De Zerbi sì, De Zerbi no: fiducia agli sgoccioli

De Zerbi

Palermo-Lazio è un ultimatum. Stavolta sì, a differenza delle ultime partite vissute sulla graticola da Roberto De Zerbi. Un’altra sconfitta non lascerà scelta a Zamparini, ovvero quell’esonero che in realtà sta tardando ad arrivare per gli standard palermitani dell’ultimo decennio. Un’inversione di rotta che però non dà alcun motivo per essere soddisfatti, dato che la fiducia reiterata ha portato ad un penultimo posto con soli sei punti in classifica.

Troppo poco anche per una squadra che onestamente non può ambire a posizioni di classifica superiori al quartultimo posto, in tutta franchezza. I pessimi risultati dell’ultimo mese hanno fatto riflettere Zamparini, che stavolta non sembra riporre affatto quella fiducia resa pubblica pochi giorni fa. Quindi De Zerbi resta, sì, ma di fatto ha incassato una mozione di sfiducia mica da ridere. Non tanto per la “convocazione” di Simic (che non entrerà nello staff tecnico e che potrebbe pure rimanere fuori dalla dirigenza), ma per un’involuzione evidente sul piano del gioco.

L’indomani di Bologna-Palermo non ha dato certezze a nessuno, tant’è che fino all’ultimo la posizione di De Zerbi è stata in bilico. Fino ad un certo punto, però, dato che i papabili sostituti sono rimasti alla finestra. La sensazione, però, è che quella di De Zerbi si prospetta essere una permanenza forzata.

Una situazione già vissuta in altre stagioni, anche se solo una volta col Palermo in acque così cattive. E poco importa se Zamparini non ha “mai creduto in un allenatore come in De Zerbi, ma l’epilogo di questa storia si fa sempre più vicino ogni partita che passa. Anzi, ogni sconfitta che passa: oggi sono sei di fila, domenica potrebbero essere sette. Un record sempre più in solitaria, quello del tecnico bresciano. Troppo per mettere alla prova la resistenza del patron friulano.


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