È il Palermo day, con tre punti pesanti “in the box”. Le pagelle ironiche di A&F

Si gioca nel boxing day degli anglosassoni che per gli italiani è la giornata nazionale degli avanzi riscaldati e che, in realtà, abbiamo scoperto che anche per i britannici si chiama così perché i ricchi ed i nobili portavano ai poveri ed ai contadini le scatole (box) con i resti del pranzo natalizio. Noi siamo felici di andare allo stadio e speriamo che nella nostra scatola ci siano i tre punti. In ogni caso siamo contenti di interrompere il ciclo continuo di mangiate, bevute, cucù, tombolate e corse dei cavalli con le carte e dormite senza un domani non sapendo che ci stava aspettando un pomeriggio di emozioni a rischio infarto.

Corini deve inventarsi la difesa per la squalifica di Marconi e l’assenza di Lucioni. Pur di non convocare nessuno dei vostri cronitifosi (ma solo per il sovrappeso conseguente agli eccessi di Natale), recupera in extremis Ceccaroni e noi siamo molto più sereni. Mateju non va neanche in panchina perché ha mangiato assai pure lui e non è attrezzato come noi. E così, sulle fasce, a centrocampo e in avanti giocano gli stessi di Como. Sugli spalti l’aria di festa è palesemente potenziata dalla presenza di famiglie occasionali orfane del cinepanettone. A noi fa piacere ma siccome siamo vecchi e abbiamo esperienza, ci accomodiamo sui nostri seggiolini con accompagnamento di adeguati gesti scaramantici a rischio denuncia.

Il Palermo parte con un bel pressing e sembra in palla come nell’ultima partita. Ma è solo una prima impressione perché la Cremonese prende le misure subito e va in vantaggio con il solito cross dalle fasce che trova un giocatore come sempre solo in mezzo all’area. E ci troviamo sotto immeritatamente e costretti ad inseguire. I rosa però non si scompongono e tornano a fare pressing e a giocare palla a terra, con pazienza e attenzione. Arrivano una serie infinita di calci d’angolo e troviamo il pari! Dalla trequarti Henderson pennella una palla sulla testa di Nedelcearu che con un grande colpo di testa insacca!

La partita si mantiene viva e vibrante come una serata di karaoke con Gigi D’Alessio come ospite d’onore e il Palermo sembra sempre a un passo dal raddoppio. Ma è ancora la Cremonese a passare con un tiro al volo da fuori area che sembrava preda di Pigliacelli ma si insacca affossandoci. Il fischio del primo tempo ci lascia attoniti e se il tasso alcolemico non fosse già sopra i livelli di guardia ci toccherebbe almeno un cordiale. Invece abbiamo giurato di stare lontani dall’alcol almeno fino alla notte di capodanno e quindi soffriamo in silenzio.

Al rientro c’è Stulac perché Gomes vaga a bordo campo con una borsa del ghiaccio sulla coscia. Passano pochi minuti e la Cremonese segna ancora. Su un passaggio centrale si apre una voragine tra centrocampo e difesa e Coda si invola da solo davanti a Pigliacelli, battendolo con un rasoterra preciso. Speriamo nel controllo Var che è lunghissimo ma ci premia ed esultiamo come ad un gol dei nostri!

Entrano Di Mariano e Soleri per Henderson e Brunori e ci sembra una mossa a dir poco coraggiosa se non azzardata! Invece arriva il pareggio! La palla la spizza Soleri per Di Francesco che rientra dal fuorigioco, poi uno scambio prolungato e la palla torna a lui che la mette dentro con una staffilata secca sul primo palo! Il Var conferma e ci buttiamo avanti per provare a vincerla! Entra anche Mancuso per Insigne e si rende subito pericoloso.

È un finale emozionante nel quale potrebbe succedere di tutto. E proprio quando pensavamo che potesse finire in parità accade quello che stavolta meritavamo!! Al 96’ Stulac batte una punizione velenosa, nessuno la tocca e la palla entra in porta causando numerosi Tia e arresti cardiocircolatori. Al fischio finale esplode il Barbera per una vittoria meritata contro una diretta concorrente per la promozione! Il Palermo soffre ma vince e mette alle spalle la crisi! Corini ha mangiato il panettone e mangerà la colomba. Per la fetta di carne noi aspettiamo la fine della stagione! Forza Palermo!

