Palermo, riparti da Pescara. Ma il tempo degli alibi è finito. E Stellone….

Partiamo dalla fine, senza troppi giri di parole. Tocca a Stellone e alla squadra tirare fuori dal cilindro i punti per andare direttamente in Serie A. Mancano sette partite e c’è tutto il tempo per riuscirci. Ma non servono le parole e i buoni propositi, servono i fatti.

È finito il tempo degli alibi e delle tensioni extra sportive. La società non c’era, non c’è e non ci sarà fino alla fine della stagione, e comunque Foschi non ha abdicato al suo ruolo, gli stipendi sono arrivati. La prospettiva della Serie A è fondamentale tanto per la città quanto per la carriera futura di quasi tutti i giocatori; i tifosi non saranno tantissimi ma hanno tutto il diritto di essere delusi dall’andamento del campionato e soprattutto hanno il diritto di essere sconcertati per la discontinuità di una squadra che è diventata la controfigura di quella del girone di andata.

Dico questo, penso a ragion veduta, dopo la migliore (o una delle migliori) partita esterna dell’anno, nonostante il risultato. Il problema non è la gara di Pescara perché l’incidente di percorso può capitare a tutti. Il problema è il “prima”, il modo in cui il Palermo è arrivato con l’acqua alla gola al rettilineo finale. La partita contro gli uomini di Pillon ha dimostrato che il calcio molto spesso è abbastanza semplice, non c’è bisogno di alchimie particolari per arrivare al risultato, specie se la squadra ha un livello tecnico più che buono per la categoria. Il discorso vale sicuramente per Stellone che negli ultimi due mesi ha cambiato tanto e non sempre per necessità, spesso inventando formule un po’ troppo azzardate che non hanno portato risultati.

La squadra schierata contro il Pescara, dettata dalla somma emergenza, era una delle più logiche della stagione, al di là degli interpreti: quattro difensori, tre centrocampisti, il trequartista e due punte. Cross da destra e sinistra, calci d’angolo battuti bene, tiri in porta anche da fuori area, pressing e voglia di vincere. Si dirà: però il Palermo ha perso. È vero, ma chiunque ha visto la partita sa che la sconfitta è figlia di episodi occasionali che possiamo anche chiamare sfortuna. Volete che giocando sempre così non arrivino risultati? Metterei la firma a vedere tanto gioco e tanta voglia nelle ultime sette partite.

E poi c’è il discorso degli interpreti: sulle pagelle abbiamo discusso parecchio su questo sito ma, al netto di qualche comprensibile errore di inesperienza, Pirrello, Mazzotta e Fiordilino (i quasi desaparecidos) non sono sembrati pesci fuor d’acqua. Il difensore centrale alcamese ha pure segnato, il laterale palermitano ha dato profondità, Fiordilino non è stato certo peggio del suo successore Murawski o – tanto per fare un nome a caso – di Chochev che era diventato il primo cambio di centrocampo. E in attacco Moreo avrà anche sbagliato un gol facile ma ne ha segnato uno difficile e ha fatto reparto quasi da solo. Non giocando mai o quasi mai, dovevano essere loro, a Pescara, i fenomeni della partita?

Tutto questo per dire che la freschezza e l’entusiasmo, e magari un surplus di attenzione dettato dall’idea dell’emergenza, hanno svegliato una squadra che negli ultimi due mesi raramente ha offerto spunti di bel gioco e risultati all’altezza. Se non arriverà la Serie A non sarà certo per la sconfitta di Pescara ma per le inguardabili prestazioni di Cremona, Crotone, Venezia e Cosenza. Stellone adesso scelga la strada più semplice sul piano del modulo, scelga bene anche gli interpreti, ricordandosi della partita di Pescara dove il Palermo, pur sconfitto, ha dimostrato di sapere ancora giocare al calcio, divertendo e onorando la maglia.

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18 thoughts on “Palermo, riparti da Pescara. Ma il tempo degli alibi è finito. E Stellone….

  1. Guido la penso come te, l’articolo racchiude perfettamente ciò che ha detto la partita di Pescara cioè che senza Negliarowski la davanti siamo più fluidi e pericolosi e che Aleesami Bellusci e Rajkovic hanno bisogno di riposo. Abbiamo perso tanti punti perché giocavano sempre gli stessi anche da morti vedi i due dietro.

