Palermo in volo e Marconi fa… la prova del nove. Le pagelle ironiche di A&F
La serata è un sogno per i climatologi professionisti come il nostro amico Giulio. Il vento infuria e si sono aperte le cateratte del cielo con la pioggia che scende a secchiate violente come i pugni di Ivan Drago su un inerme Apollo Creed. Al Barbera manca solo una muta di cani siberiani in mezzo alla tormenta. Ma i vostri cronitifosi sono qui. Uno vestito come Fantozzi in settimana bianca e l’altro shakerato da un volo che ricordava il tagadà della Fiera e lo ha lasciato in cerca del calzone fritto tagliato a dadini.
Corini ha gli uomini contati e c’è il rischio che faccia entrare anche qualcuno dagli spalti per rinforzare la panchina. C’è Damiani in un centrocampo ormai ridotto a contare i superstiti come i partecipanti agli ultimi round del cucù della sera di Natale. In difesa confermati i corazzieri di Perugia mentre in avanti ci sono i tre soliti protagonisti, con il neoacquisto Tutino pronto in panchina a dare manforte.
Il Palermo comincia in maniera disordinata, sbagliando passaggi facili e lasciando troppi spazi al Bari. Piano piano i nostri si riassestano e cominciano a ragionare. La partita trova un suo equilibrio anche se i rosa non riescono a fare gioco e, sopratutto, noi continuiamo a morire di freddo. Nel finale il Palermo pressa e prova a passare ma non succede nulla salvo uno svarione di Marconi che ci fa destare dal torpore legato al principio di congelamento di cui siamo vittime.
Il secondo tempo si apre con il Bari più arrembante che taglia in due la difesa rosanero in più di una occasione. Meno male che Pigliacelli è in vena di mezzi miracoli e restiamo in partita. Il Bari comincia a rallentare ma non è certo per merito dei rosa che non riescono a tenere palla per più di trenta secondi e non fanno un movimento senza pallone manco dietro promessa di un plaid omaggio a fine gara.
Quando la partita sembra ormai sul binario di un pareggio senza infamia e senza lode arriva, inaspettato come un calvo dal barbiere, il gol del Palermo. Non chiedeteci di descriverlo perché non ci abbiamo capito nulla. Una mischia in area con morti e feriti e un batti e ribatti che Marconi risolve con un mezzo tocco in rete che ci fa sognare. Nonostante il gelo il clima diventa caldissimo, c’è tempo per l’espulsione dì uno del Bari, una serie di parapiglia e battibecchi ed una mezza rissa finale. Insomma tutto quello che a noi ci esalta.
Il Bari non ha più né il tempo né la forza di rimetterla in pari ed il Palermo vince una partita complicatissima per il calibro degli avversari (e arriva anche il luogo comune) e per le assenze, confermandosi ammazzagrandi. Non si è visto un gran gioco ma abbiamo “tenuto” senza soffrire e, sopratutto, abbiamo vinto. Del resto non ce ne può fregar di meno!
Pigliacelli 8 – La palla gli può arrivare con traiettorie incomprensibili, gli avversari gli sbucano davanti anche da due passi ma lui è una saracinesca. Ed è sempre pronto a rilanciare l’azione. The Wall.
Mateju 6,5 – Finalmente una buona prestazione, anche se qualche disattenzione non manca mai. E mette pure lo zampino nell’azione del gol. The rising.
Nedelcearu 7,5 – Gli attaccanti pugliesi sono forti e grossi ma le condizioni climatiche lo fanno sentire come a casa e lui fa a sportellate con tutti. No fear.
Marconi 9 – A parte una leggerezza nel primo tempo, che stava costando carissima, per il resto si esalta nel clima da tregenda e lotta con generosità su ogni palla. Alla fine ci regala pure una vittoria che vale oro e noi non possiamo che votarlo “hombre del partido”. Commovente.
Sala 6 – Pensa soprattutto a contenere gli attaccanti baresi che quando attaccano sembrano gli Unni che invadono la pianura padana. Resiliente.
Segre 6,5 – Partita dopo partita sta imponendosi come una pedina fondamentale della mediana rosanero per sagacia tattica e prestanza fisica. Quadrato.
Damiani 6,5 – Le condizioni avverse ed il campo pesantissimo dovrebbero penalizzare i giocatori con i “piedi buoni” come i suoi. Invece dimostra che vuole diventare un perno essenziale del centrocampo rosa per autorità sul campo e interpretazione della partita. Smart guy.
(dal 19′ s.t. Broh) 6 – Entra perché c’è bisogno di forza fisica in una squadra stremata e lui fa esattamente questo arpionando una serie di palloni preziosi. Muscolare
Saric 6 – Si vede che i mezzi ci sono però ancora non riesce ad incidere come dovrebbe e potrebbe. Provaci ancora Sam.
Valente 6,5 – Non è facile giocare la palla che scappa da tutte le parti per il vento e la pioggia e spesso non risulta preciso ma il suo lavoro anche in fase di ripiego è essenziale così come la capacità di mettere sotto pressione la difesa avversaria dal suo lato. Instancabile.
(dal 29′ s.t. Tutino) 6 – Venti minuti a buon ritmo durante i quali cui vorrebbe subito spaccare tutto. Comunque porta bene perché poco dopo il suo ingresso il Palermo segna il gol vittoria. Quadrifoglio.
Brunori 6,5 – I difensori baresi non gli lasciano un centimetro, raddoppiando ed anche triplicando la marcatura quando la palla arriva dalle sue parti. Lui non demorde e lotta senza risparmiarsi, riuscendo anche a concludere pericolosamente a rete in un paio di occasioni. Leonida.
(dal 41′ s.t. Soleri) s.v.:
Di Mariano 6 – Non gli diamo l’insufficienza perché con una vittoria così bella non vogliamo bocciare nessuno e perché il suo impegno è indiscutibile. Però non riesce mai ad incidere con qualche bella giocata offensiva o creando una superiorità, come ci aspetteremmo. Incompiuto.
(dal 41′ s.t. Bettella) s.v.:
Corini 7,5 – Stavolta le azzecca tutte, sia nella formazione iniziale che nella lettura della gara, cambiando uomini e posizione in campo, e soprattutto nella capacità di motivare la squadra in condizioni obiettivamente difficili. Decisivo.
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