Bellusci: “Ho pagato la troppa voglia di giocare. Pentito? No. Ora le vinciamo tutte”

Dopo la vittoria del Palermo in casa contro l’Avellino, parla in conferenza stampa Giuseppe Bellusci: per il difensore l’occasione per fare il punto della situazione in casa rosanero e parlare anche del nuovo infortunio alla coscia destra.

ORE 16.01 – “Come sto? Non bene purtroppo. Il rischio c’era, ma andava corso. Mi sono preso il rischio, lo sapevo e me ne assumo le responsabilità. La troppa voglia di rientrare non è stata premiata. Pentito? Sbagliano le persone che si prendono responsabilità: mi sentivo non al 100% ma abbastanza bene. Altre volte mi è andata bene, stavolta no e mi dispiace. Vedremo il prosieguo e come andrà: lavorerò anche di notte per accorciare i tempi, che saranno intorno ai 30 giorni”.

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ORE 16.06 – “La vittoria non è una svolta per Bellusci ma per dimostrare a noi stessi che siamo una squadra forte. Si deve riaccendere il fuoco che abbiamo visto sabato. Ma non dobbiamo abbassare la tensione come dopo il primo gol, dobbiamo premere sull’acceleratore fin da subito. In questo dobbiamo migliorare. Sono importanti tanti fattori: l’organizzazione fa la differenza, magari le gambe non sono come quelle di novembre ma sarebbe da pazzi non capire l’importanza dell’obiettivo. La testa deve sopperire a eventuali carenze fisiche, poi sarà l’allenatore a darci le indicazioni partita per partita”.

ORE 16.09 –Un sacrificio necessario per riaccendere la scintilla? Abbiamo contribuito tutti a farlo: tutti dobbiamo portare la scintilla, è il nostro lavoro. Non servono calcoli: se c’è un muro davanti bisogna sfondarlo. Magari ci sono esperienze diverse, ma come organico al completo siamo forti, pur con le qualità diverse di ognuno; tutti coloro che sono entrati in campo hanno dimostrato il loro valore e hanno fatto la loro parte. Non rimpiango nessuno”.

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ORE 16.11 – “Sapevo già di non star bene, il dottore mi aveva detto che rischiavo, ma ci ho messo la faccia. La verità? Facendo quel movimento con l’Avellino sapevo mi sarei rifatto male, se non facevo quel movimento forse la finivo la partita. E’ andata così: abbiamo provato a fasciare, ma il dolore è stato troppo forte; ho resistito per dare la possibilità ad Accardi di scaldarsi”.

ORE 16.12 – “Mio recupero per il finale di campionato? Mi taglierei una gamba per giocare, ma con una gamba in meno non si può giocare. Accardi è pronto per questo campionato, ha messo dentro tanta roba in questi mesi e nel serbatoio ha la conoscenza per affrontare queste partite. I momenti negativi capitano e piano piano entri in un tunnel, ma basta poco per spazzare i mostri e ritrovare la luce. Dobbiamo andare avanti con una luce abbagliante negli occhi. Rimpianti dell’andata? Magari inconsciamente qualcosa hai lasciato o ti sei cullato, ma non credo che sia io a poter dare una risposta. Io ho sempre camminato forte verso l’obiettivo”.

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ORE 16.15 – “Chi gufiamo di più? Non lo so, non so nemmeno contro chi giocano le altre squadre. Io ho solo paura di noi stessi: quando non siamo cattivi ho paura di noi stessi, se andiamo a 300 all’ora vinciamo tutte le partite, non ci deve essere timore o paura. Noi le possiamo vincere tutte. L’emergenza esalta? Non è una questione razionale, ma inconscia: ci sono anche storie vere, le madre salvano i figli tirando fuori energie superiori a quelle che si hanno normalmente. Nel momento in cui tutto era semplice magari non si è fatto il risultato e magari non si è sufficienti. La Gumina? Nino è fortissimo e va lasciato giocare tranquillo, sa quello che deve fare. Ci sono degli errori ma tutti li fanno, ha solo 20 anni, anche io a 20 anni non ero il Bellusci di adesso. Gli dico di stare tranquillo: so quello che ha dentro e non ha bisogno di motivazioni extra, dal punto di vista mentale e fisico ha qualità immense”.

ORE 16.20 – “Quota punti? Penso solo alla partita di venerdì e a vincerla. Vinci venerdì, stacchi, ti godi la vittoria e poi pensi alla successiva. Vinta quella, perché la vinciamo, poi si pensa alla prossima e se facciamo così le vinciamo tutte e andiamo in Serie A. Aspettative? Durante il percorso ci sono sempre difficoltà, bisogna sempre trovare equilibrio giusto”.


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