Il Viminale risponde a Musumeci: “Tutti i viaggiatori erano in regola”

Il ministero dell’Interno risponde a Nello Musumeci. Nel pomeriggio il presidente della Regione Siciliana aveva accusato lo Stato di essere “asente” nella gestione del flusso di auto sullo Stretto di Messina la notte scorsa, ma il Viminale ha seccamente replicato: “Tutte le persone che hanno traghettato sono risultate legittimate a farlo”.

In una nota si sottolinea: “Non rispondono al vero le accuse del presidente Musumeci – mosse per di più in un momento in cui le istituzioni dovrebbero mostrarsi unite nel fronteggiare l’emergenza – secondo le quali sarebbe in atto un flusso incontrollato verso le coste siciliane”. Il Viminale ha anche sottolineato di aver registrato una diminuzione dei transiti giornalieri negli ultimi 10 giorni (“dai 2.760 di venerdì 13 marzo ai 551 di ieri, domenica 22 marzo”) e che domenica 15 marzo si era registrato il doppio di auto e quasi il triplo di passeggeri.

In base a quanto comunicato anche dalla “Caronte e Tourist” (società di navigazione che opera sullo Stretto), ieri, sono traghettati da Villa San Giovanni a Messina 551 viaggiatori e 239 auto e tutti i viaggiatori sono stati controllati.ei 551 viaggiatori: “136 sono risultati appartenenti alle Forze dell’ordine che giornalmente attraversano lo stretto per motivi di lavoro; i restanti 415 sono tutti risultati appartenenti alle altre categorie legittimate ad effettuare il traghettamento”, afferma il Viminale.

LA REPLICA DI MUSUMECI

Nello Musumeci ha replicato alla nota del Viminale, esprimendo però stavolta soddisfazione: “Finalmente a Roma si sono svegliati, ci voleva la protesta dura e determinata. Allo Stretto di Messina il traffico si è normalizzato. Passa soltanto chi ha il diritto di passare, esattamente come prevedeva la mia ordinanza, quella del presidente della Regione Calabria e quella del governo nazionale”.

“Sono pochissime – continua Musumeci – le persone che si sono presentate all’imbarco a Villa San Giovanni e che naturalmente sono state fermate e bloccate. E a Messina una decina sono state denunciate dall’autorità giudiziaria. È tornata una situazione di normalità e questo grazie a uno spiegamento di forze che nelle ultime ore, dopo la nostra protesta di ieri notte, è stato predisposto a Villa San Giovanni, mentre a Messina continuano a lavorare le guardie regionali del Corpo forestale che già avevamo mandato sin dal primo giorno”.

“Sono contento – conclude il presidente – mi ha chiamato il prefetto di Reggio Calabria per rassicurarmi, la stessa cosa ha fatto il prefetto di Messina. Ci vuole la voce grossa per ottenere legittimi diritti. Andiamo avanti e intanto per questo momento il pericolo è scongiurato”.

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