Coronavirus in Sicilia, tamponi anche ai familiari delle persone rientrate nell’isola

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, durante la sua relazione all’ARS, ha annunciato che in Sicilia saranno effettuati i tamponi anche ai familiari delle persone rientrate nell’isola e che si sono registrate nella piattaforma regionale.

La Regione sta predisponendo nuove linee guide per l’isolamento domiciliare di queste persone. Razza ha anche dichiarato che “non ha senso fare il tampone nell’immediatezza ma a sette giorni e poi a 14 giorni dal rientro“.

Un proposito che da un lato sta a testimoniare l’impegno e la preoccupazione del Governo che ha più volte detto che ancora il picco in Sicilia non è arrivato; dall’altro l’estrema difficoltà (quasi impossibilità) di “realizzare” qualcosa come 100.000 tamponi. Nella piattaforma della Regione, infatti, le registrazioni sono 35 mila.

I deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Sanità all’Ars, Antonio De Luca, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello e Salvatore Siragusa chiedono anche controlli più rapidi per tutti gli operatori della sanità regionale.

Inoltre, in mille, tra medici e infermieri, hanno risposto ai due avvisi emanati dall’Asp di Palermo e dal Policlinico di Messina. Si tratta di 400 medici, in parte già distribuiti nei territori, e di 600 infermieri.

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