Dopo l’entusiamo è arrivato il momento delle prime critiche per Alberto Brignoli, una sorte che è toccata anche a molti suoi colleghi rosanero. Come sottolinea Salvatore Geraci sul Corriere dello Sport, ne sanno qualcosa non solo Ujkani e Posavec ma anche Sorrentino che, all’inizio, dovette difendersi da attacchi velenosi.
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È stato Zamparini, con le sue dichiarazioni, a confinare Pomini, protagonista del dopo Posavec, alle spalle dell’attuale titolare annullando la possibilità di un dualismo. Gerarchie decise: il più giovane Alberto titolare, il più anziano la sua ombra. Direttive che Pomini, anche per le battute del patron e in scadenza di contratto, ha fatto fatica ad accettare.
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Tedino sembra orientato a confermare la piena fiducia a Brignoli, che dalle prime due giornate di campionato esce parzialmente assolto. Primo episodio: goffa respinta e rete annullata a Bocalon. Si tratta di un errore tecnico, Brignoli valuta in ritardo il rimbalzo del pallone, la responsablità è tutta sua.
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Paradossalmente, invece, anche se il gol è brutto a vedersi, si può discutere sull’episodio maturato contro la Cremonese: Brignoli ha in testa di dare una mano ai difensori, da portiere ultramoderno e istintivo cerca di leggere in anticipo lo sviluppo dell’azione, rischiando sulla propria pelle. E fa una figuraccia. L’ex Benevento, quindi, ha ancora tempo per dimostrare di poter essere il titolare, ma Pomini è pronto a dare il cambio.
