Serie B a 19 squadre? Scontro totale, la Figc rischia. Attesa per la decisione

“Il dilemma continua”. Questo l’incipit del nuovo approfondimento dedicato dalla Gazzetta dello Sport sul tema della Serie B a 19 squadre: la lega di B si prepara a procedere compatta in vista del sorteggio dei calendari, ma per il commissario Fabbricini la questione rischia di diventare una specie di incubo.

LO MONACO: “SERIE B A 19 UN GOLPE. RIPESCAGGIO UN NOSTRO DIRITTO”

Come riportano Iaria e Piccioni per il quotidiano, la Figc valuta i rischi in termini legali ed economici di un colpo di mano oltre alla fattibilità stessa di un blocco dei ripescaggi, visto che la decisione sulla ripescabilità di Novara e Catania è stata rinviata al 7 settembre. Tempi troppo lunghi e troppa incertezza e la situazione rimane caotica visto che un blocco del campionato paralizzerebbe anche la Serie C e annullerebbe il contratto televisivo della lega cadetta con DAZN.

La federazione non vuole rimanere intrappolata tra i ricorsi (che sarebbero inevitabili), ma allo stesso tempo la lega di B minaccia azioni legali nel caso in cui si rimanesse a 22 squadre (con anche il rischio di sfidare l’ipotesi di commissariamento). La decisione verrà presa oggi e annunciata con un comunicato ufficiale nella giornata di lunedì, mentre continua lo scontro verbale a distanza.

CAGLIARI-PALERMO: DI NUOVO CONTRO UN ANNO DOPO

Catania e Novara battono i pugni; Siena, Ternana e Pro Vercelli invece tengono un basso profilo e forse sperano di vedere siciliani e piemontesi finire fuori gioco; mentre Balata continua a ribadire la volontà compatta di tutte le 19 squadre di B di bloccare i ripescaggi. Il caos non conosce tregua e la Figc è chiamata a decidere.

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3 thoughts on “Serie B a 19 squadre? Scontro totale, la Figc rischia. Attesa per la decisione

  1. ESSER SOLI A VOLTE E’ MOTIVO D’ORGOGLIO! Questo il titolo della mia riflessione sulla caldissima, nonché “particolare” vicenda dei ripescaggi in serie B, vicenda che, in base alla recente asfissiante pressione mediatica, sarebbe più esatto denominare “caso Catania”. Nonostante la società etnea attualmente non vanti alcun titolo per il ripescaggio, continua a porsi dinnanzi alla pubblica opinione come piangente vittima della decisione della Federazione di adottare la formula di una serie B a 19 squadre (in accoglimento, in tal senso, dell’espressa richiesta delle 19 società aventi oggi valido titolo a disputare tale campionato). Infatti, è importante ricordare che, allo stato della situazione processuale, il Presidente del Collegio Garanzia dello Sport, Franco Frattini, in riferimento ai ricorsi presentati dalle società Ternana Calcio S.p.A, F.C. Pro Vercelli, e Robur Siena S.p.A. nei confronti della Società Novara Calcio S.p.A., ha sospeso (stabilendo come data di decisione il 7 settembre) l’esecutività della decisione della Corte Federale d’Appello FIGC, che di fatto riammetteva tra i club con facoltà di ripescaggio anche quelli colpiti negli ultimi tre anni da illecito sportivo o amministrativo, vale a dire Catania e Novara. Dunque, non esistendo ad oggi alcun legittimo titolo degli etnei ad esser ripescati, quale leso diritto vanta oggi il Catania se la Federazione dovesse persistere nell’intenzione di compilare un calendario a 19 squadre? Eppure la pressione mediatica che presenta il Catania come vittima di un sopruso è forte e mette in difficoltà la FIGC, finanche intimorendola col raggiungere (neanche tanto velatamente) i limiti di un inaccettabile linguaggio minaccioso. Lo Monaco: “Toglieremo i pantaloni alla Federazione!” (in senso economico o prospettando volgarmente l’immagine di una virtuale sodomizzazione?). Il politico La Russa: “Nessuno speri di ottenere il silenzio o una sottovalutazione della gravità dei fatti che é facile immaginare potrebbero avere anche conseguenze di ordine pubblico” (Dobbiamo attenderci la rivoluzione? Gravi parole intimidatorie!). Il Presidente dell’Associazione Calciatori Tommasi invece afferma che “Bisogna rispettare le aspettative dei club che ambivano al ripescaggio secondo quanto detto dalla Federazione, e naturalmente dei calciatori che in questi giorni hanno firmato contratti con squadre ripescate in B che ora si ritrovano in C”. (Non risultandomi che ci sia stato un RIPESCAGGIO UFFICIALE poi annullato, di cosa parla il Tommasi?). L’Avv. Giancarlo Viglione comunica che, su incarico del Presidente Gabriele Gravina, ha notificato, nell’interesse della Lega Pro, una diffida al Commissario Fabbricini affinché non adotti il provvedimento annunciato dalle Agenzie di stampa con il quale modificherebbe il “Format Serie B” portandole squadre da 22 a 19 già per la stagione 2018 – 2019. (Ma la lega pro non è alle prese con vuoti da colmare, tant’è vero che si sta ammettendo ai campionati la squadra under 23 della Juventus?). In buona sostanza, mi pare di assistere all’attuazione, nel caso specifico, del famoso detto “uno per tutti e tutti per uno” dove per “tutti” s’intendono i portatori degli interessi del sistema e per “l’uno” il Catania Calcio, che di questo sistema è certamente sostenitore attivo e parte integrante. E’ perlomeno singolare infatti, o quanto meno strano, che le regole dei ripescaggi siano state cambiate quest’anno e sembrino stranamente cucite su misura per la squadra rosso-azzurra. Così come è altrettanto strano che la medesima società, abbondantemente prima di ogni ipotesi di ripescaggio, abbia fatto rientrare in Italia ed in organico un proprio calciatore argentino che non avrebbe mai accettato di giocare in lega pro (Tale Llama, rientrato a Catania da qualche mese). Spero che la FIGC resista in questo dovuto atto di coraggio, e che quest’ultimo possa in qualche modo essere un primo tentativo di inversione di tendenza rispetto a quei comportamenti che hanno privato il nostro sistema calcistico di ogni possibile credibilità. Ritornando al mio riferimento al titolo, mi pare di tutta evidenza l’osservare che, alla luce delle ultime vicende che l’hanno riguardato (caso Parma, caso Frosinone, caso accanimento giudiziario della Procura richiedente il fallimento pur in assenza di creditori), il Palermo o, se preferite, Zamparini, sia solo, in assoluta antitesi con un sistema che, attraverso i canali mediatici, politici e di discutibile giustizia sportiva, esercita un potere che definire “di stampo malavitoso” è ben poca cosa. Il Palermo è solo contro tutti, fuori da questo articolato sistema di condivise alleanze d’interessi ed io, nel mio piccolo, a prescindere da ogni criticato o criticabile comportamento del suo patron nei confronti delle aspettative della tifoseria, a prescindere da ogni promessa da quest’ultimo non mantenuta e da ogni bugia probabilmente elargita, a prescindere da ogni interesse imprenditoriale prevalente sui desideri della passione sportiva, di questa solitudine rosa-nero sono orgoglioso e vado fiero!

    1. Caro “Balermitano”…..ti brucia non esser stato ammesso in serie A!
      E spari cazzate sul Catania. Ora si è capito dove volevi andare a parare….

  2. serie B con 21 squadre per quest’anno e con 1 retrocessioni in più a fine campionato per avere una B a 20 squadre fra un anno?

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