Le lacrime di Goldaniga e i miracoli del cuore
La scena è da brividi e in tv la guardano tutti i tifosi ma proprio tutti, anche quelli che soltanto venti minuti prima avevano cambiato programma cercando di distrarsi con i balletti di Pannofino e Max Tortora, probabilmente più pietosi della partita Genoa – Palermo: Goldaniga piange! Il difensore rosanero più amato e odiato del Palermo, bello, giovane, italiano e così legato al padre scomparso qualche mese prima e al quale ha dedicato il gol, non riesce a frenare l’emozione per un finale di match al cardiopalma e così facendo commuove anche noi, creandoci addirittura sensi di colpa per gli epiteti rabbiosi e impietosi che gli abbiamo lanciato nelle ultime gare.
La possibile rimonta del Palermo è tutta racchiusa in quel pianto, simbolica manifestazione della ritrovata generosità dei nostri calciatori che, nonostante si trovassero sotto di due gol, sono riusciti a raggiungere il pareggio e, in zona Cesarini, addirittura una sorprendente vittoria. Di certo gran merito lo si deve a Capitan Corini che con la sua esperienza e il suo grande cuore rosanero di cui è sempre andato fiero, ha incitato e spinto i giocatori verso la porta avversaria.
Un miracolo, si è detto, e in effetti tale sembra a tutti noi che la notte stentavamo a chiudere occhio per l’eccitazione e la contentezza e invadevamo chat e social network con frasi euforiche e virtuali abbracci. Per manifestare questa gioia alcuni tifosi hanno perfino aspettato la squadra di ritorno da Genova fino alle tre di notte e anch’io ho visto questo video in diretta che mostrava passione per i colori rosanero ma anche voglia di prolungare gli effetti del ritrovato orgoglio di ciascun calciatore.
Lo sappiamo, i problemi ci sono e la strada è lunga e irta di difficoltà ma l’aspetto umano è fondamentale anche nel calcio e in determinati casi può supplire alle lacune di tipo tecnico e ad una manifesta inferiorità rispetto ad altre squadre. Ormai l’incantesimo si è rotto e noi tifosi dobbiamo continuare a incitare la squadra sempre di più: lo dobbiamo a noi stessi, alle nostre speranze e al nostro Capitano coraggioso che ha accettato di vivere con noi questa sfida, per amore…solo per amore.
Adesso bisogna vincere il complesso casalingo. Forza Palermo!
In certe cose l’importante è crederci. E noi, se ci crediamo tutti insieme, ci tireremo fuori da questo fosso in cui siamo incredibilmente caduti. Forza Palermo, sempre e in ogni caso.
la cronista ha pienamente ragone: “noi tifosi dobbiamo continuare ad incitare la squadra sempre di più”
Un bellissimo articolo che riesce a descrivere gli stati d’animo dei tifosi che, anche quando sembrano avere perso ogni speranza, al primo spiraglio tornano ancora a crederci, anzi si scopre che non hanno mai smesso. E questo è ciò che contraddistingue ogni storia vera d’amore: Nonostante le difficoltà, le delusioni, le incomprensioni, se è amore è capace di rinnovarsi sempre. Essere tifosi è in fondo questo e Delia riesce a trasmetterlo perfettamente con la sua penna magica! Davvero brava!
Proprio così, la percezione di un sentimento di solidarietà e di generosità rende più affrontabili le difficoltà e conforta. Dai tuoi articoli si coglie sempre, dietro la cronaca narrativa, l’attenzione alle emozioni più profonde e la capacità di descriverle, brava!
Brava Delia anche io penso che è stato il miracolo che ha rotto finalmente l’incantesimo. Sono che si è invertita la rotta e certamente non mancherà l’incitamento e il calore dei tifosi.
Brava Delia anche io penso che è un miracolo e che finalmente si è invertita la rotta. Sicuramente non mancherà il sostegno e l’incitamento dei tifosi
Tifosa appassionata e fine osservatrice e descrittrice dell’animo umano e delle sue emozioni: bravissima Delia!