Cascio e i cinesi, due silenzi diversi: a ottobre la svolta

Al mutismo dei cinesi ci siamo ormai abituati, mentre quello di Frank Cascio è quasi una sorpresa. Sulle trattative che vedono il Palermo al centro dei desideri di due cordate straniere è calato il silenzio. Nessun commento, nessuna parola ad esprimere velleità più o meno reali nella scalata al club di viale del Fante. Ha parlato solo Maurizio Zamparini, respingendo la lettera d’intenti presentata da Cascio e attendendo il nuovo incontro con i rappresentanti asiatici. Pochi giorni ancora per capire verso quale sorte sta dirigendosi quest’altra trattativa.

L’incontro tra Zamparini e gli emissari della cordata cinese è previsto per i primi di ottobre, anche se i contatti con l’intermediario spedito in Cina sono quotidiani. Tutto procede secondo i piani, tenendo sempre in mente che ad oggi esiste solamente una lettera d’intenti con garanzie bancarie giudicate adeguate dal presidente del Palermo e da chi ne cura gli interessi. Il loro advisor, inoltre, è considerato dal patron un interlocutore più che affidabile.

Gli interrogativi sull’estrema riservatezza di questa trattativa, benché leciti, hanno una risposta semplice. La Cina non è l’Italia, così come non sono gli Stati Uniti o un qualsiasi paese occidentale. Ogni investimento di capitale cinese diretto verso l’estero necessita di misure particolari e di analisi approfondite prima di poter ottenere il benestare governativo. Per questo i tempi (esattamente come per Milan e Inter) non si preannunciano brevi e per questo è inutile esaltarsi quando si dice o scrive che dietro alla cordata asiatica “c’è la banca nazionale cinese” o addirittura “c’è il governo di Pechino”. Lapalissiano: sarà atipico perché c’è un’economia di mercato, ma quello cinese è pur sempre comunismo.

Per i nomi dei componenti della cordata, dunque, meglio attendere le eventuali ufficialità. Di certo c’è un interesse mostrato in maniera ufficiale e alle spalle del gruppo c’è una multinazionale cinese. Sul resto, solo silenzio. Quello che Frank Cascio ha indetto dopo le parole di Zamparini, giusto per tornare all’altro contendente. Un cambio di rotta del manager italo-americano, che però promette di rilanciare con una nuova offerta. Basterà? Difficile dirlo, almeno finché non vengono soddisfatte le garanzie bancarie richieste da Zamparini.

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