Arcoleo: “Palermo, la partita più difficile. Zeman e Tedino, arrivederci in A”

La sfida a Zeman apre le porte a un milione di ricordi. Perché Zdenek Zeman (per gli amici Sdenko) non è uno qualunque nel mondo del calcio, è uno dei tecnici più discussi dell’ultimo trentennio (nel bene e nel male), quasi sempre controcorrente (e quasi sempre nel giusto), ormai un decano del calcio professionistico. Un personaggio su cui ci sarebbe da scrivere un libro, con la sua enorme ironia, con la sua immensa cultura dello Sport (con la S maiuscola), la sua leggendaria avarizia di parole, specie nelle interviste.

E così, la consueta disamina della partita tra Pescara e Palermo (si gioca stasera alle 20.30) con Ignazio Arcoleo non poteva non diventare una chiacchierata su Zeman, suo amico personale, grazie al quale aprire il libro dei ricordi di gioventù: le partite sulla spiaggia con zio Cesto (Vycpalek), le nuotate fino alla boa, il diverso approccio con il calcio, la stima per l’allenatore, l’affetto per l’uomo.

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“Sdenko arrivò in Sicilia da Praga quando io ero già un giovane giocatore – racconta Arcoleo – ed era uno di famiglia. Ero legatissimo a suo zio Cesto Vycpalek che era un mito per quelli della mia generazione: frequentavo casa sua perché ero compagno alle scuole elementari e medie di suo figlio Cestino (morto nel 1972 nella tragedia aerea di Montagnalonga, ndr). Sdenko, nipote di Cesto, era per me uno di famiglia, anche allora parlava pochissimo perché non conosceva bene la lingua”.

Arcoleo ripercorre le memorabili estati sulla spiaggia di Mondello. “Nel cortile di Cesto si giocava tutti i pomeriggi a pallone e quando lui si alzava in piedi si fermavano tutti perché era uno spettacolo vederlo calciare. Prima del bagno pomeridiano voleva fare una “sudatina” e allora si giocava tutti insieme, cercando le giocate spettacolari in acrobazia. Io cercavo di imitare Cesto, Sdenko partecipava poco. Volete sapere una cosa? Zeman non era un grande appassionato di calcio ma aveva lo sport nel sangue”.

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Vero, verissimo. Perché Zeman, cresciuto nella Praga comunista, eccelleva in qualunque disciplina: pallavolo, pallamano, nuoto, baseball… E difatti cominciò a lavorare a Palermo proprio con gli sport “minori”, con il Lauria per il nuoto, con il Gonzaga per la pallamano. E già allora era un “mito” per la durezza della preparazione che riservava ai suoi atleti e per la capacità di insegnare.

“Quando ci tuffavamo in acqua facevamo le gare di nuoto, a chi arrivava prima alla boa – riprende Arcoleo -. Io, cresciuto in acqua, passavo per un buon nuotatore e vincevo sempre fin quando non lo vidi all’opera: io nuotavo a stile libero, lui a farfalla, mi dette 30 metri di distacco. Era uno spettacolo vederlo”.

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Poi il calcio. “Lui cominciò con il Carini di Gino Governanti che era amico di Vycpalek, lo ritrovai nelle giovanili del Palermo, poi il Licata e poi il grande calcio. Qualche volta ci siamo trovati avversari, io con l’Akragas, lui a Licata, e le partite erano sempre uno spettacolo: lui antesignano del gioco offensivo, della tattica del fuorigioco e del pressing alto, io che puntavo sul possesso palla. Già allora era un grande allenatore. Stimo Zeman come uomo, come tecnico e per tutte le battaglie che ha portato avanti”.

Pescara – Palermo, Arcoleo mette in guardia i rosanero. “Datemi atto che avevo previsto questo piccolo sprint del Palermo. Ora vi dico che quella con il Pescara sarà una gara tosta, la più difficile dell’anno contro una squadra che ha una precisa filosofia di gioco e che se è in condizione può creare problemi a qualsiasi avversario. Per me il Pescara, insieme al Palermo, è la favorita per la promozione: Zeman sa preparare le squadre e la serie B si vincerà in Primavera, quando verranno fuori le squadre che hanno lavorato bene tutto l’anno”.

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Il Palermo, però, è primo in classifica… “Meritatamente – dice Arcoleo -. Ma adesso tutti giocheranno con motivazioni ancora maggiori per battere la capolista e il Palermo che finora ha fatto bene dovrà fare benissimo, moltiplicare l’attenzione e i sacrifici, sviluppare la mentalità vincente”.

Che partita sarà? “Sicuramente una bella partita. Zeman fa attaccare le proprie squadre senza soluzione di continuità e accetta il rischio di scoprirsi che fa parte della sua filosofia di gioco. A Pescara lo conoscono bene perché ha già vinto la serie B, proprio a Pescara, pochi anni fa. Tedino con la difesa a 5 può chiudere bene tutti gli spazi e ripartire in contropiede sfruttando eventuali errori degli abruzzesi che ancora non hanno perfezionato tutti i meccanismi”.

La vera novità sarà Fiordilino, titolare dal primo minuto. “Ha giocato benissimo contro l’Entella, coprendo con personalità la fascia sinistra, è un ragazzo propositivo che arriverà lontano. Ma anche Posavec merita un elogio, contro l’Entella è stato bravissimo e la vittoria è anche merito suo”. Arcoleo chiude con un augurio particolarmente sincero. “Tedino e Zeman si incontreranno di nuovo l’anno prossimo, in serie A. Perché se lo meritano”.

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