L’anno zero del calcio siciliano

Per il calcio siciliano, l’annata che sta per concludersi rischia di segnare la fine di una pagina importante dei club nostrani tra i professionisti. Una sorta di anno zero per quanto visto di negativo sui campi da gioco: il Palermo è retrocesso in Serie B, il Trapani dopo 4 anni è tornato in Lega Pro ed in quest’ultimo campionato il Catania ha fallito l’assalto per la promozione. Bisogna ricominciare tutto da capo, ed il dato preoccupante per la Sicilia sportiva in generale è che il prossimo anno la nostra isola, tra gli sport maschili, sarà rappresentata nelle massime serie soltanto dall’Orlandina nella Serie A di basket.

Anno zero, quindi tutto nuovo in quasi tutte le società partendo da Palermo e Trapani. Stesso destino per entrambe, ma andamento diverso nella stagione: entrambe hanno giocato un girone d’andata disastroso, ma a differenza del Palermo i granata sono riusciti nella seconda parte dell’anno a riprendersi senza però riuscire a conservare la categoria.

L’INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA FIGC SICILIA SANTINO LO PRESTI

“Quando si impoverisce in alto, anche al di sotto ne risente” ammette il presidente della FIGC Sicilia Santino Lo Presti, dispiaciuto per questo impoverimento nei vertici calcistici. Un dato che fa quasi scendere un po’ la lacrimuccia se si pensa che fino a 10 anni fa in Serie A c’erano ben tre squadre siciliane: adesso il Palermo è retrocesso in B, mentre le altre due navigano in Lega Pro senza un reale progetto.

Programmazione e solidità, sono queste le basi che serviranno per ripartire. Nonostante tutto, però, il prossimo anno la Sicilia potrà contare su un numero folto di squadre in Lega Pro: cinque sicure (Catania, Siracusa, Messina, Trapani e Sicula Leonzio) che potranno diventare sei in caso di salvezza dell’Akragas, impegnato nei playout. Insomma non ci saranno squadre in Serie A, ma una folta rappresentanza tra i professionisti: bisognerà sfruttare tutto ciò per ripartire da zero e riportare il calcio Siciliano dove conta.


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