Palermo come una bella favola: tappeti rossi sulla strada della società

E vissero tutti felici e contenti. Come nelle favole. Del resto, quella del Palermo resta una favola, con colpi di scena e lieto fine talmente incredibili da poter essere accostata a una produzione Disney.

Abbiamo tutti negli occhi quello che è successo ieri: lo “sbarco” degli inglesi, la rassicurante conferenza stampa, il commovente entusiasmo della tifoseria, il giro dei Palazzi che contano dove la delegazione del Palermo ha calpestato a pieno titolo i tappeti rossi. Una favola. Dove, come in tutte le favole, il rospo diventa principe dopo l’ultimo gol decisivo di Brunori; dove la zucca si trasforma in carrozza alata verso prestigiosi traguardi, dove l’umile ragazza diventa principessa dopo aver perso e ritrovato la scarpa di vetro. Una favola, dove l’impossibile diventa possibile, dove il miraggio di un traguardo inatteso diventa un obiettivo raggiunto, dove la soddisfazione di aver centrato l’obiettivo sconfina nella felicità.

Basterebbe tornare indietro di due mesi circa, rileggere gli affanni calcistici dopo tre pareggi casalinghi consecutivi che avevano il sapore di una sconfitta, rivivere i turbamenti di un futuro ancora tutto da disegnare e le tensioni di chi pur avendo fatto tutto il possibile doveva ricominciare daccapo chiedendosi dove aveva sbagliato. Sono due mesi, sembrano due anni per quante cose belle sono successe, con una travolgente successione che ha infiammato l’ambiente, prodotto record positivi, rilanciato non solo una squadra e una società ma un’intera città, che adesso può cominciare a vivere un’altra storia.

L’impressione ricavata dalla conferenza stampa di ieri è stata più che buona, con tanto di lacrime di commozione del presidente Dario Mirri che dopo tre anni di apnea ha finalmente potuto sciogliersi in gesti liberatori, come quel pugno chiuso rivolto al cielo quando ha varcato l’ingresso dello stadio, attorniato da uno staff di dirigenti che negli ultimi dieci anni ha ridisegnato il modus operandi di buona parte del calcio internazionale.

Ferran Soriano, l’unico finora a rappresentare in modo plastico la nuova proprietà, ha dimostrato un’autorevolezza e un carisma (e anche un ottimo italiano) perfettamente adeguato al suo ventennale ruolo di dirigente di vertice delle più grosse realtà calcistiche europee come Barcellona e Manchester City.

Non una parola sopra le righe, solo un elegante ma misurato complimento sulla città che ha una grande storia artistica e culturale e sulla tradizione calcistica dei colori rosanero. Nemmeno una promessa senza adeguato fondamento: sarà un campionato di assestamento (senza precludersi nessuna sorpresa positiva), un anno in cui verranno fortificate le fondamenta in attesa di spiccare il volo verso la massima serie. Nessun riferimento a nomi roboanti di calciomercato ma qualche attenzione in più su strutture come stadio e centro sportivo che rappresentano un asset importante per una società solida. Il calcio, magari, non sempre è una materia del tutto pianificabile ma il discorso inaugurale di Soriano e Mirri è sembrato credibile, corretto, lungimirante.

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16 thoughts on “Palermo come una bella favola: tappeti rossi sulla strada della società

  1. GRAZIE MIRRI PER I 3 CAPOLAVORI IN 3 ANNI…I!!!!
    N TERMINO DI OBIETTIVI RAGGOUNTI NEL TEMPO CREDO CHE SIA IL PRESIDENTE PIU VINCENTE DELLA STORIA DEL PALERMO

  2. Carissimo Direttore, mi auguro che la piazza abbia compreso bene le parole dell’AD Soriano e le ricordi in caso di momenti di difficoltà L’entusiasmo e il disfattismo sono armi pericolose in mano ai tifosi del Palermo.
    Speriamo in una maturazione dell’ambiente e sempre
    Forza Palermo

  3. Proprio ieri sera su Rai 1 ‘Pretty Woman’ (probabilmente record di passaggi). Che in fondo è la solita storia di Cenerentola (‘quella culona di Cenerentola’ -v.Kit). Per il lieto fine però bisogna aspettare, appunto, la fine. Per quanto riguarda il (Nuovo) Palermo siamo appena agli inizi del film. Si è fermato il macchinone (ma non sembra né una Lamborghini né una Ferrari), e il protagonista non sfoggia un costosissimo completo, degno del supermiliardario Lewis (o di scucchione Gekko). Ne sento tante di storie, l’ultima proprio ieri. Tuttinick, in arte GIGIniellu GIGI Idk, che sfreccia con la sua BMW supercompressa, lungo i larghi viali di Ballclose. In realtà non ha la patente ed è rimasto al : ‘Capu, bussola!!! (ma chiffà ruorme?)’ . 

