Di Donato: “Palermo, col City Group puoi sognare”. E che ricordi in rosa…

FOTO PEPE / PUGLIA

Parla Daniele Di Donato, ex capitano del Palermo che ha finito la carriera proprio contro i rosanero… proprio quando indossava la maglia del Cittadella, prossimo avversario dei rosa. Era il 2014, Di Donato ha giocato gli ultimi 14 minuti contro la corazzata di Iachini (Dybala, Belotti, Vazquez… e c’era anche il giovanissimo Verre in panchina).

Salvatore Geraci ha intervistato Di Donato per ‘Repubblica’, parlando anche della sua ultima esperienza da giocatore: “Ho chiuso la mia carriera in quella piazza, un ambiente sano e familiare. Piano piano, Cittadella sta prendendo quota. Attenzione, sarà una sfida difficile. Non hanno nulla da perdere e ti affrontano con la testa libera”.

Ma con “il passaggio al City Group – ha aggiunto Di Donato – il Palermo può pensare in grande. Basta solo un po’ di pazienza. Corini è riuscito a creare un’identità forte e a gennaio ha preso elementi che fanno la differenza come Verre e Tutino. Può diventare la mina vagante dei play-off”.

Di Donato ha ricordato le infinite emozioni passate a Palermo da calciatore, passando dalle promozioni (in Serie B e in A) e dai campioni che ha incontrato in rosa, a cominciare da Corini: “In ritiro mi ritrovai in camera con lui. C’era sempre da imparare. Sembra serio, ma vi posso assicurare che negli spogliatoi piace anche a lui scherzare. Il curriculum parla chiaro e in questa stagione è stato bravo a ricostruire la formazione superando durissimi ostacoli. Un vero Genio”.

“Sulla Serie A ritrovata – ha aggiunto – eravamo come il Napoli di oggi. L’intera città giocava e gioiva con noi. La festa? Tutti ubriachi di felicità, i volti dipinti in maniera bizzarra, il concerto della ‘Filippini band’ sotto la Curva nord, Guidolin, Zamparini, Foschi portati in trionfo. Strade, vicoli e palazzi tutti con un vessillo rosanero per celebrare l’impresa. Giravamo come pazzi senza capire nulla”.

E su alcuni ex amici rosanero: “Grosso stupisce con questo Frosinone straordinario, l’ho incontrato di recente a Coverciano per la consegna delle panchine d’oro e ci siamo abbracciati. C’era anche Zauli, Lamberto è stato decisivo per i miei progressi: in allenamento chiedevo di marcarlo perché se potevo stargli dietro, non avrei avuto problema con altri avversari. Ho visto anche Baldini, uomo con la U maiuscola e bravissimo tecnico. La sua bellezza è che si espone senza filtri, potrà dare fastidio ma è da apprezzare. Toni? Un bomber da leggenda. L’ho conosciuto quando era un ragazzino, poi l’ho ritrovato per fortuna a Palermo dove il suo senso del gol è letteralmente esploso”.

Infine, su un possibile ritorno in rosa: “Quando abitavo a Palermo, mi sarebbe piaciuto riallacciare il rapporto con la società per le giovanili. Non sono mai stato contattato. Nel futuro? Chi non vorrebbe venire a Palermo? Tocca a me farmi notare”.

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