Il Palermo rifà il look sulle fasce: spazio a Elia e Augello

FOTO PEPE / PUGLIA
Filippo Inzaghi ha tracciato la rotta. Il nuovo Palermo ripartirà dal 3-4-2-1, un sistema di gioco che ha bisogno di certezze in più zone del campo, ma che soprattutto mette le fasce laterali al centro del progetto tecnico. È lì che si costruiscono le uscite pulite, si creano le superiorità, si spingono gli attacchi.
Non a caso i primi nomi messi sul tavolo dalla dirigenza sono proprio quelli degli esterni. A sinistra Tommaso Augello, a destra Salvatore Elia. Due profili che conoscono bene il lavoro di corsia, due scelte fatte con un’idea precisa: ritrovare ampiezza, profondità ma sopratutto spinta.
Augello, spinta ed esperienza sulla corsia sinistra
Tommaso Augello è il primo nome scelto per sistemare la fascia sinistra. Classe 1994, arriva a parametro zero dopo la scadenza del contratto con il Cagliari. Il club vuole dare a Inzaghi un esterno esperto e pronto subito e Augello è il profilo giusto.
Il terzino mancino ha giocato 38 partite nell’ultima stagione di Serie A, collezionando 7 assist e mostrando ancora una volta grande affidabilità. Non è uno che segna, ma ha un piede preciso, si fa vedere in avanti, spinge, e sa mettere palloni pesanti in mezzo. Lo ha fatto con la maglia della Sampdoria, lo ha confermato al Cagliari: ora potrebbe farlo anche a Palermo, dove manca da troppo tempo un esterno con continuità e qualità sulla corsia.
Elia, un ritorno con voglia di rivincita
Sulla destra, invece, il Palermo è pronto a riportare in rosanero Salvatore Elia. Un ritorno dal sapore speciale, dopo l’esperienza interrotta per infortunio nella stagione 2022/23. Elia aveva cominciato bene, poi però è arrivata la rottura del legamento crociato anteriore e del collaterale laterale. Uno stop pesantissimo, che lo ha costretto a chiudere l’annata in anticipo.
Nel frattempo è andato allo Spezia, dove ha raccolto 63 presenze in due stagioni, di cui 35 nell’ultima, con 2 gol e 3 assist. È un giocatore veloce, esplosivo, che ha arretrato il proprio raggio d’azione nel tempo: da esterno alto a esterno a tutta fascia.
La trattativa è in fase avanzata. Palermo e Spezia stanno limando i dettagli e si aspetta solo il via libera definitivo.
Di Mariano e Insigne in uscita
Con l’arrivo di due esterni, è inevitabile ragionare anche sulle uscite. Il primo nome in partenza è quello di Francesco Di Mariano. Il palermitano ha vissuto una stagione difficile: 21 presenze, un gol, zero assist e uno stop prolungato da dicembre a marzo. Al netto dell’infortunio, il rendimento non ha mai convinto pienamente. A 29 anni, Di Mariano potrebbe salutare per cercare continuità altrove: su di lui ci sono diversi club di Serie B.
Poi c’è da chiarire il futuro di Salim Diakité. Il classe 2000 ha chiuso la stagione con 32 presenze, 1 gol e 1 assist, ma ha mostrato limiti tattici evidenti. Potrebbe restare come alternativa sulla fascia destra, oppure potrebbe essere valutato come braccetto della difesa a 3. La sua cessione non è comunque da escludere.
Situazione diversa per Federico Di Francesco. L’esterno ex Lecce ha chiuso la seconda stagione in rosanero con 29 presenze e 1 gol, dopo una prima annata più prolifica. Nonostante la concorrenza sulle fasce, Inzaghi sembra intenzionato a tenerlo in rosa, ma in un nuovo ruolo: trequartista di scorta alle spalle delle due punte.
Augello ed Elia vanno considerati acquisti funzionali alla promozione. Però al completamento di una squadra vincente mancano un portiere (meglio Klinsmann di Audero), un laterale destro (se Pierozzi non dovesse accettare la panchina), due centrali (ottimo Giorgini), due centrocampisti (terrei Blin e Segre) e una punta di scorta (perché non Corona?). E, già da oggi, bisogna incominciare a cedere. Via Desplanches, Nikolaou, Rodri Gomes (ciao, ciao), Di Mariano, Insigne, Diakite’, Vasic, Sirigu, Di Bartolo e Buttaro. Com’e’ facile intuire, a Osti non mancherà, certo, il lavoro sino alla fine del calcio mercato. Confido che il nostro ds riesca a razionalizzare la rosa senza confermare nemmeno un pupillo di Rosanero. Perché il “rosanerismo”, ovvero il culto di giocatori sopravvalutati incoraggiato dalla Societa’ e da vari scrivani incompetenti, è costato al Palermo tre campionati deludenti.
Mi piacciono entrambi.
Ci rimasi male, allora, per l’infortunio di Elia; che torni a farci vedere quello che ci siamo persi mi sembra bello.
Un po’ come Baldini che non completa la promozione in A vent’anni fa, ma torna per tirarci fuori per i capelli dalle sabbie mobili della serie C.
Concordo su quasi tutti i nomi dei giocatori da piazzare ad eccezione, non me ne volere, di Gomes, Vasic e Diakite. Gomes da impostare come mediano puro , mai regista. Vasic da mezzala o falso trequartista e mai da esterno, Diakite da difensore puro nei tre o quattro dietro. Per il resto concordo.
Non te ne voglio affatto. Mi hai convinto, anzi, che Diakite’ potrebbe, alla fine, tornare utile come braccetto destro della difesa a tre. Per quanto riguarda, invece, Rodri Gomes e Vasic… Il primo ha completato la sua crescita rivelandosi, nonostante tre anni dí raccomandazioni, un mediano rozzo, lento e basso come ne giocano altri 20 tra B e C. Il secondo, dal canto duo, non ha ancora capito in che ruolo può esprimersi meglio. E di occasioni per comprenderlo gliene sono state concesse pure troppe. Per cui, io dico che, se realmente ci fossero delle offerte, andrebbero accettate anche a costo di affrontare in ginocchio l’acchianata di Monte Pellegrino per onorare il voto fatto a Santa Rosalia. Non me ne volere, quindi, tu.
Su Elia e Augello, ripeto, mi sembrano buoni cursori di fascia in grado di andare su e giù a perdifiato. Segnano poco, questo lo si nota, per cui occorre secondo me puntare su trequartisti e punte per incrementare il bottino. Inzaghi inoltre lavora molto sui calci piazzati, altra nota dolente di questi ultimi anni. Vedremo.