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Giammarva: “La difesa dei nostri colori è un obbligo”. Lettera aperta ai tifosi

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Il presidente rosanero Giovanni Giammarva stupisce tutti, scrivendo e pubblicando sul sito ufficiale del club una lettera aperta…nella veste di tifoso.

> TEDINO: “TIFOSI? A VOLTE SEMBRA DI ESSERE AL TEATRO”

Un messaggio d’amore nei confronti dei colori sociali ma, soprattutto, un invito a tutti i sostenitori: quello di ritornare ad abbracciare la squadra, ormai costretta a giocare di fronte a pochi intimi nelle gare casalinghe.

> GNAHORE’: “TEDINO MI DA’ FIDUCIA”

“Mai dire mai.

Mai avrei pensato di potermi emozionare per un gol, una traversa o una parata.

Eppure è così: fino ad un paio di mesi fa ero indifferente al mondo del calcio; oggi mi sento totalmente rapito dai colori rosanero.

Ho aderito alla richiesta di far parte della Società credendo di poter dare esclusivamente un contributo professionale, limitato alle mie conoscenze di organizzazione e gestione aziendale.

Ho compreso subito, però, che avrei potuto fare ben poco senza trasferire l’amore verso questa squadra, lo stesso amore che quotidianamente mi viene consegnato per strada, al bar ed in ogni momento di vita sociale.

Un amore avvolgente, percepibile e palpabile in ogni angolo della nostra Città.

E così, da semplice professionista, mi ritrovo in questa nuova dimensione di cittadino palermitano e mi domando come ho fatto finora a coltivare il senso di appartenenza alla mia terra lontano da ciò che la rappresenta, ovvero l’amore per la nostra squadra.

I giorni della settimana sono intervalli di tempo che mi separano dalla prossima partita, dal poter vivere in 90 minuti le emozioni collettive di una Città.

Questo è il Palermo, questa è la Città che riesce ad essere estrema in tutte le sue reazioni, oscillando tra amore travolgente e disinteresse totale.

Tutto ciò è accaduto rapidamente ed inconsapevolmente.

Se oggi mi si chiedesse perchè ho accettato la presidenza del Palermo risponderei in modo diverso, risponderei “perchè da cittadino non avrei potuto fare diversamente”!

Questa Città ha un legame assoluto con la squadra, un rapporto centenario d’amore celebrato in uno stadio che ha pianto lacrime di gioia e di dolore.

Ho sentito la necessità di scrivere soprattutto in questo momento in cui il destino della Società, quello della Città, si sdoppia in modo entusiasmante sul prato verde e tristemente nelle aule di Giustizia.

La difesa dei nostri colori è un obbligo perchè coincide con la difesa di oltre 100 anni di storia e di emozioni, perchè la Città di Palermo senza la sua squadra rimarrebbe priva della sua stessa anima cioè quella delle persone che la abitano.

Il mio appello, quindi, è di ritrovare quest’anima, questa passione dormiente, tradita ma solo sopita, pronta ad esplondere come solo noi palermitani siamo in grado di viverla.

Aiutatemi in questo compito. Stringiamoci uniti intorno ai nostri colori unici, speciali ed inimitabili, come il cuore li ha coltivati in tutti questi anni.

Auguri di un sereno Natale e di un nuovo anno pieno di successi e di felicità per tutta la nostra Città e per il popolo rosanero, custode di quel patrimonio di passione ed emozioni che si tramandano nel tempo.

 

Giovanni, un tifoso”.

15 thoughts on “Giammarva: “La difesa dei nostri colori è un obbligo”. Lettera aperta ai tifosi

  1. Magari la.passione ti.e.venuta con ibsoldi che ti ha offerto il friulano.da palermitano potevi scrivere questa lettera partendo dalle umiliazioni dalle retrocessioni subite x colpa del.vecchio mentre lui incassava plusvalenze diritti sky lega sponsor ecc.e noi a subire anche un mercato fattobfi ragazzini sconosciuti dell’Est.potevi partire da qua caro giammarva

  2. caro Presidente lei ha ragione…ma chi vuole—c’e’ friddu…ci su i fiesti…u bigliettu e’ caro…c’e’ sky…perche’ mai dovrebbero assecondarla?…io comunque ci saro’…io e pochi altri…grazie comunque Presidente…

  3. Forse è il caso veramente di cominciare a guardare avanti. Questa squadra non merita questo nostro disinteresse (che è rivolto esclusivamente al friulano). Speriamo che vada via al più presto, intanto riprendiamo ad andare allo stadio, ne hanno bisogno sia la squadra che noi, perché vero è che c’è Sky, ma dal campo è tutta un’altra cosa no? Forza Palermo sempre e abbasso il friulano!

