Closing Palermo: tra ritardi e grossi interrogativi

Con la certezza della retrocessione arrivata ieri al Bentegodi contro il Chievo, in casa Palermo adesso resta da sciogliere un nodo fondamentale: quello legato al futuro del club. Quasi ironicamente si può dire che le parti abbiano aspettato la retrocessione per chiudere l’affare, dando quindi quasi un segnale di netta separazione con la vecchia proprietà, ma in realtà il tanto paventato ritardo sul closing è diventato realtà.

Dopo il nulla di fatto il 30 aprile, l’ufficialità era stata rinviata di una settimana: considerando che il 7 – ieri – era domenica, il giorno giusto poteva essere giorno 8 ma con ogni probabilità anche oggi l’attesa sarà inutile. A differenza di Aprile, però, nel mese di maggio non ci sono feste che spezzeranno il lavoro degli uomini in giacca e cravatta. I palermitani attendo e sicuramente per mettere a tacere gli scettici servirà un annuncio ufficiale nei prossimi giorni.

È necessario mettere subito in chiaro il Palermo del futuro perché c’è da programmare una stagione in Serie B che si prospetta non semplice. Il campionato cadetto è lungo (42 giornate non finiscono mai) ed insidioso, motivo per il quale bisognerà sfruttare questo mese per mettere già delle prime basi. Qui, però, sorge un grandissimo interrogativo: chi costruirà il prossimo Palermo?

La certezza è che Baccaglini dovrà costruire un staff solido, iniziando da un direttore sportivo e da un tecnico che conosce la categoria. Il problema, però, sta nella scelta: l’ex Iena ha pochissime conoscenze nel mondo del calcio, ecco perché tutti temono il possibile zampino di Zamparini nelle decisioni a breve termine. In questo senso la notizia di ieri di un possibile incontro conoscitivo tra il patron friulano e Antonello Laneri, direttore sportivo del Siracusa, non fa che aumentare i sospetti.

Palla a Baccaglini quindi, che dovrà chiarire questo aspetto ma anche un altro importantissimo. Quanto potrà investire il Palermo per la prossima stagione? Forse a questa domanda non avremo mai una risposta visto che il presidente rosanero ha sempre tenuto la bocca cucita quando si parla di soldi, ma prima o poi bisognerà affrontare anche questi discorsi. Una squadra non si fa soltanto a parole, ed i tifosi quest’anno ne hanno sentite fin troppe: bisogna passare ai fatti per far tornare il Palermo nel campionato che merita.


1 thought on “Closing Palermo: tra ritardi e grossi interrogativi

  1. Le solite scommesse di Zamparini. Non capisco perchè se è questa la sua passione non va al casino’ per giocare.
    Io ribadisco, speriamo solo che Santa Rosalia ci faccia il miracolo di non vederlo più circolare nel Palermo calcio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *