

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7 thoughts on “Catania col fiato sospeso: scade la “mini” proroga, si attende il verdetto

  1. In queste condizioni non doveva neanche cominciare il campionato, non capisco perché sia stato iscritto con una situazione debitoria di questa portata. Il Palermo lo hanno cancellato per molto meno, 2 pesi e 2 misure

  2. Appunto. I debiti non c0entrano niente con la radiazione del Palermo. Questa è frutto della mancata iscrizione della Società al Campionato di B per mancata presentazione della fidejussione.

  3. Questa mancata fideiussione desta sospetti perché sia in società che al vertice della FIGC c’erano due banchieri palermitani (Macaione e Micciché). Sarebbe bastata una telefonata e il Palermo non sarebbe sparito …

  4. Tornando sulla fidejussione i due pesi e le sue misure ci sono state quando si è consentito al Catania di iscriversi con una fidejussione “parziale” … Senza parole.

  5. Per la cronaca, dichiarazione rilasciata oggi ad una emittente televisiva catanese, ma mi astengo dal commentare, si commenta da sola: Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha espresso la propria opinione sul caso Catania. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Il Tribunale ha preso il tempo per verificare i bonifici dei versamenti che sarebbero stati fatti dai soci della Sigi per proseguire il campionato. Vedremo cosa deciderà il Tribunale e sulla base di questo valuteremo il da farsi. Da un lato sono molto preoccupato, sono ormai due anni che la preoccupazione sul Catania è forte. Una preoccupazione che tiene conto anche del complessivo andamento della Serie C girone C perchè è evidente che esserci o non esserci per il Catania incide sulle partite che si sono svolte e sul futuro di una grande città, di un grande club che ha fatto la storia del calcio italiano, di una grande passione dei tifosi che mi auguro si possa mantenere. In questi anni sono stato molto colpito e sorpreso dal fatto che molti si erano impegnati per la salvezza del Catania quando sembrava che non ce la facesse. Poi intervenne la Sigi, presero una serie di impegni, credo che sarebbe opportuno che tutti coloro che si sono impegnati allora lo facciano seriamente, in modo tale che quella esperienza calcistica e la regolarità complessiva di un campionato bellissimo possa non avere ulteriori scossoni”.

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