Palermo – Vibonese 0 – 0 LE PAGELLE / Marong, buon debutto: poi il disastro

FOTO PEPE / PUGLIA

Uno strazio. 90′ che sembrano 900, tanto sono stati noiosi e tristi. Chi ha visto la partita sa già di cosa parlo. Chi non l’ha vista ha già fatto la scelta migliore. La solita mediocrità, con qualche raro segnale di vitalità in alcuni minuti della ripresa. Lo 0 a 0 è il sacrosanto dogma di una partita modestissima in cui le cose migliori, nel suo piccolo, le ha fatte la Vibonese. Solo nell’ultimo quarto d’ora il Palermo ha creato qualche “sospetto” di azione da gol, sprecandone almeno due.

Resta da capire quale motivazione tecnico-disciplinare c’è dietro una formazione abbastanza rivoluzionata: il debutto di Marong, il ripescaggio di Silipo, la conferma di una difesa con pochi difensori, la rinuncia preventiva a Saraniti sembrano il segnale di qualcosa da approfondire.

PALERMO: Pelagotti 6; Marong 6,5, Palazzi 4 (dal 1′ s.t. Accardi 6), Somma 4; Almici 5, Luperini 4, De Rose 5, Valente 6 (dal 44′ s.t. Peretti s.v.); Silipo 4 (dal 10′ s.t. Floriano 5), Santana 5 (dal 27′ s.t. Kanoute 6,5); Rauti 4.

VIBONESE: Marson s.v.(1′ s.t. Mengoni 6,5); Bachini 6,5, Sciacca 6,5, Vergara 6,5; Statella 6 (dal 46′ s.t. Laaribi s.v.), Mahrous 5,5, Pugliese 6, Cattaneo 5,5, Ciotti 6; Spina 7 (dal 30′ s.t. La Ragione s.v.), Parigi 6.

Pelagotti 6: Una parata con i piedi su un tiro che sembrava una scamorza al cacao (citazione Gialappa’s). Poi la cosa migliore la fa in pieno recupero su La Ragione, evitando la sconfitta.

Marong 6,5: È il debutto assoluto ed è una delle poche note positive della giornata. Fisicamente è più pimpante e scattante degli altri. Non si fa sorprendere nell’uno contro uno, sfiora anche il gol nel secondo tempo, tiene bene la posizione, gli riesce anche qualche giocata di fino. Ha entusiasmo e concentrazione, doti ormai dimenticate in campo. Solo un errore, al 93′, quando scivola. Per essere uno che non ha giocato un minuto di partita nemmeno in Serie D qualcuno dovrebbe porsi qualche domanda: sottovalutato lui o la squadra ha avuto una involuzione pazzesca?

Palazzi 4: Ormai non è più nemmeno colpa sua. Da qualche settimana denuncia nei fatti la sua difficoltà nella fase difensiva ma viene riproposto a ogni partita. E anche questa volta deve aiutarsi con falli e interventi rudi: stavolta per metà partita perché esce all’intervallo.

(dal 1′ s.t. Accardi) 6: Si piazza a sinistra per arginare l’attaccante più pericoloso della Vibonese: si fa sorprendere alla prima azione ma poi si fa applaudire per un salvataggio in scivolata che ferma un contropiede pericoloso. Sfiora anche il gol con un tiro da fuori area e confezione un assist da “piedi buoni” per la testa di Rauti. Si fa ammonire nel finale, sarà squalificato.

Somma 4: Qualcosa gli riesce, qualche altra no: il tutto nella generale sensazione di insicurezza e precarietà.

Almici 5: Dovrebbe assicurare spinta e lo fa soltanto di rado. Sembra anche nervoso e più impreciso del solito.

Luperini 4: È imbarazzante dover dire sempre le stesse cose; nel primo tempo sbaglia tutto quello che fa, nella ripresa sbaglia meno perché fa anche meno cose. Si limita a cercare l’inserimento giusto sotto porta. Ma la porta per lui è chiusa.

De Rose 5: Prestazione anonima pur in una partita dai ritmi piuttosto bassi. La sua parabola di rendimento è costantemente in discesa.

Valente 6: Fa il compitino senza infamia e senza lode. Se attorno a lui la squadra girasse come si deve sarebbe un buon punto di riferimento. In realtà finisce che lui se la canta e lui se la suona. Con risultati non troppo eccelsi.

(dal 44′ s.t. Peretti) s.v.

Silipo 4: Ripescato come titolare dopo un po’ di panchina. Gira intorno a se stesso come una trottola: si dissolve come una nuvola di fumo in una giornata ventosa. E non restano tracce fino a quando non esce dal campo.

(dal 10′ s.t. Floriano) 5: Controllo sulla fascia sinistra, conversione al centro, palla persa: se fa sempre la stessa cosa, e se nessuno cerca di smarcarsi, il risultato è scontato. Siccome è più fresco di tutti, nel finale emerge la sua qualità di velocista e una sua azione in verticale, molto rapida, è una delle cose migliori della partita. Però nel finale spreca da pochi passi l’occasione della vita su cross di Kanoute.

Santana 5: Dovrebbe essere la ciliegina sulla torta. Ma non c’è la torta. Qualche preziosismo e un paio di cross non bastano per la sufficienza.

(dal 27′ s.t. Kanoute) 6,5: Cerca di dare vivacità sulla destra e alla prima azione riesca ad arrivare sul fondo per mettere una palla interessante in mezzo. Dopo pochi minuti offre la replica per la testa di Floriano che si mangia il gol. Kanoute insomma entra bene in partita, di questi tempi è un lusso.

Rauti 4: È corretto dargli tutte le attenuanti possibili. Fa l’attaccante puro per necessità ma quest’anno non l’ha fatto mai. La squadra gioca con i cross come se ci fosse Lucca in area e lui alla fine la palla non la vede quasi mai. Quando la colpisce di testa da pochi metri il portiere avversario si salva in angolo. Si rende pericoloso soltanto su calcio di punizione dalla distanza deviato dalla barriera.

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