  2. Concordo pienamente! Ma vorrei aggiungere che il Palermo più per le trasferte di cremona e crotone dove non è sceso neanche in campo, sono state le trasferte di venezia e cosenza dove i rosa potevano fare bottino pieno, e non sono stati all’altezza della situazione per degli evidenti limiti caratteriali che si sono evidenziati nel girone di ritorno. dove la squadra si è palesata per quella che è, non dovuta a questioni societarie, ma proprio per i limiti della squadra e dell’allenatore. Comunque da sicilianospero , che i rosa vadano in A, e soprattutto che qualcuno dia un futuro solido a questa gloriosa maglia.

  3. Ma come si fa a dire che fiordilino non è stato un pesce fuori dall’acqua???certo Murawski non mi incanta ma questo non giustifica mettere in campo uno come fiordilino che dovrebbe andare in C a fare esperienza e non certo giocare a Palermo in squadra che dovrebbe avere l’ambizione di salire in A!!!stellone colpevole e incapace di leggere le pArtite e scopri cambi dovrebbe inventare qualcosa per il ruolo dei 2!!!

  4. Forse forse il Palermo più brutto era quello più vincente.Probabilmente non è nelle nostre corde vincere giocando meglio.A voi la scelta….Mister deciditi….

  5. Mi sembra retorico giusto essere obiettivi e dire che questa è una squadra che non va in a ma sbilanciarsi senza avere dati alla mano è dire che sicuramente non ci sarà un cambio in società nonostante l’ andazzo del campo mi pare assurdo quanto terroristico x chi legge..

  6. Giusto far notare i limiti tecnici della squadra e dire che ci sono compagini più forti (sottolineato anche da me)ma dire che non ci sarà alcun cambio di società mi pare un azzardo solo terroristico x far incazzare il lettore bisogna avere dati senza non ci si può sbilanciare..

    1. Il cambio di società ci sarà, prima o poi: ma non è un azzardo terroristico, è soltanto una constatazione, dall’inizio a ora la società non c’è stata e non c’è (gm)

  7. Caro Guido l equazione è se vuoi lanciare giovani provenienti dalla primavera non puoi avere ambizioni. Primo perché hanno zero esperienza e secondo mancano di continuità per cui accontentarsi di un centro bassa classifica.

  8. Bisogna assolutamente che i giocatori tirino fuori gli attributi. Personalità, cattiveria , cinismo sono assolutamente indispensabili per andare in A . Sembra che sia questo il vero problema della squadra che si lascia superare da squadre nettamente inferiori. Se il cambiamento avverrà nella mente e nel cuore dei giocatori si andrà in A , se prevarranno timori, indifferenza, debolezza, abulia e paura di vincere non si va da nessuna parte. Speriamo che i giocatori lo capiscano per loro stessi , un’altra mancata promozione li marchierebbe come perdenti per sempre.

  9. Rispetto al Brescia ed al Lecce che hanno un impianto di gioco ben preciso come nel modulo 4 3 3 , noi cambiamo modulo interpreti settimanalmente in virtù di un presunto turnover.

  10. giuseppe da udine, il calcio non fa per te. cambia sport.
    Nestorovski è il migliore giocatore del Palermo, il capitano, il simbolo, il più amato.
    senza nestorovki non si vince, ormai è certo.
    rajkovic e bellusci sono due buoni difensori. aleesami è un buon terzino.
    di certo sono titolari fissi. anche perchè i sostituti (pirrello, mazzotta, moreo) non sono certo nè maradona nè pelè.

  11. dissento dal direttore Monastra.
    Di quelli che ha indicato, mazzotta e sopratuttto fiordilino sono stati i peggiori in campo. due pesci fuor d’acqua.
    pirrello e moreo hanno si’ segnato ma hanno fatto errori clamorosi in difesa e in attacco.
    concordo con amenta e ferrara, l’errore di moreo è stato imperdonabile, mentre il gol inutile.
    idem pirrello.
    insomma alla fine i 4 sono i responsabili della sconfitta di pescara, mi meraviglio che il direttore si ostina a difenderli. continuando a pompare i “picciotti” non si fa nè il loro bene nè il bene del Palermo!

  12. a furor di popolo
    i tifosi sui social e in giro hanno sentenziato che: saranno pure palermitani ma fiordilino, mazzotta, pirrello, accardi, lo faso non sono cosa di giocare in serie B, vanno ceduti a farsi le ossa in serie C.
    Mentre Moreo ha segnato il primo gol dopo mesi ma se ne è mangiato uno grande quanto una casa. QUindi a furor di popolo la tifoseria vuole il tridente nestorovski-puscas-trajkovski che diventa attacco a 4 quando tornerà finalmente anche falletti.
    moreo è la quinta punta, si rassegni.
    attenzione non lo dico solo io, lo dicono centinaia di tifosi.
    bisogna avere orecchio per sentire umori popolari

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