Gravina: “Lecco e Brescia? Lanciato un messaggio contrario ai valori dello sport”

Gabriele Gravina si esprime sui delicati casi Lecco e Brescia. Il presidente della Figc, a margine del convegno ‘L'(in)sostenibile leggerezza del calcio’ organizzato dall’Università Sapienza di Roma, parla di quanto sia contraddittorio il fatto che il Lecco retroceda e il Brescia resti in B.

“Abbiamo chiuso i campionati con due immagini – esordisce Gravina – una società che vince il campionato, il Lecco, ed una che saccheggia lo stadio perché retrocessa (il Brescia, ndr). E sono immagini strani: oggi il Lecco è in Terza categoria ed il Brescia in B. È stato lanciato un messaggio che è contrario ai valori dello sport”.

“Pensare che ogni volta gli sconfitti attendano riammissioni o ripescaggi va contro lo sport e quei valori che vogliamo portare avanti anche per riavvicinare le famiglie allo stadio e al calcio – aggiunge – faccio appello anche al buonsenso e alla collaborazione dei presidenti”.

“Il calcio vivrà un’estate abbastanza infuocata nei tribunali – prosegue – per ragioni che prima o poi dovremo affrontare in maniera decisa. Pensare che ogni anno i campionati italiani debbano subire un impatto negativo per colpa di chi ha perso e attende riammissioni o ripescaggi non fa bene allo sport e ai suoi valori. Oltre a fare un danno al brand del calcio italiano, proprio quando stiamo cercando di valorizzarlo”.

“Qualche presidente importante di serie A si vanta dell’aver ottenuto una rateizzazione – conclude Gravina – so benissimo che in pandemia e nel post a vantaggio di alcuni settori ci sono stati provvedimenti importanti, ma i problemi non si risolvono rinviando di 5 anni la copertura delle perdite o rateizzando il debito fiscale. Non è giusto alterare il valore dell’equa competizione: facciamo un piano industriale come Figc, qualcuno ci supporti affinché i club partecipino tutti nello stesso modo e non che chi paga retrocede e chi non paga a volte vince. A volte la cultura della sconfitta dovrebbe portare ad accettare diversamente i risultati”.

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6 thoughts on “Gravina: “Lecco e Brescia? Lanciato un messaggio contrario ai valori dello sport”

  1. Se il Lecco non parteciperà alla serie B e Brescia o qualunque delle retrocesse invece vi sarà ammesso, sarà stato dato un chiaro segno che lo sport del calcio non è più sport. Di conseguenza questo campionato sarà assolutamente falso.

  2. Ma le autorità sono loro che ci stanno a raccontare! Lecco in lombardia avrà una decina di campi vicini e perchè lo avevano mandato a Padova, per vedersi fare la negativa? non era calcolato? siamo gonzi? Cellino ancora un potere economico lo ha.

    1. A Varese, per esempio, hanno due squadre che giocano (mediocremente) in Serie D. Potrebbero giocare ovunque e il capo varesino è omologato pure per la A.
      Il Lecco è in B. Dov’è sta la correttezza sportiva?

  3. Bastava prevedere che in caso di slittamento delle date di play off sarebbe scivolato anche il termine per la presentazione dei documenti da parte della società vincitrice degli stessi. Non avere previsto ciò denota e sottolinea una volta di più l’inadeguatezza dei nostri vertici federali.

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