Corsport - Palermo, ecco il Tedino pensiero

“Tedino pensiero”. Questo il titolo ed il tema scelti dal Corriere dello Sport, che analizza le idee di gioco del tecnico del Palermo, a pochi giorni dall’esordio in campionato contro la Serie B.

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Il Palermo di Tedino parte da dove il gioco di altri allenatori finisce: dall’attacco e dal possesso palla. Il suo focus è però soprattutto l’indice di pericolosità che da allenatore si è evoluto nella ricercare di velocità di esecuzione e profondità negli ultimi trenta metri.

Un gioco che in Sicilia parte da un tridente in salsa macedone: Nestorovski nelle vesti di leader (tecnico e carismatico), Coronado come fantasista (qualità incredibili, impeccabile sul piano tecnico) e Trajkovski, che va ancora convinto del suo potenziale. E alle loro spalle tanta quantità (Jajalo e Chochev, ma anche Gnahorè, Murawski e gli esterni).

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Il primo Palermo di Tedino dovrebbe essere un Palermo tutto straniero, vista anche l’assenza di Bellusci per squalifica (pronto Szyminski) ma in campo si parla italiano, sia nelle parole che nel pensiero. E per un allenatore nato a Udine, in Friuli (la patria di Zamparini, nativo di Sevegliano) non è cosa da poco: Niente alibi. Ogni giorno vogliamo e dobbiamo dimostrare di essere all’altezza del compito. Io e il Palermo”, ha ripetuto nel pre campionato.

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Tedino è un uomo legato ai valori della propria terra e della famiglia: il padre – originario di Benevento – era maresciallo a Sacile, poi sposatosi con una ragazza di Venzone e trasferitosi prima a Treviso ed infine a Pordenone (là dove poi il figlio Bruno – rompendo la tradizione familiare nell’Arma – avrebbe iniziato la sua rincorsa verso il calcio “che conta” dopo anni nelle nazionali giovanili).

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