Palermo, occhio alla “trappola”: anche il Venezia è più bello in trasferta

In questa pazza Serie B poche squadre hanno fatto valere concretamente il fattore campo: il Bari guida il gruppo con 24 punti in casa sui 29 totali mentre il Palermo è soltanto ottavo in questa classifica. I 28 punti in classifica, che consentono al Palermo di trovarsi al secondo posto, sono stati equamente divisi tra casa e trasferta. Fuori casa solo il Novara ha fatto più punti con 15 ma i rosanero hanno subito solo 6 reti lontano dal Barbera, con una differenza reti in trasferta di +5 (il miglior record dopo 16 giornate).

Il Palermo è anche l’unica squadra che non ha mai perso fuori casa, fatto abbastanza anomalo nella lunga storia del club rosanero. Il rendimento degli uomini di Tedino è comunque in linea con il Palermo dei record di Iachini: anche 4 anni fa, dopo 16 giornate, i rosanero erano secondi in classifica (ma con 30 punti, 16 in casa e 14 in trasferta). Il Palermo vinceva più spesso ma aveva già rimediato quattro sconfitte (Empoli e Latina in casa, Bari e Spezia in trasferta).

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In effetti, anche quest’anno il fattore campo si sta rivelando poco importante per il Palermo e probabilmente non è soltanto un problema di spalti vuoti o di qualche fischio dalla tribuna ma di caratteristiche tecnico-tattiche: il Palermo fa fatica ad attaccare in spazi più chiusi e a comandare il gioco mentre in trasferta riesce a disinnescare senza problemi il gioco avversario e trova i tempi giusti per fare male in contropiede. E’ questa la nuova sfida di Bruno Tedino, trovare un assetto tattico (un attaccante in più?) che permetta alla squadra di avere più peso offensivo. Al di là dei risultati, che talvolta sono figli del caso, soltanto con Spezia ed Entella il Palermo ha vinto in casa con pieno merito e poche sofferenze; con Pro Vercelli e Perugia è stata una sofferenza; con Empoli e Parma sono stati due pareggi complicati anche sul piano del gioco; con il Novara e il Cittadella più che sconfitte sono state disfatte.

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Sabato prossimo potrebbe essere il giorno della fuga: due punti di vantaggio sul terzo posto e gara casalinga, in teoria niente di meglio. Ma la stessa cosa era stata detta prima della sfida al Cittadella e sappiamo tutti come è andata. La lezione dovrebbe essere servita, quanto meno per non approcciare la gara con superficialità. Sotto questo aspetto, possono aiutare gli ottimi “numeri” del Venezia che è una delle poche squadre del campionato (come il Palermo, il Foggia, la Cremonese) che ha fatto più punti fuori che in casa. Al “Penzo” i lagunari hanno ottenuto 12 punti, con soli 6 gol segnati e 5 subiti (3 dei quali subiti nell’ultimo match contro il Novara) mentre in trasferta i punti conquistati sono 13. Nel computo complessivo, il Venezia è il secondo peggior attacco del campionato ma anche la miglior difesa con 14 reti subite, con 8 match su 16 chiusi a porta inviolata ed è l’unica squadra che ha conquistato punti a Bari (0 – 2 alla terza giornata).

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Cosa dicono i numeri, dunque? Che per il Palermo sarà un’altra partita complicata, da non sottovalutare. Il Venezia, forte di una rosa esperta, in trasferta sceglie sempre di giocare a viso aperto dove ha già vinto tre volte e ha perso solo una delle otto gare giocate, quella contro il Cittadella. E la pericolosità esterna è confermata dal fatto che, in trasferta, la squadra di Inzaghi viaggia alla media di un gol e mezzo a partita. Se il Venezia sarà capace di mettere pressione, non concedere spazi a centrocampo e ripartire in contropiede, i rosanero, senza la corazza da trasferta, potrebbero incontrare più di qualche difficoltà.

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