Iachini: “De Grandi ha fatto la storia del Palermo”

Scontro diretto col Sassuolo, ma non solo. Giuseppe Iachini, allenatore del Palermo, intervenuto nella consueta conferenza stampa di presentazione del match si è soffermato sullo stato di forma dei suoi giocatori e sulla possibile scalata in classifica da parte della sua squadra. Il primo pensiero, però, è tutto per Ninetto De Grandi, allenatore che portò il Palermo in Serie A negli anni ’70 scomparso in questi giorni: “Voglio fare le condoglianze alla famiglia De Grandi per la scomparsa del mister. Ha fatto la storia del Palermo, le faccio a nome mio e del mio staff per la sua importanza nella storia del club”. Il tecnico marchigiano, parlando poi del match che aspetta i rosa, ha speso parole d’elogio per il Sassuolo e per Di Francesco: “Non la annovero tra le squadre di bassa classifica, è una grande squadra. Per gli investimenti fatti in questi anni, per la qualità dell’organico. Se escono Zaza e Berardi entrano Floccari e Floro Flores, questo la dice lunga sulla qualità della rosa. Fuori hanno gente come Biondini, questo fa capire la struttura creata dalla società, senza trascurare i tre anni di lavoro svolti da Di Francesco. Ecco spiegata la forza del Sassuolo, grande rispetto per loro. Servirà attenzione ai particolari e concentrazione per fare risultato positivo contro una squadra di qualità, esperienza e conoscenza”. Guai a sottovalutare i neroverdi, dunque, pur mantenendo la stessa mentalità di sempre:  “Partiamo per dare continuità al nostro percorso di lavoro, scenderemo in campo per fare una grande prestazione, poi vedremo cosa porteremo a casa. Questa è la nostra filosofia, quello per cui abbiamo lavorato insieme. Sia in casa che fuori scendiamo in campo con l’obiettivo di fare risultato e di farlo giocando a calcio”. L’importante, per Iachini e per il Palermo, è continuare a mostrare i segnali di crescita che hanno permesso una veloce fuoriuscita dalle zone calde della classifica: “Io, analizzando le partite con lo staff, dopo tredici-quattoridici partite possiamo fare altre verifiche. Abbiamo buoni margini di miglioramento, dobbiamo valutare tappa dopo tappa. Anche a Torino siamo arrivati negli ultimi 25-30 metri in superiorità numerica almeno sei volte. Se l’avesse fatto la Juventus, sarebbe arrivato il gol: questa è la serie A, questo vuol dire cercare sempre la perfezione, essere spietati nell’imbucata, nell’ultimo passaggio, nella scelta della lettura migliore. Questo fa alzare il livello di concretezza, il primo obiettivo è quello di mantenere un certo atteggiamento e trasferire quanto raccolto in serie B nella nostra esperienza in serie A. Abbiamo margini di crescita”.


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