  4. bravo presidente – hai descritto la magia dello stadio e dei colori rosanero – magia condivisa da pochi VERI tifosi, per ora solo 4-5000 presenti allo stadio, e presi in giro da molti INDEGNI PSEUDO-TIFOSI DEL DIVANO lontano dalla squadra e dalla città – capaci sono di farsi belli nell’unico istante in cui scrivono frasi che per la loro assoluta ignoranza non sono in grado di comprendere – si devono solo vergognare bravo presidente – hai descritto la magia dello stadio e dei colori rosanero – magia condivisa da pochi VERI tifosi, per ora solo 4-5000 presenti allo stadio, e presi in giro da molti INDEGNI PSEUDO-TIFOSI DEL DIVANO lontano dalla squadra e dalla città – capaci sono di farsi belli nell’unico istante in cui scrivono frasi che per la loro assoluta ignoranza non sono in grado di comprendere – si devono solo vergognare perchè cercano di infiltrarsi fra i veri tifosi di una squadra che merita l’abbraccio di una intera città e il calore del tifo di chi veramente ama i colori rosanero

    1. Ti sbagli e di grosso! I veri tifosi non sono solo i 4-5000 che frequentano il Barbera durante le gare casalinghe dei rosanero! Io non vado allo stadio da 2 anni, per protesta nei confronti del Grande Bugiardo, e sono tifoso come te (e forse più). E non mi sogno di prendere in giro coloro che la pensano diversamente da me e continuano ad andare allo stadio.

  5. Ma come? Era stato presentato come un gran tifoso del Palermo e adesso scopriamo che la passione l’ha scoperta dopo essersi accomodato sulla poltrona di Presidente ……

  6. Giovanni, Giovanni… ma come funziona ? Confessi candidamente che fino a un paio di mesi fa eri indifferente al mondo del calcio e adesso ti produci in questa dotta lezione sull’amore per i colori rosanero e sulla difesa della nostra identità ?
    Ti conosco da quando eravamo ragazzini e non ricordavo il dettaglio del tuo disinteresse per il calcio. Per me, già allora i giorni della settimana erano intervalli di tempo che mi separavano dalla prossima partita. La mia prima ? Il derby Palermo-Messina finito 1-1 con gol di Crippa. Mi ci portò mio padre cui chiesi come mai non ci fosse la voce del telecronista a commentare la partita e a farmi identificare i giocatori avversari. Forse non lo sai, ma allora le magliette non avevano i nomi stampati dietro e i numeri di maglia andavano da 1 a 11.
    Da allora ne ho viste tante. E quest’anno non c’è l’ho fatta più: ho lasciato il mio solito posto in Gradinata. Quello da cui ho “ammirato” i Finetti e i D’Amblè, gli Zarattoni e i Vermiglio. E in ultimo i Pastore e i Cavani, i Dybala e i Vazquez. Ma anche i Silva e i Sunjic, i Labrin, i Matusiak e gli Sperduti. Come dici ? Non conosci questi astri nascenti, invero mai nati ? Ecco, Giovanni, informati bene. Magari, visto che sei del mestiere, vatti a spulciare le carte e gli atti di trasferimento. E così forse capirai come mai, avendo incassato dalle cessioni come nessuna in Italia, e non avendo vinto niente di importante, il Palermo si trova in questa acque e il suo padrone ti abbia cercato favorendo il tuo tardivo innamoramento.
    Ai dotti cattedratici dell’Università degli Studi del Tifoso Vero chiederei: chi tra noi due amici e coetanei è il tifoso vero ? Chi chiama a raccolta l’esercito suonando una trombetta che non ha mai ascoltato in vita sua o chi soffre in silenzio da casa rinunciando ai riti di una vita e resistendo all’impulso di riconoscere con la propria presenza il valore relativo, ma innegabile, di questa squadra e di chi la gestisce dalla panchina ?

  7. Io non mi vergogno assolutamente sono cinque anni che non vado più allo stadio. Ho una mia dignità e non permetto a nessuno di calpestata man che meno ad un insulso soggetto venuto da chissà dove. Gli altri facciano e continuino a fare i lecchini .

  8. Sto con francesco ma come possibile che appena stipendiati dal vecchio friulano tutti come pecoroni anche i palermitani che non riescono a tirare fuori le palle e almeno prima.di queste dichiarazioni di questi appelli prendano le distanze dal vecchio e salvano un po di dignità dicendo come stanno le cose e quello che ci ha combinato questo indegno del friulano

  9. Sono cinque anni che non vado più allo stadio e non intendo cambiare la mia opinione. Non intendo farmi insultare da un signore che Vienna da chissà dove. Ho una mia dignità. Lui la SUA squadra la vada a fare ad Anello del Friuli e non a Palermo. Gli altri facciano come credono.

  10. Spero che lo stadio si svuoto affinché l innominabili capisca che se ne deve andare . Lui lo ha sempre sostenuto , che può fare ciò che vuole ma i tifosi devono subire le sue malefatte ed ossequiarlo.

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