Palermo, così diverso eppure così uguale. Altra occasione sprecata ma la squadra è viva

Un piccolo passo in avanti. Il pareggio di Venezia avvicina il Palermo alla finale dei playoff (basterà anche un pareggio con qualunque risultato) anche se l’andamento della partita dimostra che i rosanero fanno fatica a scrollarsi di dosso qualche “scoria” del passato come la difficoltà a trovare la via del gol e la incapacità di gestire il vantaggio. L’allenatore del Palermo Roberto Stellone ha dimostrato di avere personalità nelle scelte di formazione. Dopo diciotto giorni di lavoro in cui quasi tutti gli infortunati (tranne Struna e Chochev) sono rientrati ed è stata curata al meglio la preparazione, il tecnico rosanero ha potuto scegliere con più libertà di manovra su quali uomini puntare nella semifinale d’andata.

PALERMO – VENEZIA, PROBABILI FORMAZIONI

L’utilizzo del 4-3-1-2 era nell’aria (il tecnico non sembra propenso al più tradizionale 3-5-2) ma la formazione ha lasciato tutti di stucco: a sorprendere è stata la scelta di alcune pedine, Fiordilino e Trajkovski su tutti, quest’ultimo al posto di Coronado. Tanta densità in mezzo al campo, freschezza in avanti e il numero 10 come carta da giocare a gara in corso. Il piano ha funzionato: il Palermo ha tenuto bene il campo rischiando poco o nulla nel primo tempo (anche nelle temibili giocate su calcio piazzato); nella ripresa ha trovato il gol con il solito La Gumina e ha avuto l’occasione per poter fare il salto di qualità, per diventare una squadra “di un’altra categoria” come dicono in molti.

ZAMPARINI: “LA GUMINA ESEMPIO PER TUTTI” 

Invece, Trajkovski ha fallito una grande occasione in contropiede (tiro dal limite fuori di poco) e appena quattro minuti dopo il vantaggio è arrivato il rocambolesco ed evitabile gol del Venezia, l’ennesima rimonta subita e l’ennesimo spreco. Il destino ha fornito al Palermo una seconda possibilità, sui piedi proprio di Coronado che Stellone aveva inserito a squadre stanche proprio per cercare di vincere la partita: alzarsi dal divano e cominciare a urlare gol non è bastato, il fantasista ha tirato addosso ad Audero e il Palermo ha sprecato un’altra grande occasione per ipotecare la qualificazione.

Ecco la stranezza. Un Palermo così diverso sotto l’aspetto tattico eppure così uguale al recente passato, quello fatto di occasioni mancate e di rimpianti. Ancora non c’è stato il tempo di rimuovere i tanti vantaggi buttati al vento (quello col Bari soprattutto) o il rigore sprecato con il Cesena ed ecco un altro rimpianto. D’altro canto, con un pizzico di concentrazione e di fortuna in più sarebbe già in serie A da tre settimane.

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Per centrare la finale mancano ancora novanta minuti e saranno una battaglia. Il Palermo è favorito perchè potrà giocare per due risultati ma il passaggio del turno non è affatto scontato: il Venezia ha tutte le armi per mettere in difficoltà il Palermo, che però ha dimostrato di essere una squadra superiore quando è al completo e con i giocatori più rappresentativi in buone condizioni. Per larghi tratti si è rivista la squadra del girone di andata, quella che in trasferta imponeva la propria personalità e non perdeva mai.

Gli uomini di Inzaghi, molto probabilmente, domenica giocheranno lo stesso tipo di calcio, inutile aspettarsi stravolgimenti: squadra bassa, racchiusa in pochi metri di campo, pronta a ripartire e a sfruttare i calci piazzati. In questo ultimo punto i rosanero devono fare ancora meglio: sono stati concessi troppi calci d’angolo e punizioni da zone pericolose, ogni palla dentro l’area di rigore ha creato apprensione anche se Rajkovic e Bellusci hanno dato dimostrazione di solidità.

I DIFFIDATI DEL PALERMO

Stellone dovrebbe confermare lo stesso modulo visto all’andata e dovrebbe trovare posto nell’undici di partenza Igor Coronado, ancora lui. Il fantasista, entrato subito nelle grazie della tifoseria per le sue indubbie qualità tecniche, deve avere la forza di reagire a un momento nero che rischia di condizionarlo. Toccherà al numero 10 prendere per mano i compagni ma anche lui avrà bisogno di un supplemento di carica affettiva. E l’apporto del pubblico non sarà banale: ci saranno 25.000 spettatori sugli spalti pronti a trasformarsi nel “dodicesimo” uomo in campo.

PALERMO, PRIMATO… SOCIAL

1 thought on “Palermo, così diverso eppure così uguale. Altra occasione sprecata ma la squadra è viva

  1. NIENTE ILLUSIONI: DOMENICA SARA’ DURA! QUESTA SQUADRA PER PROPRI LIMITI TECNICI E’ INCAPACE A GESTIRE UN RISULTATO FAVOREVOLE: APPENA PRESSATA SI SCIOGLIE. SE COSI’ NON FOSSE, SAREMMO GIA’ IN SERIE A CON 10 PUNTI DI VANTAGGIO.

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