    1. Ma che diiiici Max Cady, che dici? Ils-Sont-Tous-Gigi. Forse non hai letto bene. Non ci sono mai stato lì, inutile che insisti…ma il punto è: chi ti fici Mirri? Il nuovo Palermo è IL Palermo. U Palieimmu, per intenderci. Entità culturale trasversale dal 1907 al 2022 il Palermo anche di Zamparini quello con 49 mln di debiti accertati. E’ il TUO palermo Max, non sei contento Max? Ne hai sputato veleno dal 25 luglio del 2019 ad oggi e più si alza l’asticella e più ti arrampichi sugli specchi: I debiti (e non ci sono). E lo zio Toni (e l’hanno pagato) e il nuovo fallimento (e non ci fu) e l’acquirente (e non va bene). E il centro sportivo (e lo faranno). Ma che vuoi max ??? Che vuoi? Talè, un fari abbili. P.S. Ho letto che i bagni li hanno puliti. Vai tranquillo Max e salutami a Caressa ah ah ah.

  4. Io non mi sono mai illuso di nulla, tante gente fa chiacchiere e pochi fatti. Il City Group è un gruppo solido e ricco. ma fino adesso hanno investito quasi tutto solo sul Manchester City. Aspettiamo i fatti. Addirittura qualcuno parla di acudetto, io mi auguro solo di andare in A il prima possibile…

      1. Non è pessimismo. Anzi ho detto che il City Group è una proprietà forte e ricca. Ma non penso che investiranno tanti soldi. Qualche tifosi parla di scudetto e mi sembra esagerato assai.

  5. Gli investimenti del City Group per il rafforzamento della squadra saranno proporzionati alla disponibilità degli Amministratori locali di concedere in tempi ragionevoli le autorizzazioni per le infrastrutture (restyling e eventuale successive ristrutturazione del Barbera).
    – Temo che il City Group NON conosca la qualità degli Amministratori e Funzionari locali e regionali, a molti dei quali è ancora più familiare il dialetto che la lingua italiano (escludimo l’inglese) e propensi a insabbiare per anni una pratica, liquidata in poche settimane nel Regno Unito.
    – Temo anche che il City Group NON conosca il vizietto della Magistratura italiana di intervenire ad orologeria e con ampia discrezionalità, bloccando progetti per anni. Magistratura italiana che consente la realizzazione di Rifugi dolomitici a 3-4000 mt, senza problemi di impatto ambientale o di vincoli paesaggistici ma che ha già posto il vincolo paesaggistico sullo stadio Barbera di Palermo. Speriamo quindi che questi Organismi (Comune, Regione, Magistratura) non facciano pentire City Group della scelta, constatata l’impossibilità di realizzare i progetti infrastrutturali in tempistiche analoghe a quelle di Manchester o di New York.

    1. e qui’ sull’argomento ISTITUZIONI PALERMITANE c’e’ da stare poco tranquilli, CITY GROUP si schifiera presto!

  6. Equilibrio. Leggendo il pezzo di Guido mi viene in mente questa magica parola. Scontata per chi ama veramente il Palermo al di là di tutto . Rifiutata dagli occasionali , tanti, che a periodi si avvicinano al Palermo. Ho accettato questa situazione da anni , come tante altre. E non penso possa cambiare qualcosa con la nuova proprietà. Palermo è questa.

  7. Vorrei aggiungere. Io son convinto invece che la nuova proprietà conosce tutto, proprio tutto, di ambiente , amministratori, e poteri locali. Non si aspetta proprio nulla, non ha bisogno di nulla. Realizzerà ciò che le sarà permesso di realizzare senza perder tempo con mediocri locali , tanti e ben nascosti. Poi tirerà le somme. Come fatto da altri in precedenza.

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