La strategia del Palermo: calmanti e botta di culo. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

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Un’altra settimana di emozioni societarie, con il passaggio ai nuovi proprietari che abbiamo potuto ammirare direttamente dalla finestra del notaio (ormai) più famoso e più tifoso di tutta la città il cui portone è mèta di tifosi in cerca di selfie storici. Ci approcciamo alla partita con la serenità degna di un monaco tibetano sotto effetto di analgesici e ansiolitici. Non ci interessa niente. Sappiamo già che vinceremo perché non possiamo non vivere l’ultimo dramma del campionato con annesso rischio di finire al reparto di terapia intensiva della vicina Villa Sofia.

Il Palermo però sembra aver preso più calmanti di noi e infatti ci regala l’ennesima partita a ritmo di reparto geriatrico con movimenti degni di degenti di ortopedia al recupero con girello. Dopo un indegno primo tempo con emozioni pari a quelle di un film francese con sottotitoli in polacco, il Palermo segna con il giocatore che più di tutti simboleggia la voglia di non mollare e di provarci fino alla fine: Moreo. Non facciamo in tempo a dire: “Speriamo di tenere il risultato” che l’Ascoli pareggia su una palla moscia da trequarti campo.

ASCOLI – PALERMO 1-2, GLI HIGHLIGHTS

Cominciamo a soffrire, un leit motiv della nostra vita calcistica. L’Ascoli prova pure a vincere ma forse si impietosisce di fronte al terrore nei volti dei giocatori del Palermo durante la fase difensiva. E così, dopo molte sofferenze, un gol annullato per fuorigioco e molti bicchierini dopo, arriva il gol di Haas su assist spettacolare di Jajalo che ci regala i tre punti e altri 90 minuti di passione e di speranza. La testa è già alla prossima con il Cittadella con radiolina anni ’80, incollata all’orecchio, sintonizzata sul Via del Mare.

E chissà che la nuova proprietà, più dei soldi, delle fideiussioni, delle obbligazioni, dei fondi di investimento, dei BOT, dei CCT e dei bond argentini non abbia una sana e rassicurante botta di culo! Per quello che abbiamo visto i presupposti ci sono è crederci non costa nulla! Forza Palermo!

ROSSI: “DOBBIAMO CREDERCI, LA CITTA’ CI SPINGE”

Brignoli 6,5. Fa una parata quando serve e non sbaglia. Purtroppo becca l’ennesimo gol su errore della difesa e lo apprezziamo perché non cafudda nessuno a legnate. Pacifico.

Szyminski 6. Il gol è colpa sua. Però è compensato dall’assist per il vantaggio di Moreo e da una partita che ci fa chiedere: “Ma perché giocava Rispoli a destra?”. Incompreso.

Bellusci 6. Viene preso dalla solita frenesia e lancia avanti il pallone quando dovrebbe tenerlo incollato al piede e fare passare i minuti. Questo ci fa incazzare come delle biscie. Giavellottista.

Rajkovic 6. Rischia un rigore e sembra sempre più stanco ad ogni presenza. Esausto.

Mazzotta 6,5. Sarà che gioca al posto di Aleesami e già merita due voti in più, a noi sembra uno concreto. Manovale.

(dal 50′ s.t. Aleesami s.v.)

Murawski 6. Non ricordiamo quasi nulla della sua partita e non è colpa dell’alcool. Anonimo.

(dal 25′ s.t. Fiordilino s.v.)

Jajalo 7,5. L’assist per il gol di Haas vale tutta una stagione. Quando c’è lui di riffa o di raffa un gol si segna sempre. Prezioso.

Haas 8. Segna il gol che vale almeno 90’ minuti di speranza. Che volete di più? Essenziale.

Trajkovski 6. Ricordiamo solo una serie di dribbling inutili a centrocampo, spesso con conseguente perdita de pallone. Ma oggi non bocciamo nessuno. Graziato.

Moreo 8. Siamo disperati che salterà la prossima. E proporremmo di chiedere la grazia al Presidente della Repubblica. Come lui non si impegna nessuno. Unico.

Puscas 6. Si mangia qualche gol. Non è lucido. Non è presente. Quando Rossi lo cambia non capiamo perché ma alla fine gli diremo grazie. Vacuo.

(dal 32′ s.t. Falletti s.v.) 

Rossi 10. Finalmente una vittoria. Non sappiamo quanto sia merito suo ma poco ci importa. Facci sognare!

Notaio Gattuso 10 e lode. Giurista eccelso. Gentiluomo d’altri tempi. Professionista integerrimo. Esperto di diritto civile, commerciale e societario ma sopratutto grandissimo tifoso del Palermo. Vive la nascita del nuovo Palermo con la stessa emozione e trepidazione dei parti dei suoi figli. Con lui si chiude l’era Zamparini con i suoi successi e le sue delusioni ed è chiaramente un segno del destino. L’hombre del partido!

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