Papa Francesco benedice il mondo. “Ci sentivamo forti, ora chiediamo aiuto”

In una piazza San Pietro deserta e sotto la pioggia battente, Papa Francesco ha pregato per il mondo segnato dall’emergenza Coronavirus, concedendo la Benedizione “urbi et orbi” e l’indulgenza plenaria al mondo dopo un’accorata meditazione di fronte alla Basilica, in cui il Santo Padre ha riflettuto sulle contraddizioni del nostro tempo.

“Da settimane sembra che sia scesa la sera; fitte tenebre si sono addensate. Si sente nell’aria, si vede nei gesti: ci siamo trovati impauriti e smarriti, presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata. Siamo andati avanti sentendoci forti e capaci di tutto, assorbiti dalla sete di guadagno; non ci siamo arrestati di fronte a guerre e ingiustizie… pensando di rimanere sempre sani, in un mondo malato. Ora invece chiediamo aiuto. Non è il tempo del Tuo giudizio, Signore; ma il nostro. Il tempo di scegliere cosa conta e cosa passa. Nessuno si salva da solo”.


ORE 18.55 – Il Santo Padre dà la benedizione con il Santissimo Sacramento.
Seguono le Acclamazioni.

ORE 18.52 – Risuonano le campane a San Pietro.

ORE 18.50: Il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, annuncia la Benedizione “urbi et orbi”, con annessa indulgenza plenaria mediante apposita monizione:

Il Santo Padre Francesco
a tutti quelli che ricevono
la benedizione eucaristica
anche a mezzo della radio,
della televisione
e delle altre tecnologie di comunicazione,
concede
l’indulgenza plenaria
nella forma
stabilita dalla Chiesa

ORE 18.47 – Inizia l’orazione (seguirà la Benedizione “Urbi et Orbi”):

ORE 18.29 – Il momento di preghiera proseguirà con l’Esposizione del Santissimo Sacramento, l’Adorazione del Santissimo Sacramento (canto “Adoro Te devote”) e la Supplica litanica

ORE 18.25 – Il raccoglimento dinanzi al Crocifisso di San Marcello (antifona alla Croce).

ORE 18.24 – Ora il accoglimento dinanzi alla Salus Populi Romani (canto “Sub tuum praesidium”). Poi il raccoglimento dinanzi al Crocifisso di San Marcello (antifona alla Croce).

ORE 18.21 – “Perché avete paura? Non avete ancora fede? Da questo luogo che racconta la fede rocciosa di Pietro, da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo: scende su di voi come un abbraccio consolante la benedizione di Dio. Ci chiedi di non avere paura, ma siamo timorosi. Ma tu Signore non lasciarci in balia della tempesta. Noi sappiamo che Tu ha cura di noi”.

ORE 18.20 – “In mezzo all’isolamento in cui stiamo sperimentando la mancanza degli affetti e di tante cose, affidiamoci all’annuncio: il Signore è risorto. Abbracciare la sua croce significa avere il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del presente, trovare il coraggio di aprire spazi in cui tutti possiamo sentirsi chiamati. Abbracciamo il signore, per abbracciare la speranza”.

ORE 18.17 – “Il Signore ci invita ad attivare solidarietà e dare significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Abbiamo un’ancora nella sua croce. Nella sua croce siamo stati riscattati, risanati e abbracciati”.

ORE 18.15 – “La preghiera è servizio silenzioso, questa è la nostra arma vincente. L’inizio della fede è sentirci bisognosi di salvezza: da soli affondiamo; invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Con lui a bordo non si fa naufragio. La forza di Dio è volgere in bene tutto quello che ci capita. Con Dio la vita non muore mai”.

ORE 18.13 – “Non è il tempo del Tuo giudizio, Signore; ma il nostro. Il tempo di scegliere cosa conta e cosa passa; ciò che è necessario e ciò che non lo è. Medici, infermieri, addetti ai supermercati, forze dell’Ordine, volontari, sacerdoti… nessuno si salva da solo”.

ORE 18.10 – “Con questa tempesta è caduta la maschera dei nostri ego. Perché avete paura? Non avete ancora fede? Siamo andati avanti sentendoci forti e capaci di tutto, assorbiti dalla sete di guadagno; non ci siamo arrestati di fronte a guerre e ingiustizie… pensando di rimanere sempre sani, in un mondo malato. Ora invece chiediamo aiuto. Perché avete paura? Non avete ancora fede?”.

ORE 18.05 – “Da settimane sembra che sia scesa la sera; fitte tenebre si sono addensate. Si sente nell’aria, si vede nei gesti: ci siamo trovati impauriti e smarriti, presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata. Tutti sulla stessa barca, ma tutti importanti e necessari e chiamati a remare insieme. Ci siamo accorti che nessuno può andare per conto suo; ma ciascuno insieme”.

ORE 18.04 – Lettura dal Vangelo secondo Marco 4, 35-41. Seguirà la meditazione del Santo Padre.

ORE 18.02 – Il Santo Padre:
“Dio onnipotente e misericordioso,
guarda la nostra dolorosa condizione:
conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza,
perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza
di Padre”.

ORE 18.00 – Il Papa raggiunge il sagrato.

ORE 17.55 – Tutto è pronto per l’inizio del momento di preghiera. La piazza è presidiata all’esterno da alcune pattuglie delle Forze dell’Ordine, ma resterà deserta. Il Papa celebrerà davanti la Basilica di San Pietro.

Il Papa presiede un momento straordinario di preghiera dal sagrato della Basilica di San Pietro a partire dalle ore 18. Prevista la Benedizione “Urbi et Orbi”, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.

LEGGI ANCHE

CORONAVIRUS, BOLLETTINO NAZIONALE (27 MARZO)


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *