Paganese, il fattore Erra e il feeling con le trasferte. Occhio a Diop

Il Palermo si è rialzato, ha reagito, ha sfruttato le energie positive scaturite dal derby per conquistare la prima vittoria stagionale contro la Juve Stabia. Un successo convincente che ora va preservato e coltivato. E il primo test per trovare conferme sarà al “Barbera” contro la Paganese, che proprio in trasferta ha costruito la sua rinascita dopo un avvio negativo.

La squadra campana occupa attualmente il nono posto in classifica con dieci punti, sette dei quali conquistati nelle ultime quattro uscite. E sono sempre sette i punti che la compagine di Pagani ha raccolto lontano dalle mura amiche, grazie agli ultimi blitz esterni contro Turris (0-3), Vibonese (0-1) e il pari all’esordio strappato a Catania. Un rendimento che ha come protagonista il tecnico Alessandro Erra, il vero trascinatore: nativo di Coperchia, a mezz’ora di macchina da Pagani, ha preso in mano la squadra nel 2019 in piena zona retrocessione e l’ha portata ad un passo dai playoff. Dall’incubo D al sogno della B, Erra è un fattore per la Paganese.

Il tecnico campano schiera i suoi con un 3 – 5 – 2 compatto, fisico e che esprime un gioco semplice ma efficace. Più copertura e ripartenze, a sfruttare soprattutto la velocità di Abou Diop, che con la sua rapidità e tecnica è un pericolo da non sottovalutare. Il 27enne attaccante senegalese è anche il bomber della squadra con tre reti a pari merito con Giuseppe Guadagni, promettente diciottenne cresciuto tra le giovanili del Napoli e della Paganese stessa. I due formano la coppia titolare dell’attacco azzurrostellato (6 gol sui 9 totalizzati dalla squadra), che può comunque vantare una folta scelta di riserve insidiose come Scarpa, 41enne alla terza avventura a Pagani, Cesaretti, Mendicino e l’italo-albanese Isufaj scuola Chievo Verona.

La Paganese sviluppa il suo gioco anche sulle fasce grazie ad esterni rapidi come Mattia e Squillaci, bravi anche nel fondamentale dei cross a servire l’inserimento dei centrocampisti. L’altra chiave tattica proposta da Erra è proprio la propensione offensiva dei mediani, che creano densità in aerea di rigore avversaria. Nonostante l’assenza di Onescu per squalifica, per la Paganese non mancheranno le incursioni di Gaeta, Benedetti o Brambati, mentre le chiavi della regia sono affidate a Bonovolontà. La difesa dei campani invece, nonostante il modulo prudente e la notevole fisicità, presenta non poche criticità. Il trio arretrato, formato solitamente da Sbambato, Schiavino e Cicagna (in ballottaggio con Sirignano), concede molto  sulle palle aeree e pecca nelle letture delle coperture preventive e degli anticipi, lasciando spesso spazi invitanti agli avversari.

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