Italia, Ventura: “Senso di incompiutezza, non c’è una sola verità…”

Incompiuto. Questa la sensazione nella testa e nel cuore di Gian Piero Ventura che parla per la prima volta dopo l’annuncio dell’esonero decretato dalla FIGC dopo l’eliminazione dell’Italia dai prossimi mondiali di Russia 2018.

Giornata difficili, di riflessione, che l’ormai ex CT commenta così: “Provo profondo dispiacere e una sensazione di incompiutezza dal momento in cui non ho raggiunto questo traguardo. Guidare la Nazionale mi ha trasmesso senso di appartenenza ed orgoglio mai provati prima. Ho lavorato con tutto me stesso, ma non ce l’ho fatta”.

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“Non smetterò mai di ringraziare questo gruppo di ragazzi – si legge in una lunga nota rilasciata in esclusiva all’Ansa – Ho lavorato anche per preparare i più giovani al grande salto che potevano, e possono, ancora fare in modo da arricchire tutto il nostro movimento”.

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Ma lascia aperto una parentesi: “Le sconfitte, soprattutto quelle più dolorose, non si possono spiegare con una sola verità: nel momento dell’insuccesso bisogna dare risposte ad una lunga serie di interrogativi, ma nel momento della ripartenza sarò il primo tifoso: al mio successore auguro di riportare l’Italia dove merita”.

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1 thought on “Italia, Ventura: “Senso di incompiutezza, non c’è una sola verità…”

  1. Ogni volta che succede un guaio in una squadra si danno anche colpe immeritate! Che si debba mandare via l’allenatore ci può anche stare, ma visto che parliamo di nazionale e non di club si potrebbe fare una verifica di valori in campo: certo quelli scelti da Ventura li avrebbe scelti anche un allenatore di qualità inferiori allo stesso Ventura e poi, diciamocela tutta questo è il parco giocatori fuoriclasse (sì perchè qualsiasi insegnante li avrebbe buttati fuori dell’aula!) che l’Italia possiede,! Se togliamo gli stranieri che fanno mediamente “grandi” i clubs, chi rimane! Io certamente non starò a difendere l’allenatore uscente o chicchesìa, ma piuttosto lo scarso impegno e la scarsità stessa dei giocatori! Quello che brucia di più è “beccano” stipendi ed ingaggi che sono schiaffi pesanti alla povertà! Vedere undici giocatori privi di cultura di base , che dovrebbero avere l’intelligenza almeno nei piedi imbararazza e scoraggia! Il pianto finale di Buffon & C. non deve essere una messainscena per farsi compatire: meglio un silenzio decoroso per calare un velo di tristezza di questi individui scadenti come uomini e pessimi come giocatori!

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