Vittoria da urlo ma senza cardioaspirina è dura. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

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Arriviamo allo stadio tesi come un elettore populista di fronte a un testo scritto. Non ci accorgiamo di nulla intorno a noi e non ci interessa nulla. Facciamo calcoli, pensieri belli e pensieri brutti. Ma sopratutto non vediamo l’ora che cominci perché così non si vive più. Stellone schiera una inedita difesa a 3 con Struna centrale, Dawidowicz e Rajkovic o forse vuole mettere il polacco alle spalle dei centrocampisti ma non lo sapremo mai perché la partita prende subito una brutta piega. Sulle fasce, più avanzati in versione Tedino, Rispoli e Aleesami. A centrocampo c’è Coronado sulla trequarti e in avanti tutti i bomber che abbiamo, sia locali che stranieri.

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Al 4’ subito una doccia gelata: Struna rinvia malissimo su un avversario che vince pure un rimpallo, la palla sbatte, inciampa e si alza e di controbalzo la colpisce Ciano che segna mettendo la palla sotto il sette senza neanche capire come e perché. Era l’unica cosa che non doveva succedere e lo stadio è ammutolito. Noi abbiamo dimenticato la cardioaspirina e andiamo nel panico. Il Palermo prova a reagire quasi subito e al 9’ recrimina per un rigore su Nestorosvki che dagli spalti pare netto ma che l’arbitro derubrica a semplici avance amorose. Il Palermo continua a spingere con tutte le sue forze ma il Frosinone è più chiuso di un porto italiano all’arrivo dei migranti. Al 21’ Nestorosvki su calcio d’angolo sfiora la traversa di testa e dopo pochi minuti ci riprova Dawidowicz che quasi prende il palo interno.

STELLONE: “CONTENTO, MA NESSUN CALCOLO”

Già durante l’anno di gol ne abbiamo fatti pochi come i capelli di uno dei vostri cronitifosi ma con il Frosinone tutto dietro diventa quasi impossibile e i minuti passano inesorabili. A dieci secondi dalla fine del primo tempo però arriva il lampo del grande bomber Ninuzzo, in cui abbiamo sempre creduto sin da quando muoveva i primi passi nel girello. Stop e tiro dopo neanche un secondo, con una saetta a filo d’erba e a fil di palo che buca il portiere sul palo basso, a sinistra. È un gol da grande attaccante e ci ridà la vita!

LONGO: “IL BARBERA E’ STATO FANTASTICO”

Il secondo tempo ricomincia come era finito il primo, con una sola squadra in campo: il Palermo. Il Frosinone però si difende a oltranza e bisogna aspettare il 15’ per vedere un tiro rosanero: Aleesami azzecca il primo cross della stagione e La Gumina controlla di sinistro ma mette alto. La partita si gioca solo a sprazzi perché il Frosinone perde tempo ad ogni occasione, fingendo malori, falsi invalidi e anche un paio di 104 fasulle che l’arbitro non sanziona. Al 22’ Stellone segnala che è il momento di provare il tutto per tutto e inserisce addirittura Trajkovski per Rispoli. Al 33’, su una discesa di Coronado, Nestorosvki cicca la palla come un bambino alle prime armi ma è solo il preludio alla festa grande. Al 35’, sull’ennesimo calcio d’angolo battuto dai rosanero, la palla finisce in porta. Non sappiamo come né perché e ci sembra solo una magia. Ma è tutto vero e alla fine pare sia stato un autogol, forse di collo, di orecchio o di sopracciglio ma la palla è dentro.

NESTOROVSKI: “TIFOSI FONDAMENTALI”

Si vola verso la fine e il Frosinone capisce che c’è una partita di calcio in corso e deve provare almeno a dare l’impressione che sia in grado di giocarla. Ma resta solo il tempo per la standing ovation all’uscita di La Gumina e poi l’arbitro ci libera dalla sofferenza. Il miglior Palermo della stagione vince dominando contro un avversario che ha rinunciato a giocare a calcio. È stata una serata stupenda con lo stadio pieno che ha spinto la squadra senza mai fermarsi. Siamo felici. Adesso andiamo a Frosinone con due risultati su tre a disposizione. Ma a noi non ce frega niente perché calcoli non ne sappiamo fare e ricominciamo solo ad entrare in ansia. Forza Palermo!

STRUNA: “VITTORIA MERITATA”

Pomini s.v.: Si trova la palla nella sua porta dopo 5 minuti senza neanche capire perché. Per il resto della gara non deve fare praticamente nulla ma a noi ci fa stare comunque tranquilli. Amuleto. 

Dawidowicz 7: La piega che prende la partita lo costringe sulla linea dei difensori invece che a centrocampo per lasciare maggiore iniziativa agli esterni. Visto che gli attaccanti laziali non si vedono, si propone spesso in avanti e riesce anche a mettere lo zampino nell’azione del gol del vantaggio che infatti viene attribuito a lui dallo speaker dello stadio. E nessuno dei 30mila riesce a urlare  il suo cognome in maniera corretta. Torre di Babele.  

