Il Palermo saluta il 2020. Dovrà essere l’anno della chiarezza e dell’unità

FOTO PEPE / PUGLIA

E’ entrato in campo il 2020, anno bisestile, che speriamo duri di meno del 2019: perchè, dagli inglesi che se ne vanno al Troina che pareggia al Barbera, il 2019 sembra durato un secolo, altro che un solo anno. Al 2020 chiedo che di essere l’anno della chiarezza e dell’unità. Dovrà essere l’anno della promozione, della serie C e del trampolino verso quei traguardi ambiziosi disegnati nei progetti della scorsa estate.

Non possiamo nemmeno per un secondo immaginare un Palermo che non venga promosso, al di là di qualche attuale preoccupazione che siamo certi verrà fugata da un mercato di gennaio all’altezza del blasone. E poi, in serie C, comincerà un’altra giostra, ben più impegnativa: sarebbe un sogno ritrovarsi primi in classifica con tre punti di vantaggio anche il 31 dicembre del 2020.

Un traguardo che non era banale neanche quest’anno e che che quindi va accolto con positività: in tanti, sei mesi fa, avremmo messo la firma su un simile risultato. Soltanto la spregiudicata e un po’ puerile euforia dei troppo calorosi aficionados aveva trasformato un duro campionato di serie D in una passeggiata di salute. Vincere invece è sempre difficile e se lo fai soffrendo la gioia sarà maggiore.

Purtroppo neanche con una nuova società e una nuova “epoca” si è attenuate la vocazione dei palermitani alle fazioni. Che il calcio sia materia volubile e appassionante si sa ma qui, credo più che altrove, si passa da un eccesso a un altro: Mirri o è un dio o un poveraccio morto di fame, Pergolizzi o è Ancelotti o non hai visto una partita di calcio; Ricciardo o è Toni o non farebbe gol neanche nei campionati minori. E’ tutto un eccesso, come sempre, un eccesso di illusioni e depressioni che non fa bene all’ambiente. Ci vorrebbe un po’ più di serenità e pazienza.

In quanto alla chiarezza, al 2020 chiedo anche di “chiarirci” cosa è successo nel 2019. Sarà l’anno dei processi al vecchio Palermo e ci sono ancora risposte che non sono mai state chiare come le cessioni societarie, il vero ruolo di Zamparini, l’estremo rigore della Procura della Repubblica contro la società non ancora supportato da un pronunciamento dei giudici, l’altrettanto estremo rigore degli organi federali che a cominciare dal caso Frosinone non si sono dimostrati particolarmente “affettuosi” nei confronti del Palermo. E’ utopia chiedere e pretendere la verità dei fatti, quantomeno la verità giudiziaria?

Buon 2020, cari lettori, il mio augurio – sotto l’aspetto personale – è che ognuno di voi abbia la serenità che merita e possa ottenere gratificazioni personali, familiari e professionali. Magari con l’aiuto del Palermo che, vuoi o non vuoi, fa parte integrante della nostra vita.

LEGGI ANCHE

PALERMO, UN DECENNIO DI GOL / VIDEO

LA PALERMO STORY 2019: I CINQUE ARTICOLI PIU’ LETTI

SILIPO “BENEDICE”… SILIPO

PALERMO, IL BARI DICE SÌ PER FLORIANO