Ponte: “Voglio essere prudente, l’operazione è grossa. Con Zamparini…”

Antonio Ponte ha fatto il suo “debutto” al Barbera anche se non ancora nelle vesti di presidente del Palermo, carica che potrebbe assumere nei prossimi giorni. Mercoledì è in programma il Consiglio d’Amministrazione che potrebbe nominarlo al posto di Daniela De Angeli entro la fine della settimana.

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Intervistato prima dell’inizio della gara contro il Perugia da Benedetto Giardina per il Giornale di Sicilia, l’imprenditore italo-svizzero dice: “Non prenderò parte al CdA di mercoledì. Ancora devono decidere dove dovrà tenersi. Parteciperanno poche persone, poi si vedrà per i tempi”.

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Voglio essere prudente – continua – la cosa non è semplice. Non c’è un solo soggetto in corsa ma questa è un’opportunità per tutti. L’operazione è abbastanza grossa. Con Zamparini ci sentiamo quotidianamente“. Il piano è quello di un risanamento dei conti del Palermo e la ricerca di nuovi soci (fondo americano ?!) per puntare a obiettivi più alti.

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Ponte commenta anche il primo impatto avuto con la casa rosanero, il ‘Renzo Barbera’: “È uno stadio moderno come concezione. Se non dovesse essere fattibile il progetto di un nuovo impianto sportivo, si potrebbe pensare di ammodernare la Favorita, cercando di farla diventare proprietà della società”.

11 thoughts on “Ponte: “Voglio essere prudente, l’operazione è grossa. Con Zamparini…”

  1. Ecco, finalmente un discorso sensato. Il Barbera ha i suoi problemi, ma è uno stadio magnifico e di dimensioni più che adeguate alla città e alla squadra rosanero. Negozi, ristoranti e museo per rendere fruibile lo Stadio non soltanto un pomeriggio ogni due settimane ? Gli architetti ci possono lavorare su. Davvero è necessario abbandonare uno Stadio così bello per creare una cattedrale nel deserto ? Con molto meno si può riadattare il Barbera.
    La dichiarazione di Ponte rappresenta una prima importante “scelta di campo”, in quanto nei discorsi di Zamparini il “problema-stadio” (con tutte le sue potenziali implicazioni economiche e di sfruttamento speculativo di aree destinate ad altri fini) era stato uno dei tormentoni di giustificazione del disimpegno. “Non mi fanno fare lo stadio (e il Centro Sportivo): non abbiamo futuro e quindi non investo perché non vedo possibilità di ritorno economico”. Adesso qualcuno dice che se ne potrebbe fare a meno e riadattare il Barbera. Potranno convivere o davvero siamo al “punto di svolta” ?

    1. E’ un rischio concreto. Ponte è uno che pare voglia ragionare con la propria testa: un difetto per il Grande Bugiardo!

  2. E poi insomma, prima volevate cacciarlo a pedate ed ora volete vendergli lo stadio. Ehi, è del Comune lo stadio, ed è uno pochi luoghi della memoria rimasti, a Palermo. Anche se è sempre vuoto.

    1. forse stai travisando il concetto di “luogo della memoria” e dovresti rivederlo un attimino, di materiale a disposizione ne hai perchè a Palermo di luoghi del genere ce n’è a bizzeffe

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