Pigliacelli 5 – Ci sembra meno reattivo del solito e, infatti, vieni infilzato da una palla “balzellon balzelloni” che si infila tra una selva di gambe e su cui poteva fare certamente meglio. Anche sulle uscite temiamo sempre il peggio. Dopo questa cartata di gol subiti nelle ultime giornate, non certo tutti per colpa sua, la pausa ci sembra doverosa. Insaccato.

Graves 6,5 – Conferma la buona prestazione di Como con una partita attenta e grintosa soprattutto lasciando poco ad un brutto cliente come il “Mudo”. Poi comincia ad accusare la fatica ed esce stremato. Bombola.

(dal 21′ s.t. Buttaro) 6,5 – Con il suo ingresso in campo il Palermo ribalta la partita e già solo per questo si merita un voto alto ed anche perché con Di Mariano la cosiddetta catena di destra funziona benissimo. Ferramenta.

Nedelcearu 7 – Segna un goal davvero bello per tempismo nell’inserimento e capacità di esecuzione con forza e prepotenza. In difesa soffre come un matto e commette pure qualche minchiata ma dopo un goal e una vittoria così un voto alto ci sta tutto. Premiato.

Ceccaroni 5,5 – Gli capitano degli attaccanti davvero ostici da fronteggiare dopo il lungo periodo di assenza e ovviamente patisce tantissimo ma comunque siamo contenti del suo rientro. Bentornato.

Lund 4,5 – Il goal del vantaggio cremonese è tutto sulle sue spalle e da quel momento in poi non ne azzecca una, sbandando ogni volta che attaccano dalle sue parti. Involuto.

Henderson 5 – Sulla linea mediana è quello che soffre maggiormente il raddoppio costante degli avversari correndo spesso a vuoto e senza riuscire mai a risultare incisivo in fase propositiva. Vagante.

(dal 14′ s.t. Di Mariano) 7 – Entra in campo con una determinazione furibonda, procurandosi punizioni e falli e spostando continuamente il baricentro offensivo con accelerazioni improvvise. Indiavolato.

Gomes 6,5 – Un primo tempo giocato con intelligenza e continue verticalizzazioni e, soprattutto, finalmente, spostando con velocità l’azione anche quando braccato da avversari che fisicamente lo sovrastano. Sarà per questo che è costretto a lasciare il campo esausto nell’intervallo con una vistosa borsa di ghiaccio sul ginocchio. Centromediano.

(dal 1′ s.t. Stulac) 8 – Ad uno che segna il gol vittoria in rimonta al 97’ con una punizione velenosa che altro gli puoi scrivere e che voto gli puoi dare diverso da 8? Black mamba.

Segre 7 – Teniamo sempre che possa essere chiamato un Var medico per controllare quanti polmoni abbia realmente, costringendolo ad un accurato check up se sono più di due come riteniamo noi. Maratoneta.

Insigne 7 – Non è un caso che con la crescita degli esterni il Palermo riesca ad imbastire delle trame di gioco che pensavamo ormai dimenticate. Talvolta pecca di egoismo ma, del resto, da uno con qualità tecniche superiori la giocata più rischiosa è da mettere in conto. Inventiva.

(dal 37′ s.t. Mancuso) 6 – Sembrava ormai dimenticato in panchina e, invece, appena entrato partecipa con coraggio all’assalto finale che porta alla vittoria. Presente.

Brunori 5 – I difensori cremonesi sono alti, grossi e arcigni e lo tallonano come pitbull camorristi. Nell’unica occasione in cui riesce a sfuggirgli cicca malamente la conclusione a rete. Tartassato.

(dal 14′ s.t. Soleri) 5,5 – Il solito impegno fino all’ultima goccia di sudore e all’ultimo respiro, purtroppo accompagnato dalla solita inconsistenza offensiva. Guerriero.

Di Francesco 7,5 – Per almeno 50 minuti fa letteralmente impazzire i giocatori in grigiorosso con accelerazioni improvvise e ribaltamenti di fronte. Poi per un lungo tratto di gara svanisce letteralmente dal campo e quando siamo tutti convinti che debba essere sostituito inventa il goal del pareggio con una giocata da attaccante vero per preparazione e capacità di realizzazione. Da quel momento in poi diventa una spina nel fianco della difesa lombarda trascinando i rosa alla vittoria. Letale.

Corini 9 – È soprattutto la sua vittoria per la capacità mostrata, finalmente, di cambiare modulo e tattica con innesti che all’inizio lasciano interdetti ma che alla fine premiano il suo coraggio e la voglia di vincere. L’abbraccio di tutta la squadra al suo condottiero chiude l’anno rosanero nel modo migliore. Braveheart.

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