Boscaglia si presenta: “Palermo è il massimo, qui per vincere”

Inizia l’era di Roberto Boscaglia. Il tecnico gelese, dopo aver firmato il contratto col Palermo, si presenta nella prima conferenza stampa da allenatore rosanero.

—> IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA

LE DICHIARAZIONI DI SAGRAMOLA


ORE 12.27 – “Sono felice di essere qui, prima da tutto da siciliano. Palermo è Palermo, rappresenta l’eccellenza. Allenatore e staff sono però solo una delle componenti, insieme a società, squadra, tifosi e stampa. Iniziamo questa avventura con grandi propositi”.

ORE 12.31 – “Penso che sia fondamentale avere una società forte, che ti supporta e con cui poter parlare delle scelte. E servono giocatori forti, costruire una squadra non è semplice. Ma Sagramola e Castagnini mi conoscono: sappiamo i calciatori che ci servono, sul piano tecnico e morale. Ci sono anche altre componenti che sembrano piccole: ad esempio non è vero che le squadre si incontrano tutte… anche il calendario è importante. Se ho chiesto fedelissimi? No ho chiesto niente, ovviamente parlo con la società per definire le scelte di mercato”.

ORE 12.34 – “In passato avevamo scherzato con i dirigenti sul lavorare insieme a Palermo. Per me Palermo non è la prima scelta; è LA scelta. Abbiamo aspettato del tempo per capire cosa fare, ma la scelta di Palermo non è mai stata assolutamente in discussione”.

ORE 12.36 – “Il credo tattico? Sono i giocatori a decidere il credo tattico. C’è un’idea ma non si prescinde da quello che ci possono dare i giocatori e vedere il contesto che troveremo, gli avversari che troveremo. Avremo una nostra fisionomia, il nostro modo di essere. Giocheremo certamente con la difesa a 4, ma se avremo bisogno di quella a 3 si può sempre cambiare”.

ORE 12.38 – “La condizione dei giocatori dopo il lungo stop? Il 90% delle squadre avrà certamente questo problema, ma siamo tranquilli, ho fiducia nel mio staff. Faremo una fase di rodaggio nei primi giorni, di ripristino, per concentrarci sul lavoro di potenza aerobica e sulla forza. Penso che il tempo ci sia”.

ORE 12.39 – “Noi dobbiamo accompagnare i giovani e fare in modo che i meno giovani siano da traino. Ma è l’allenatore che deve tirare le redini. Il vero leader deve essere l’allenatore, dando dei compiti chiari. Altrimenti si fa un pasticcio. E i pasticci a me non piacciono”.

ORE 12.41 – “A Trapani e Chiavari sono stati campionati diversi, ma in comune tra le due esperienze e le due promozioni ci sono le motivazioni. A Trapani avevamo la rabbia di un campionato perso l’anno prima, mentre con l’Entella il ‘casino’ del mancato ripescaggio si è trasformato in energia positiva e motivazioni che ci hanno fatto fare il salto di qualità, trovando anche la forza di ribaltarla di nuovo quando il Piacenza ci ha raggiunto. L’assenza dei tifosi? È un problema per tutti, anche se la nostra è una tifoseria spaziale. Dovremo trovare noi le motivazioni”.

ORE 12.44 – “La fine con l’Entella? Magari c’è stato qualche piccolo dissapore, ma il merito è stato anche del Palermo mi ha voluto. Con l’Entella non ci siamo più trovati su alcuni temi, ma può succedere. Mirri e Di Piazza? Ancora non ci siamo parlati sicuramente lo faremo presto”.

LE DICHIARAZIONI DI CASTAGNINI

ORE 12.50 – “Rispetto al passato è chiaro che a livello professionale si cambia con il passare degli anni, cambia la categoria e cambiano i giocatori. Allenare un giocatore di Eccellenza e uno di Serie A è una cosa diversa, perché sono persone diverse. Valente e Saraniti? Sono funzionali, li conosco bene”.

ORE 12.52 – “Quando ho detto che volevo restare all’Entella, era perché si stava uscendo un po’ troppo dal binario. Uscivano notizie e dichiarazioni e mi sembrava giusto avere rispetto della mia società e del presidente Gozzi. Mi sembrava opportuno fare quella dichiarazione. Il ritiro? Non avere la squadra al completo può essere un problema, ma dobbiamo cercare di adattarci: servono alcuni innesti, ma gli innesti importanti non si comprano come le mutande e le calze. I giocatori che vengono qui devono avere le caratteristiche giuste e la mentalità giusta. Il direttore lo conosco: sono convinto che la completeremo durante il ritiro. Magari anche oltre, ma la completeremo”.

ORE 12.55 – “Playoff obiettivo minimo? Se pensiamo così perdiamo in partenza, dobbiamo pensare solo a vincere le partite, non pensare a quello che succederà dopo. Bisogna guardare partita dopo partita e lo stesso vale anche per le altre squadre. Il modulo? All’Entella ci siamo adattati e abbiamo fatto bene, ma non c’è un credo sul 4-3-1-2. Noi vogliamo una fisionomia chiara ma duttile in base alle necessità. Questo è l’indirizzo di quest’anno”.

ORE 13.00 – “La mancata promozione non sarà un dramma? Parla il contratto biennale e in ogni caso ci sono anche le altre squadre. Noi dobbiamo vincere le partite, sto male se non vinco”.

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8 thoughts on “Boscaglia si presenta: “Palermo è il massimo, qui per vincere”

  1. Prendere boscaglia come tecnico è stata una grande mossa da parte della società, mi auguro solo che costruiscano una squadra competitiva e con innesti di qualità e che non puntino solamente su svincolati o panchinari di C.

  2. Se Boscaglia che in C io giudico il top è venuto a Palermo e perché certamente ha ricevuto le necessarie garanzie, e credo sia ora di mostrare un minimo di fiducia in questa società

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