Cavani al Palermo: un “sequestro” di mercato firmato Foschi

Da colpo di mercato a… “sequestro” di mercato, il passo è breve. Ed è quello che è accaduto con l’arrivo di Edinson Cavani al Palermo nel gennaio 2007, quando Rino Foschi giocò tutte le proprie carte per riuscire a strappare il giovane talento uruguagio al Danubio e vincere il duello di mercato con la Fiorentina e il suo “rivale”, Pantaleo Corvino.

A tracciare la fotografia di quei giorni è “Grand hotel calciomercato”, che racconta come la destinazione Palermo fosse gradita, ma che bisognava correre in Uruguay per definire bene tutti i passaggi della trattativa e le varie clausole (compresi club e procuratori): “Organizziamo subito un volo. Subito, subito!”, disse Foschi in preda all’agitazione ai propri collaboratori.

Definita la trattativa, Foschi arriva a Milano con Edinson Cavani; un colpo inseguito da tempo. Ma nessuno (o quasi) ne sa niente. Foschi tiene la cosa segretissima e spedisce Cavani in una camera d’albergo a Milano insieme ai suoi agenti: “Dobbiamo mettere a posto tutte le pratiche, non fate sapere a nessuno che siete lì”.

Peccato però che Corvino lo venne a sapere e si presentò nella hall dell’albergo: da giorni cercava gli agenti di Cavani per proporre il trasferimento alla Fiorentina. “Rino, guarda che c’è Pantaleo di sotto”. Ne venne fuori un “duello rusticano”: Foschi urla, grida e difende con le unghie e con i denti il proprio colpo di mercato. E alla fine Cavani è del Palermo. Il resto è storia.

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4 thoughts on “Cavani al Palermo: un “sequestro” di mercato firmato Foschi

  1. Gennaio 2007 ricordo tutto perfettamente la domanda è sempre la stessa a che scopo pubblicare notizie e retroscena di mercato di 14 anni fa?

  2. Ma anche sorge una domanda: ma che c’ha fatto il Palermo Calcio di allora con tutti i soldi realizzati con acquisti e vendite? Dove sono finiti?

    1. Guarda che oltre i campioni sono anche arrivati tanti bidoni. E quelli sono stati soldi buttati via. Il resto lo ha fatto il friulano…..

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