Como – Palermo 3 – 3 LE PAGELLE / Segre e Graves top. Marconi, che errori

Chiamate uno psicologo bravo. Perché non si può spiegare come il Palermo non abbia portato a casa i tre punti dopo una delle migliori prestazioni della stagione e nonostante abbia segnato tre gol per l’ennesima volta. Altra occasione sprecata, l’ennesimo gol subito nel recupero.

Alle 15.00 sembrava che il mondo fosse cambiato: perdeva il Venezia in casa, non vinceva il Parma. Con lo 0 a 1 del primo tempo il Palermo aveva fatto passi avanti in classifica e stava dimostrando di essere in palla come poche volte in questo campionato. Poi il solito crollo inspiegabile a inizio di ripresa: 30 secondi ed ecco il pareggio. Pochi minuti ancora ed ecco il 2 a 1.

Eppure, nonostante il capovolgimento del risultato, il Palermo non si è mai rintanato, ha giocato per vincere e in effetti aveva ribaltato il risultato con i suoi uomini migliori. Poi la frittata finale: segnalazione del Var, rigore ed espulsione di Marconi e quasi quasi si è rischiato di perdere.

Non so dire se sia un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Se a Parma il pareggio, per quanto beffardo, era stato più che giusto per come il Palermo aveva subito gli attacchi dei padroni di casa, stavolta i rosa non sono stati mai messi sotto sul piano del gioco e anzi avrebbero meritato la vittoria. È comunque il terzo risultato positivo di seguito, nonostante le difficoltà del calendario, ma resta la sensazione che sia stata sprecata una ghiotta occasione per rientrare nel vivo della lotta per la promozione.

COMO: Semper 6,5; Curto 7,5 (dal 44′ s.t. Iovine s.v.), Odenthal 6, Solini 5,5; Cassandro 5 (dal 1′ s.t. Chajia 6), Baselli 5 (dal 1′ s.t. Gabrielloni 7), Abildgaard 6, Bellemo 6, Sala 6; Cutrone 6,5 (dal 41′ s.t. Cerri s.v.), Da Cunha 6 (dal 41′ s.t. Verdi 6,5).

PALERMO: Pigliacelli 6,5; Graves 7,5, Nedelcearu 5,5, Marconi 3, Lund 5,5 (dal 1′ s.t. Aurelio 4,5); Henderson 6 (dal 24′ s.t. Vasic s.v.), Gomes 6,5 (dal 33′ s.t. Stulac 6), Segre 7,5, Insigne 6,5 (dal 41′ s.t. Mateju s.v.), Brunori 7, Di Francesco 6,5 (dal 24′ s.t. Di Mariano 6).

Pigliacelli 6,5: Primo tempo di ordinaria amministrazione sulle palle alte, sulle quali è sempre abbastanza attento. I guai cominciano nella ripresa, in soli 12 minuti subisce due gol da distanza molto ravvicinata su cui non può fare granché. Subisce il terzo gol su rigore e salva il risultato in pieno recupero con una bella parata. Si segnala con i piedi per un grande rilancio che innesca un contropiede di Di Francesco.

Graves 7,5: Il gol di testa per il 2 a 3 è la ciliegina sulla torta di una partita molto buona. Conferma le buone impressioni della scorsa partita: è aggressivo sull’avversario ma riesce a tenere corta la ‘catena’ di destra, giocando qualche metro più avanti e riducendo gli spazi con Insigne.

Nedelcearu 5,5: Sembrava il ritorno ideale in campo. Partita comoda, giocata senza affanno e con il Palermo che domina. E invece nella ripresa la gara cambia. Sull’1 a 1 non ha responsabilità, si occupa correttamente della marcatura di un avversario, sul 2 a 1 la posizione non è perfetta. Dimostra comunque di essere in buona forma atletica e non è banale per un giocatore che era scomparso dai radar.