Struna 6: Sapete che non mettiamo insufficienze quando si vince ma lui la meriterebbe tutta per l’incredibile minchiata che commette sul gol di Ciano. Certo poi questo ci mette del suo (ed anche un bel po’ di culo) ma un colpo di testa suicida così grida vendetta. Allampanato.

(dal 32′ s.t. Szyminski) s.v.:  

Rajkovic 6: Si trova nettamente meglio quando ha Bellusci a fianco invece che lo sloveno, forse perché insieme i due fanno più paura. Ci sembra più lento del solito ma per fortuna sua e nostra gli attaccanti in giallo latitano e dunque non rischia nulla. Abbandonato. 

Rispoli 6: Nel momento in cui il Palermo passa al 3-5-2, cioè praticamente subito, ci aspettiamo da lui grandi cose ed invece raramente riesce a sprigionare la sua potenza. Ingolfato. 

(dal 22′ s.t. Trajkovski) 6: Entra nel momento in cui il Palermo mette in campo il suo massimo sforzo e viene piazzato in un ruolo che non gli è congeniale sulla fascia destra. Qualche bella giocata si vede ed anche l’impegno e la convinzione sembrano maggiori però non ci appare mai decisivo. Troppo poco.

IL PALERMO VA IN SERIE A SE…

Jajalo 8: Si carica la squadra sulle spalle come un muratore kazako, nonostante abbia di fronte un muro giallo che sembra insormontabile. Cerca gli inserimenti, i dribbling, la superiorità ed i lanci lunghi anche se non sempre è preciso. La scena a fine partita con i suoi figli che giocano in campo tutti con la maglietta numero 8 ed il pubblico che esulta quando segnano commuove anche due vecchie carogne come noi. Garrone.

Murawski 8: Se gli idraulici polacchi tanto biasimati lavorano tutti come lui non riusciamo a capire perché gli inglesi hanno votato a favore della Brexit. Se contiamo il numero dei palloni che estirpa dai piedi dei frusinati, i contrasti che vince, i passaggi che detta, i falli che si procura, non ci bastano 3 pallottolieri. Stakanov.

Aleesami 6: Se azzeccasse anche un solo cross ogni dieci volte che si smarca e si propone in avanti vinceremmo sempre 3-0. Invece nulla e per sua fortuna sul gol che si mangia a porta vuota era in fuorigioco altrimenti lo aspettavamo all’uscita dello stadio. Irritante. 

Coronado 7,5: Finalmente è tornato il giocatore che può cambiare la partita con il suo immenso potenziale. Stavolta non sbaglia nulla in tutte le zone del campo, correndo come un etiope in allenamento sugli altopiani. Quando poi recupera pure in tackle da ultimo uomo su Dionisi strabuzziamo letteralmente gli occhi. Peccato per la poca precisione al tiro. Bentornato.

Nestorovski 7: Mette in campo una grinta ed una voglia di spaccare il mondo incitando non solo i compagni, ma anche pubblico, stewards e vigili del fuoco. Non molla su nessun pallone, su nessun contrasto, ingaggiando un corpo a corpo con chiunque gli capitasse a tiro per riprendersi quello che ritiene essere suo di diritto. Però quella incredibile “ciccata” che avrebbe potuto regalarci il vantaggio è una macchia sulla sua prestazione per il resto eccellente. Wrestler.

PALERMO – FROSINONE, GLI HIGHLIGHTS

La Gumina 8,5: Il gol che regala il pareggio allo scadere del primo tempo e che può valere la promozione dimostra che Nino è pronto per i grandi palcoscenici nonostante le diffidenze iniziali di tanti (anche cari amici) ma non nostre. Da attaccante purissimo trasforma in gol il primo pallone “decente” che gli capita sui piedi con una giocata da urlo. Anche sul secondo gol ci mette del suo e si appresta ad entrare di diritto nella storia rosanero. U Picciriddu atto secondo.

Stellone 7,5: Un Palermo così volitivo, quadrato e reattivo anche dopo una botta come il gol incredibile subito dopo 5 minuti che avrebbe potuto stramazzare un elefante noi non l’avevamo mai visto. Ed i meriti del mister non si possono certo trascurare: riesce a cambiare subito modulo in corsa, mette tranquillità ma anche una grinta pazzesca e dimostra di essere anche fortunato con il secondo autogol di fila in partite decisive. Gastone Paperone

Pubblico della Favorita 10: Sapete che noi gli occasionali non li apprezziamo, però stavolta la Favorita (perché a noi ci piace continuare a chiamare così il nostro Stadio, come quando eravamo bambini) si trasforma nuovamente nella bolgia dei tempi che furono e infonde energie, voglia di vincere e determinazione ai giocatori in una maniera che non vedevamo da anni. Bombonera.

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