Il Palermo perde i pezzi, per Tedino una responsabilità in più

tedino e il palermo che perde pezzi

La premessa è che Tedino resta alla guida della squadra (almeno fino a sabato sera), non gli viene attribuita nessuna responsabilità specifica per l’andamento deludente delle ultime quattro partite (una sconfitta a Parma e tre pareggi) e anche dalle ultime parole di Zamparini si evince che il problema principale della squadra è stato individuato nella preparazione fisica di una squadra che perde pezzi a ogni partita e che si avvia allo sprint finale con le stampelle e i cerotti.

La società è già intervenuta su questo fronte in due diversi momenti, prima affiancando e poi allontanando il responsabile dello staff atletico, ma lo ha fatto sicuramente tardi e si può essere d’accordo con Zamparini sul fatto che gli infortuni di Cittadella sono ancora la conseguenza di stress fisici precedenti che andavano previsti e tamponati.

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Non saprei dire davvero quali correttivi possono essere dati adesso a un sistema di preparazione che ha mostrato tutti i suoi limiti, non saprei se la squadra è cotta perché si allena troppo e sempre al limite delle possibilità, non saprei dire se i giocatori vanno in campo con la paura di farsi male ma di sicuro non hanno né sprint né cambio di passo, il Palermo cerca di imporre il proprio gioco a ritmi compassati e ora che deve accelerare per conquistare vittorie importanti non ha il guizzo giusto. Adesso bisognerà ponderare con attenzione se rallentare i ritmi d’allenamento o trovare altro tipo di soluzioni.

Considerate tutte le emergenze, paradossalmente, il pareggio di Cittadella è già un piccolo miracolo di lucidità e maturità perché in altre circostanze il Palermo sarebbe stato travolto dall’avversario. Ma non basta un pareggino ad alimentare speranze, il secondo posto è già diventato quarto e nemmeno il moderato ottimismo di Tedino a fine partita (“I ragazzi sono stati meravigliosi”) può rappresentare una garanzia.

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Purtroppo già da tempo questo giornale aveva sottolineato certi problemi, con la consapevolezza che nel calcio moderno la condizione atletica dei giocatori ha lo stesso peso di un modulo di gioco o della scelta della formazione iniziale. Se arrivi sempre dopo sul pallone, rispetto all’avversario, farai sempre fatica a vincere una partita, chiunque siano gli interpreti in campo. I bollettini settimanali dell’infermeria erano un serio campanello d’allarme già a fine ottobre: da Ingegneri (secondo giorno di ritiro) a Nestorovski, c’è stata una sequenza di infortuni che non è normale in nessuna squadra e in nessuna categoria. Prendete proprio l’attaccante macedone: lo scorso anno ha giocato 37 partite su 38, quest’anni chiuderà la stagione con 27 presenze su 42 e c’è una bella differenza. Non abbiamo fatto il conto completo ma probabilmente il Palermo è primo nella classifica delle giornate perse dai suoi tesserati per infortunio; se ci mettete pure quelle perse per le Nazionali avrete un quadro di come è stato accidentato il cammino, al di là di tutte le comprensibili critiche tecnico-tattiche e perfino quelle relative al mercato di gennaio.

Adesso Tedino non ha più nemmeno il problema della formazione: i giocatori sono talmente contati che non c’è granché da inventare, la formazione ormai la decide più il medico che l’allenatore. Ma Tedino resta il capo dello staff tecnico e in ogni caso è il responsabile di tutto ciò che accade sul campo, preparazione compresa: il suo ruolo, ora più che mai, non sarà secondario, c’è sempre lui al timone della baracca e le decisioni più importanti dovrà prenderle lui, a cominciare dal come continuare a gestire la preparazione che a nostro avviso è il problema più importante.

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7 thoughts on “Il Palermo perde i pezzi, per Tedino una responsabilità in più

  1. IL MERCATO DELLE VENDITE AL MIGLIOR OFFERENTE. SECONDO VOI COERENTEMENTE ZAMPARINI CHE VUOLE ANDARE IN SERIE A VENDE EMABALO CIONEK E MONACHELLO… MA PER FAVORE….

  2. DIFATTI E’ SCIENTIFICAMENTE VOLUTO SCENDERE IN B PER BEN 2 ANNI ORA INVECE VUOLE SALIRE IN A…. I CONTI NON TORNANO.

  3. Una squadra che vuole vincere il campionato non prende un tecnico senza esperienza nelle categorie maggiori…, dopodichè per com’è combinata la condizione della squadra inizierei già a programmare i play off perchè in A direttamente non ci andiamo.

  4. non è l’annata giusta …troppi i segnali negativi: tifoseria lontana, guai societari che hanno destabilizzato l’ambiente, infortuni e una rosa di giocatori sopravvalutata…ma in giro c’è di meglio…

  5. Finalmente, forse, si potranno vedere in campo i giovani palermitani che hanno freschezza atletica, voglia di spaccare il mondo e sincera appartenenza: Accardi in difesa, Fiordilino a centrocampo e La Gumina in attacco. Chissà che questo non possa essere il migliore passaporto per la A con il ben servito per tanti “grandi” giocatori stranieri. Me lo auguro per i ragazzi, per la tifoseria e per la dignità di una città già martoriata come Palermo

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