Viterbese-Palermo 1-0/PAGELLE: sprofondo rosa, si salvano in due
È un Palermo allo sbando, senz’anima, protagonista di un’altra prestazione indecente conclusa in nove uomini. Un tempo di inutili banalità, senza mai tirare in porta; poi l’ennesimo gol regalato nel recupero e un secondo tempo inguardabile, senza mai una reazione (solo nei 5′ finali) e con sprazzi di isteria che sono la fotografia di un momento imbarazzante (ricordiamo l’esclusione disciplinare di Kanoute). Se la Viterbese non si fosse mangiata un rigore, il disastro avrebbe potuto avere ben altre proporzioni. Chissà se quest’altra prestazione, che non necessita di ulteriori aggettivi, produrrà qualche scossa. Ma a giudicare dai precedenti è difficile che cambierà qualcosa.
VITERBESE (4-3-1-2): Daga 6; Baschirotto 6,5, Mbendè 7, Camilleri 6,5, Urso 6 (dal 42′ s.t. Falbo s.v.); Simonelli 6 (dal 28′ s.t. Bezziccheri s.v.), Bensaja 7, Salandria 6 (dal 42′ s.t. Besea s.v.); Palermo s.v. (dal 15′ p.t. Adopo 7); Mendes Murilo 6, Rossi 6 (dal 42′ s.t. Porru s.v.).
PALERMO (4-3-3): Pelagotti 6,5; Almici 4, Peretti 5 (dal 19′ s.t. Lancini s.v.), Marconi 5, Accardi 5; Luperini 4, De Rose 4 (dal 19′ s.t. Odjer 3), Martin 5 (dal 9′ s.t. Santana 5); Rauti 4,5 (dal 1′ s.t. Silipo 6), Lucca 5,5, Floriano 4 (dal 22′ s.t. Crivello s.v.).
Pelagotti 6,5: Incolpevole sul gol dell’1 a 0 (Adopo tira da tre metri) dove sfiora la paratissima, si “vendica” nella ripresa parando con grande intuito e riflesso il rigore di Murilo. Poi un’altra bella parata sull’angolo sinistro. L’unico a salvarsi, insieme a Silipo, dal disastro, magra consolazione.
Almici 4: Il suo ritorno in campo da titolare non può certo essere giudicato felice. Rispetto al giocatore che faceva la differenza nel girone di andata, questo è lontano parente. Prende una ammonizione stupida a inizio di ripresa e dopo pochi minuti completa la frittata commettendo il fallo da rigore (che Pelagotti para), rimediando il secondo cartellino giallo e la conseguente espulsione (con squalifica certa).
Peretti 5: Ritorna titolare e non fa malissimo, nel senso che la Viterbese lo impegna poco e lui non deve fare grandi sacrifici atletici: ma proprio sotto il profilo atletico sembra più sciolto, esce per un infortunio.
(dal 19′ s.t. Lancini) s.v.: Rispolverato dalla panchina per fare il centrale difensivo.
Marconi 5: Come Peretti, nel primo tempo deve limitarsi (come difensore) a stringere le maglie difensive, la Viterbese non crea mai veri pericoli. Ma partecipa alla frittata del gol e soprattutto si segnala per una enorme quantità di lanci lunghi sbagliati nel tentativo di impostare il gioco.
Accardi 5: Gioca sulla fascia sinistra (che non gli è congeniale) e si limita a fare il guardiano della propria trequarti. Sul gol di Adopo cerca di rimediare all’immobilismo generale ma non riesce a chiudere il tiro dell’avversario. E non è certo lui che deve “scuotere” la squadra.
Luperini 4: Potremmo copiare e incollare gli ultimi dieci giudizi sulla sua partita. Non ha mai un guizzo, mai un cambio di passo, sembra giocare la partitella del giovedì. Colpisce la traversa di testa nel finale (e non è certo fortunato) ma non basta a salvarlo da un brutto voto. Trova anche il modo di beccarsi una ammonizione.
De Rose 4: La peggiore partita in rosanero. Sbaglia tuto quello che può sbagliare, anche i passaggi a dieci metri di distanza. Soffre la pressione dei centrocampisti avversari e non riesce a scuotersi.
(dal 19′ s.t. Odjer) 3: Entra, becca l’ammonizione e con ingenuità (ma anche con severità dell’arbitro) spinge il direttore di gara e si becca il secondo giallo.
Martin 5: Preferito un po’ a sorpresa da Boscaglia, non gioca una gran partita perché spesso è avulso dal gioco. Nella ripresa, poco prima di uscire, fa la cosa migliore della gara sfiorando il gol. Non inventa nulla e nonostante questo è il migliore del centrocampo, anzi il meno peggio.
(dal 9′ s.t. Santana) 5: Gioca nell’ormai abituale ruolo di mezzala sinistra ma non è sufficientemente ispirato per cambiare il corso della partita: poi con il Palermo prima in 10 e poi in 9 diventa ardua anche per i suoi piedi buoni.
Rauti 4,5: La “catena” di destra è quella che nel primo tempo gioca più palloni ma senza produrre niente, se si eccettuano i cross sbagliati e i banali passaggetti all’indietro. Non dimostra nemmeno molta lucidità perché spesso fa le scelte sbagliate.
(dal 1′ s.t. Silipo) 6: Finalmente una prestazione all’altezza del suo potenziale talento. È l’unico che si fa notare in fase conclusiva ed è anche l’unico che ha qualche giocata individuale degna di nota.
Lucca 5,5: Che sia cresciuto lo si capisce dalla capacità di trattenere il pallone e di guadagnarsi qualche calcio piazzato. Non incide sulla gara ma ci prova sia su calcio piazzato che con una frustata di testa.
Floriano 4: Una prestazione all’altezza del Palermo di oggi, senza anima. Trotterella senza costrutto, quando tocca palla ha il piede “freddo” e come ciliegina sulla torta spreca nella ripresa una buona opportunità per rimettere in piedi la partita. E la sua uscita dal campo non sposta nulla.
(dal 22′ s.t. Crivello) s.v.: Nel suo ruolo naturale di terzino sinistro ma quando la gara è già uno strazio.
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