Palermo, un’incompiuta: da una vittoria possibile a una “quasi sconfitta”

Castellammare di Stabia (NA) 04/10/2021, Juve Stabia vs Palermo, FC Lega Pro - Serie C Matteo Brunori Foto Tullio Puglia

Sto invecchiando e forse sono anche un po’ rincoglionito: mi viene difficile scrivere sulle cose che non riescono a stimolarmi, a offrirmi spunti di autentico interesse. Così è quando vedo una partita di calcio che non mi appassiona, come quella tra la Juve Stabia e il Palermo e non solo perché è finita senza gol, a volte ci sono 0-0 avvincenti per quello che si vede in campo. Scrivo poco dunque, meglio così, giusto per onorare l’appuntamento e lo spazio che Stadionews24 e il caro direttore Guido mi riservano ogni settimana, ma evito di tediarvi allungando il brodo inutilmente.

Una cosa mi è venuta in mente con chiarezza alla fine della partita giocata sul prato sintetico dello stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia: dopo sette turni di campionato, il Palermo di Giacomo Filippi continua a dare la sensazione di una vera e propria incompiuta, di qualcosa che potrebbe essere e non è, di una squadra che potrebbe esprimersi in modo altro e migliore ma che non lo fa. Forse, in realtà, perché non è in grado di farlo e dunque incompiuta è destinata a restare.

Provo a spiegarmi meglio. Premesso che non è affatto da buttare via il pareggio in trasferta contro la Juve Stabia, squadra con giocatori buoni e di esperienza, tradizionalmente ostica nella categoria, avanti in classifica di un punto rispetto ai rosanero, resta netta l’impressione che questa partita il Palermo avrebbe potuto vincerla e invece ha rischiato di perderla all’ultimo secondo e non è successo grazie alla mano di Pelagotti, che ha buttato via d’istinto un tiro di Stoppa che sembrava già dentro, dopo che con un fallo ingenuo Buttaro si era fatto espellere tre minuti prima, in pieno recupero e dunque nel momento più delicato.

Tre volte, subito con Brunori e poi nel secondo tempo con Floriano e ancora Brunori nel giro di due minuti la squadra di Filippi ha avuto opportunità nitide per portarsi a casa i tre punti. Ma più ancora che guardando le azioni e i tiri in porta, ho (e credo abbiamo in molti) avuto la sensazione che con un po’ di aggressività e di convinzione in più, la vittoria sarebbe stata assolutamente a portata di mano di De Rose e compagni.

Penso dunque, è una mia idea, che alla fine il rimpianto per questo pareggio a reti inviolate sia maggiore rispetto alla soddisfazione per la non sconfitta. E intanto, come dice un vecchio ed efficace proverbio, mentre u mericu sturia, u malatu (in questo caso il sano) si nni va: il Bari si è involato in testa con 17 punti, già sette in più del Palermo, decimo in classifica. I bellicosi propositi espressi in casa rosanero prima dell’inizio, ai quali in realtà non credevano in molti, sono già sogni nel cassetto, sembra evidente – a meno che non parta subito una lunga e improbabile sequenza di vittorie – che l’obiettivo massimo è anche quest’anno un posto alto nella griglia dei play off. Ma così, non sfruttando le buone occasione per vincere fuori casa, anche questo non sarà affatto facile.

E intanto, domenica prossima alle 17,30, c’è la importante sfida al Barbera con il Foggia del maestro Sdenko Zeman, che sembra avere ingranato la marcia giusta del calcio spettacolo nello stile del tecnico boemo. Per il Palermo sarà già partita fondamentale.

LEGGI ANCHE

PALERMO, DUE GIORNATE DI SQUALIFICA PER BUTTARO