Marconi 3: Nel primo tempo non fa toccare palla a Cutrone, fermandolo sistematicamente e quasi sempre senza fallo. Però il gol in apertura di ripresa, appena 30 secondi dopo il via, ce l’ha sulla coscienza: sulla palla lenta di Curto lui si fa sorprendere, si dimentica Cutrone che segna il pareggio. Sul 2 a 1 nemmeno lui, come Nedelcearu, è piazzato in modo perfetto, troppo ‘schiacciato’ sul portiere. Poi è il ‘colpevole’ del rigore del 3 a 3 con un pugno a Curto che viene visto da Var: il rigore sembra esagerato ma l’ingenuità è comunque grave. E arriva pure l’espulsione.

Lund 5,5: Meno penetrante del solito in fase offensiva, forse anche per colpa di un infortunio rimediato a metà primo tempo. Infatti questa volta esce per Aurelio già all’intervallo: è comunque sicuramente un altro giocatore rispetto a quello di novembre.

(dal 1′ s.t. Aurelio) 4,5: Entra nella ripresa, è il più fresco ma si fa saltare con una facilità disarmante da Curto che confeziona il 2 a 1 del Como. Non fa molto altro.

Henderson 6: Partecipa molto all’azione, probabilmente perché la sua posizione è meno avanzata di quella che finora gli aveva chiesto Corini. Gioca bene un bel po’ di palloni ed è spesso presente nella manovra corale d’attacco. Il gol a freddo a inizio di ripresa fa girare la partita, il Como prende fiducia e il centrocampo non è più terra di conquista dei giocatori rosanero. Ed Henderson, che non ha ancora il ritmo partita nelle gambe, si nasconde un po’ ed esce dal campo per fare spazio a Vasic.

(dal 24′ s.t. Vasic) 5,5

Gomes 6,5: L’assist per il gol di Di Francesco che spacca la partita è un gioiello: palla precisa e con i giri giusti che taglia a fette la difesa avversaria. Come il resto della squadra gioca un primo tempo sontuoso, perfino con un dinamismo insolito. Nella ripresa il Como cambia modulo ed è più insidioso ma, al netto di qualche errore individuale, continua a giocare su livelli più che dignitosi. Si fa male a un quarto d’ora dalla fine (problema muscolare) e lascia il campo a Stulac.

(dal 33′ s.t. Stulac) 6: Pennella la bella punizione su cui Graves segna il gol del 2 a 3. È già qualcosa per un giocatore che nelle ultime gare è stato abbastanza sacrificato.

Segre 7,5: Terzo gol consecutivo, ovviamente di testa, ampiamente meritato visto che è sempre in agguato con i suoi inserimenti offensivi. Conferma uno stato di grazia, non soltanto atletico: corre dall’inizio alla fine ma sempre con una logica, è utile sia in fase di rilancio che in fase di filtro.

Insigne 6,5: Altra partita positiva. Sfiora il gol del 2 a 0 con una conclusione in corsa da fuori area su cui il portiere avversario fa un miracolo. Ma è comunque più propositivo su ogni zona del campo, gioca a destra ma spesso converge al centro, non si nasconde mai e sta ritrovando fiducia.

(dal 41′ s.t. Mateju) s.v.

Brunori 7: Fra i migliori del Palermo pur non essendo entrato nel tabellino dei marcatori. In realtà mette il suo zampino nei due gol: prima, ignorando il filtrante di Gomes perché giustamente capisce di essere in fuorigioco (e fa sfilare il pallone per Di Francesco); poi, servendo a Segre un meraviglioso assist sulla testa. In mezzo, come sa fare spesso, giocate intelligenti senza mai buttare palla.

Di Francesco 6,5: Torna al gol, il secondo in maglia rosa, con un diagonale non difficile ma preciso. È il premio per una gara più viva e partecipata, dove pur commettendo qualche errore di troppo dà l’impressione finalmente di non essere un corpo estraneo alla squadra. Ed è giusto anche sottolineare che se sbaglia qualcosa in più è perché prova giocate più utili e complicate. Peccato per uno splendido contropiede nella ripresa che conclude con un tiro troppo fiacco.

(dal 24′ s.t. Di Mariano) 6: Rileva lo stanco Di Francesco e deve dare un po’ di muscoli e fiato in più. Lo fa, perché è sempre più disciplinato, ma non incide particolarmente su una gara piena di saliscendi.

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