Corini alza la voce: quando “ogni partita è una bomba atomica”

FOTO PEPE / PUGLIA

Eugenio Corini come non l’avevamo mai visto. O forse no. Il tecnico si è lasciato andare a uno sfogo durante la conferenza stampa di ieri come non aveva mai fatto in questa sua seconda avventura in rosanero, dove aveva sempre mantenuto una strategia comunicativa sempre molto lineare, al di là dei risultati ottenuti.

L’allenatore ha lamentato la poca pazienza e il contesto che si è creato dopo appena una partita di campionato, chiedendo tempo perché “i campionati non si vincono dopo una partita”. Seppur Corini sia un personaggio conosciuto per la sua lucidità e compostezza, questa però non è la prima volta che si lascia andare a uno sfogo da allenatore del Palermo: durante la sua prima esperienza sulla panchina rosanero, nel 2017, il tecnico aveva lamentato una situazione insostenibile che lo avrebbe portato poche settimane dopo a rassegnare le dimissioni. Corini era infatti subentrato alla 15eaima giornata dopo la disastrosa gestione De Zerbi, per poi lasciare alla 21esima a Diego Lopez. La sua esperienza rosanero iniziò il 30 novembre 2016 e finì il 24 gennaio 2017.

“Ogni partita è una bomba atomica”, aveva detto Corini sei anni fa, prima del match contro il Sassuolo. “Mi spoglio dal ruolo di allenatore del Palermo, voglio parlare da tifoso che ama questa società. Se non usciamo dal limbo in cui creiamo una possibile svolta ogni settimana non cresciamo mai”. Situazioni completamente diverse, dichiarazioni simili: Corini ha lamentato in entrambi i casi una pesantezza da parte dell’ambiente palermitano, incapace di attendere gli sviluppi di quello che lui definisce “il percorso”.

Sei anni fa il tecnico, arrivato da poco, era già stato messo in discussione dal presidente Zamparini che certamente aveva meno “pazienza” del City Group. Si aveva già il sentore che quella squadra avrebbe fatto fatica a centrare la salvezza (a fine stagione il Palermo è infatti sceso in Serie B). Conscio di non esser riuscito a dare la sua impronta a una rosa già disunita, Corini decise di dimettersi 11 giorni dopo quello sfogo in conferenza stampa.

In questa stagione i motivi sono diversi: Corini lamenta il “voler tutto e subito” di una piazza che vuole tornare immediatamente in Serie A. Dichiarazioni mai sentita nella scorsa stagione, quando cioè la promozione non era l’obiettivo principale. Quest’anno invece si è alzata l’asticella, la società ha chiesto al tecnico un campionato di vertice e dunque sono cambiate le esigenze.

Cosa hanno in comune i due sfoghi? La posta in palio. Nel 2017 c’era il bisogno disperato di centrare la salvezza e l’inizio di campionato aveva spaventato (a ragione) i tifosi, adesso il sentimento è simile, non di “disperazione” ma di preoccupazione, dato che la partita di Bari – sotto il profilo del gioco prima ancora che del risultato finale – ha riacceso alcuni campanelli d’allarme e l’entusiasmo iniziale si è subito affievolito.

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15 thoughts on “Corini alza la voce: quando “ogni partita è una bomba atomica”

  1. questo “lasciarsi andare a uno sfogo”, Corini, lo deve fare dimenticare con una serie di risultati positivi, a partire delle prossime 2 partite come minimo. Risultati che se non si ottengono, si rischia che si arriva a una brutta contestazione allo stadio se non si vincerà. Un allenatore non dovrebbe fare queste dichiarazioni, ma accettare anche le polemiche giuste o sbagliate che siano – l’ambiente di Palermo è sempre stato cosi – non cambierà certamente ora – personalmente spero che queste dichiarazioni si dimenticano presto

  2. Chi ben comincia è a metà dell opera…..
    Ed il Palermo do Corini non ha mica cominciato bene e soprattutto non convince sul campo dalla scorsa stagione e non mi sembra che abbia una fluidità di gioco di manovra.

  3. Per favore qualcuno informi il sig.Corini che il Palermo è stato promosso dalla serie b alla serie a per ben 9 VOLTE (di cui 5 classificandosi al primo posto).

    1. il sig. Corini ha detto “negli ultimi cinquanta anni”. Prima di criticare, ascoltare bene la persona da criticare, grazie

  4. Corini , dopo un anno, ha un unico , semplice, problema: tramutare in fatti tutti i buonissimi propositi sciorinati nelle dichiarazioni. Il gioco ? Stiamo migliorando. Le palle inattive ? Stiamo lavorando . I rigori ? Ci stiamo allenando. Il percorso ? Il modulo? Stiamo arrivando. Ecco, tutto questo dopo una stagione deve cominciare a concretizzarsi .

  5. Molti lo hanno bocciato subito . Errato secondo me. Credo sia sempre corretto dare ad ogni allenatore almeno una stagione di tempo e i giocatori da lui richiesti. Oggi possiamo dire che quasi tutti i giocatori arrivati hanno il suo avallo. Deve adesso iniziare a far vedere qualcosa . Wuesto il mio pensiero. Forza Corini, forza Palermo.

  6. Per essere chiari . Anche Baldini, esempio recente, inizialmente non ebbe grandi risultati. Poi trovò la giusta alchimia e arrivarono i risultati e il trionfo. Auguro a Corini di seguire la stessa strada. Caso contrario, inevitabilmente, saranno problemi, inutile nasconderlo.

  7. le rtiche non partono da Bari ma dallo scorso campionato. A Bari si è già intuito che rischiamo un deja vu ossia una squadra priva di un gioco, di personalità, di grinta e questo Corini non può sottacerlo

  8. certo ed ha pure ragione se dice che il Palermo Footbal Club non è stato mai promosso in serie A….infatti ha assunto questa denominazione nel 2020

  9. Non siamo né il Lecco nè l’Entella, a Reggio Emilia ci saranno 1200 tifosi mentre per la prima al Barbera altri 20000, forse non chiaro cosa vuol dire allenare il Palermo. Stranamente……

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